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Telecom Italia è una delle aziende più indebitate, con l’azione
precipitata a 1,391 euro, una prospettiva di crescita zero nei
prossimi due anni, il peggiore andamento di borsa del settore. Nel 1999 Telecom
avrebbe potuto comprarsi Vodafone e forse anche
Telefonica, la sua probabile futura padrona.
Bernabè, l’attuale amministratore delegato, fu cacciato
da D’Alema che regalò ai capitani coraggiosi la più grande azienda del
Paese usando lo strumento del
leveraged buyout. Suonava bene. Voleva dire che Telecom veniva comprata
a debito. Colaninno e Gnutti i soldi non li avevano e
indebitarono l’azienda per poterla comprare. Il merchant banker D’Alema si fumò
così il più grande asset del Paese.
Telecom si poteva ancora salvare se nel 2001 non fosse arrivato
il tronchetto dell’infelicità. Se i capitani coraggiosi avevano le pezze al culo,
lui disponeva solo di un tanga usato dall’Afef. Il tronchetto
diventò padrone di Telecom con la complicità delle banche con solo lo 0,11% di
proprietà. La sua gestione ricorda Attila. Esternalizzare, vendere. Vendere
parti dell’azienda, da Telespazio alle consociate estere (mentre i concorrenti
investivano nei Paesi emergenti) e tagliare servizi per distribuire
utili, stock option e i più alti stipendi in Europa nel settore. La
security Telecom è finita in galera per spionaggio (uomini fidati del
tronchetto), mentre
Adamo Bove, che stava collaborando con la Procura di Milano,
scivolava da un cavalcavia. Ma questa è un’altra storia su cui ritornerò.
Ieri siamo arrivati a un primo epilogo di questa colossale
distruzione di valore con
l’intervista di Bernabè al Financial Times e l’annuncio
di 5000 licenziamenti come antipasto. Il pranzo sarà ben più
consistente. Bernabè ha dichiarato che
taglierà i costi di struttura del 40% nei prossimi anni. A
quanti dipendenti corrispondono? Diecimila? Ventimila? Bernabè ha una
patata bollente in mano. Se non licenzia fa la fine dell’Alitalia. Ma le decine
di migliaia di famiglie che finiranno, e in parte sono già finite, in mezzo a
una strada chi devono ringraziare?
Quando il tronchetto chiuse la sua straordinaria avventura in Telecom disse: “Se
si guarda i risultati per Pirelli, forse non valeva la pena correre l’avventura
Telecom. Ma il bilancio professionale è positivo”. Il bilancio
professionale è
quello del management, da Ruggiero (17,277 milioni/€ 2007) a Buora
(11,94 milioni/€ 2007), ora consigliere di Impregilo (sic), e a
quello del tronchetto in particolare. Pirelli-Telecom gli hanno infatti versato,
dal 99 al 2007,
295 milioni/€ di stock option e stipendi.
Buora, a una domanda sulla sua maxi retribuzione, ha risposto di essere del
tutto indifferente: “Non
mi interessa”.
A me invece interessa e credo che interessi a tutti coloro che sono stati
licenziati e verranno licenziati. Credo che interessi alle loro famiglie, ai
mutui che non potranno più pagare, ai figli da mantenere. Credo che ci sia un
grande, grandissimo interesse, da parte di migliaia di italiani sui motivi
dell’arricchimento dei manager Telecom che hanno distrutto la società. Un
interesse tale da meritare una class action contro il
precedente consiglio di amministrazione di Telecom.
Ogni persona licenziata che vuole aderire può
scrivere al blog.
Non può piovere per sempre!
P.S. Stasera Annozero si collegherà con il presidio che il meetup di Napoli,
in collaborazione con altre associazioni, ha organizzato a Marano contro la
discarica di Chiaiano. Potete seguire la diretta video delle attività del
presidio su
www.chiaianodiscarica.it
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http://www.beppegrillo.it
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Archivio Muro del Pianto
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