Il dibattito sul sistema
pensionistico italiano resta in primo piano anche dopo l’accordo
governo-sindacati. Può essere interessante perciò guardare a un’esperienza
totalmente diversa, ove la presenza privata è molto estesa e dove il peso
sulle finanze pubbliche è viceversa assai meno problematico. Il sistema
pensionistico australiano si fonda sulla pensione di anzianità, pagata
dal governo federale indipendentemente dalla durata della vita lavorativa
una volta raggiunti i 60 anni, ma saranno 65 per i nati dopo il 1949, e
sulla "superannuation", un conto individuale accessibile ai dipendenti una
volta raggiunta l’età pensionabile, i cui contributi sono obbligatori per il
datore di lavoro e volontari per il dipendente, e gestiti da fondi pensione.
Il sistema
La pensione di anzianità è fissata al 25 per cento del
salario medio (circa 1.000 dollari australiani al mese - 600 euro) e viene
erogata, in tutto o in parte, solo se al di sotto di certi parametri
massimi di reddito e di patrimonio, fissati per legge e non
indicizzati. (1) La spesa per pensioni di anzianità, erogate a circa
1.900mila australiani, è pari al 3 per cento del Pil. (2)
La superannuation è obbligatoria dal 1992, ed è stata introdotta
dal governo laburista guidato da Keating per aumentare il risparmio delle
famiglie e fronteggiare il cronico disavanzo della bilancia commerciale. È
interamente finanziata dai privati. Il contributo obbligatorio
minimo, che copre il 97 per cento dei lavoratori dipendenti (3),
è stato gradualmente portato dal 3 al 9 per cento del salario lordo,
anche se per alcune categorie è più alto (23 per cento per i dipendenti del
governo federale).
La superannuation è anche aperta a contributi volontari, fino a un
massimo di 200mila dollari australiani annuali (più una ‘one-off’ di 1
milione entro il 30 giugno 2007). I primi 50mila dollari sono interamente
deducibili dal reddito. La superannuation, obbligatoria e volontaria, è
soggetta a una tassa del 15 per cento, applicata tanto sui versamenti
effettuati quanto sui redditi e capital gain da essi generati. Dal 1° luglio
2007 è abolita la tassazione sui fondi ricevuti dalla superannuation (era il
15 per cento).
Una volta raggiunta l’età pensionabile, è possibile scegliere se ricevere i
fondi accumulati in un unico versamento, in rate mensili, o in una
combinazione dei due.
Cinque tipi di fondo
Esistono cinque tipi di fondo per la superannuation: (1) retail,
offerti al pubblico da banche e assicurazioni, e da esse gestiti; (2)
industry, gestiti da trustees nominati da sindacati e
associazioni di imprese di categoria, e riservati a chi lavora nel settore;
(3) corporate, gestiti da singole imprese o gruppi per i propri
dipendenti (le superannuation accumulate non sono però utilizzate come
circolante dall’impresa); (4) public sector, per i dipendenti
pubblici; (5) small e self-managed fund: con meno di cinque membri e
gestiti in proprio in qualità di trustee o tramite intermediari. I fondi
pensione dei primi quattro casi sono regolati dall’Australian Prudential
Regulation Authority, mentre gli ultimi dall’Australian Taxation Office. La
popolarità dei self-managed fund è in continua crescita (vedasi Tabella 1),
grazie all’elevato numero di lavoratori autonomi (agricoltori, commercianti,
professionisti e imprenditori) che caratterizza l’Australia. Al 30 marzo di
quest’anno, i self-managed fund gestivano fondi per oltre 245 miliardi di
dollari australiani (il 38 per cento del totale), il 60 per cento dei quali
investiti in azioni.
A fine 2006, il valore complessivo dei fondi in superannuation ha toccato
gli 800 miliardi di dollari australiani, all’incirca l’intero Pil del
paese, crescendo a ritmi annuali di circa il 20 per cento. Data la loro
natura previdenziale, gli investimenti dei fondi hanno orizzonti di lungo
periodo e sono investiti principalmente in azioni (australiane e, sempre
più, estere) e altri fondi (vedasi Tabella 2). L’investimento in azioni è
favorito anche da un limitato mercato del debito pubblico - in Australia a
indebitarsi sono perlopiù i privati e non il governo federale o i singoli
stati.
Tre elementi interessanti
Vale la pena sottolineare almeno tre spunti di possibile interesse anche
per il dibattito italiano.
1. L’importanza di significativi incentivi fiscali, soprattutto
per coloro che sono in una fascia d’età prossima alla pensione. La
superannuation obbligatoria ha solo quindici anni, ma il valore medio
accumulato dalla famiglia media australiana è di 63mila dollari (poco più
del doppio per coloro nella fascia pre-pensionamento 50-64 anni), che non
basta certo a garantirne l’autosufficienza finanziaria una volta raggiunti
i 65 anni. Il governo federale si sta muovendo su due fronti. Primo,
l’introduzione di norme rivolte alla riduzione del carico fiscale sulla
superannuation, incentivi alla contribuzione volontaria, e l’abolizione
dei massimali contributivi per età. Secondo, facilitare la continuità
lavorativa fino a 75 anni prima di vedersi obbligati a ritirare i fondi
accumulati in superannuation.
2. Gli ampi margini di scelta del gestore: facilitano non solo
l’accorpamento dei contributi ottenuti da più datori di lavoro durante la
vita lavorativa e la competizione tra fondi, ma danno anche la possibilità
di gestire la superannuation in proprio e risparmiare quindi sulle spese
di gestione. (4)
3. L’importanza della superannuation nello sviluppo del mercato
finanziario domestico, in particolare di quello azionario. I
fondi pensione investono prevalentemente in azioni australiane e detengono
in portafoglio circa il 20 per cento delle azioni quotate all’Australian
Stock Exchange. L’Asx è però un mercato sempre più piccolo per i fondi
pensione. I fondi raccolti annualmente dalla superannuation obbligatoria
circa 20 miliardi di dollari australiani, sono circa il 50 per cento del
nuovo capitale raccolto tramite l’Asx. La diversificazione
internazionale dei fondi pensionistici australiani è inevitabile, ma
ancora lenta in quanto stretta tra la necessità di investire il capitale
raccolto e la maggiore volatilità dei rendimenti internazionali, a cui
contribuisce il tasso di cambio. Quest’ultimo è un problema minore per i
fondi italiani, che possono diversificare in Europa.
Per saperne di più
Australian Bureau of Statistics (2001), "Employment arrangements and
superannuation", cat. 6361.0, Canberra
Drew, M. e J. Stanford (2003), "A review of Australia’s compulsory
superannuation scheme after a decade", Discussion paper 322, University of
Queenlsand, March
(1) Sulla base dei massimali in vigore, la pensione di anzianità viene
pagata se il reddito annuale non supera i 38mila dollari australiani,
(63.400 per una coppia) e contestualmente non si possiede un patrimonio
superiore a 166mila A$ (236mila per una coppia) oltre la propria casa.
Il massimale sul patrimonio sale di circa 100milaA$ se non si possiede
casa (vedi "A guide to the Australian Government payments", Australian
Government and Centrelink, Canberra, 2007).
(2)
http://www.apa.org.au/upload/2004-6B_Tesfaghiorghis.pdf - accesso 28/06/07.
(3) Non è coperto chi ha meno di 18 anni e lavora meno di 30 ore
settimanali o chi ha più di 70 anni, e chi ha un salario lordo al di sotto
dei 450 A$ mensili.
(4) È stato calcolato che occorre un investimento di almeno 100milaA$
perché le spese fisse di mantenimento del fondo individuale siano inferiori
a quelle applicate da un fondo pensionistico per un investimento simile (http://www.agest.com.au/education/about-super-funds/index.cfm accesso
28/06/07).
Tabella 1 – Numero dei fondi pensione al 30 giugno
|
2004 |
2005 |
2006 |
Retail |
235 |
226 |
187 |
Industry |
115 |
92 |
84 |
Corporate |
1.394 |
963 |
557 |
Public sector |
41 |
43 |
42 |
Self-managed |
289.132 |
308.317 |
327.709 |
Fonte: Australian Bureau of Statistics (Yearbook Australia, 2007), Tab.26.7
p.613.
Tabella 2 – Fondi in superannuation: allocazione del portafoglio
|
2002-3 |
2003-4 |
2004-5 |
2005-6 |
Mar 2007 |
Fondi gestiti in miliardi A$ |
402 |
490 |
653 |
798 |
841 |
Estero |
19.2% |
19.8% |
21.4% |
21.4% |
21.6% |
Australia |
80.8% |
80.2% |
78.6% |
78.6% |
78.4% |
Azioni |
45.8% |
47.6% |
50.7% |
50.8% |
50.7% |
Obbligazioni a lungo ter. |
9.7% |
8.6% |
7.8% |
7.6% |
7.4% |
Obbligazioni a breve |
5.7% |
6.3% |
4.4% |
4.4% |
4.2% |
Depositi a breve |
9.0% |
8.6% |
8.3% |
8.8% |
8.9% |
Altri investimenti |
10.7% |
9.2% |
7.4% |
7.0% |
7.3% |
Totale |
100.0% |
100.0% |
100.0% |
100.0% |
100.0% |
Fonte: Australian Bureau of Statistics (March quarter 2007), Managed
Funds (5655.0), Tab. 3 p.11.
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