Un premio che acquista anche il valore di un simbolo in questo particolare momento storico, il Nobel per la lettertura 2006 ad Orhan Pamuk, scrittore e dissidente turco. Simbolica anche la motivazione, che richiama il dialogo interculturale: "nella capacita' di incarnare l'anima malinconica della sua citta' ha scoperto nuovi simboli per il confronto e l'intreccio delle culture".
I suoi libri, Pamuk e' stato anche processato lo scorso anno con l'accusa di attentare al suo Paese per aver citato il genocidio degli Armeni in un'intervista ad un giornale svizzero. In quella occasione lo scrittore affermo': "30.000 Curdi e un milione di Armeni sono stati uccisi in queste terre", ma soggiunse che nessuno voleva parlarne.
Ankara ridimensiona l'olocausto armeno del 1915 e persegue chi ne afferma l'esistenza storica e la portata. Per questo Pamuk e' perseguito in base ad una nuova versione dell'articolo di legge che considera illegale insultare la Repubblica, il Parlamento o qualsiasi istituzione dello Stato. Il processo e' stato sospeso, dopo una drammatica udienza.
Pamuk e' l'intellettuale di maggior rilievo fra i 60 giornalisti, editori e scrittori perseguitati per fatti simili in Turchia. E' infatti vincitore di numerosi premi internazionali per i suoi libri, scritti peraltro in francese, inglese, tedesco e svedese oltre che in turco e tradotti in venti lingue.
In questo momento, pero', vi e' la necessita' per Ankara di mostrare all'Unione Europea il rispetto delle liberta' fondamentali. Inoltre il parlamento UE ha posto come condizione per l'adesione che la Turchia riconosca il genocidio degli Armeni, per cui il processo, ma anche questo Nobel, si riempiono di implicazioni politiche.
13/10/2006 Un Nobel di Valori (www.lanuovaecologia.it)
Assegnato al "banchiere dei poveri" il
prestigioso riconoscimento dell'Accademia di Stoccolma. L'economista
originario del Bangladesh è l'inventore del microcredito«Sono
felicissimo, davvero felicissimo», ha dichiarato alla radio norvegese
Muhammad Yunus commentando l’assegnazione del Nobel per la pace. «Voi
sostenete il sogno di un mondo libero dalla povertà» ha aggiunto,
rivolgendosi al comitato. Nato in Bangladesh nel 1940, Yunus si è laureato
in economia e ha dedicato la sua vita alla realizzazione di progetti in
grado di affrancare la gente dalla povertà.
Emigrato negli Usa negli anni Sessanta, dove ha insegnato nelle Università
di Boulder, in Colorado, e alla Vanderbilt University di Nashville, Tennesse,
Yunus è rientrato nei primi anni '70 in Bangladesh per aprire, nel 1976, la
Grameen Bank, prima banca etica del mondo, dimostrando che accordando
minuscoli prestiti ai poveri si poteva fare di piu' di quanto avessero fatto
i miliardi di dollari degli aiuti stranieri.
Yunus è anche il direttore della Grameen Bank dal 1983. La Grameen Bank, si
è specializzata in prestiti da 25 a 100 dollari accordati a gruppi di donne
nei villaggi e ha consentito di fornire a 12 milioni di persone, il 10%
della popolazione del Bangladesh, le condizioni per avviare attività
autonome. Il modello solidale di Yunus è stato esportato in una sessantina
di paesi in via di sviluppo e applicato anche dalla banca mondiale e da
altre organizzazioni internazionali.
13/10/2006 Nobel al Microcredito (www.verdi.it)
Il premio per la pace 2006 è stato assegnato a Muhammad Yunus, il "banchiere
dei poveri”, e alla sua Grameen Bank. Verdi: "Fatto storico, promuovere economia
sostenibile e rispettosa dei diritti"
Il premio Nobel per la pace 2006 è stato assegnato a Muhammad Yunus, del
Bangladesh, definito il "banchiere dei poveri”, e alla sua Grameen Bank. La
Grameen Bank, fondata e diretta da Yunus, è una banca rurale specializzata nel
microcredito a favore dei più poveri. Il Nobel per la Pace viene conferito a
Oslo ed è corredato da un premio di 10 milioni di corone svedesi, pari a circa
un milione di euro. I candidati erano 191.
"Attraverso culture e civiltà, Yunus e la Grameen Bank hanno dimostrato che
anche i più poveri fra i poveri possono lavorare per portare avanti il proprio
sviluppo", si legge nelle motivazioni che hanno portato all’assegnazione del
premio. “La pace duratura – scrivono ancora i giurati - non può essere ottenuta
a meno che larghe fasce della popolazione non trovino modi per uscire dalla
povertà".
"Sono felicissimo, davvero felicissimo. Voi sostenete il sogno di un mondo
libero dalla povertà" ha detto Yunus alla radio norvegese.
Il premio a Yunus, ha detto il presidente di Banca Etica Fabio Salviato, è un
riconoscimento alla finanza “come strumento per cambiare il mondo, per sradicare
la povertà e disuguaglianze intervenendo direttamente sulle cause e non
superficialmente sugli effetti. E soprattutto riconosce il valore di
un'esperienza come Grameen Bank che nasce dal basso, non dall'iniziativa dei
potenti".
Plaude anche la Ue. Il portavoce della Commissione europea, Johannes
Laitenberger, nel ricordare che il creatore del microcredito ha, nel suo lavoro,
stabilito "un nesso tra la lotta alla povertà e l'iniziativa individuale", ha
sottolineato che Bruxelles condivide in pieno l'approccio ai problemi dello
sviluppo promosso dal nuovo premio Nobel: "La sua è la nostra visione", ha
rilevato Laitenberger.
"Il premio Nobel a Yunus è un fatto storico", è stato il commento del
ministro dell'Ambiente e presidente dei Verdi Alfonso Pecoraro Scanio. "Il
prestigioso riconoscimento - ha osservato Pecoraro Scanio - rappresenta un fatto
straordinario, a testimonianza di una vita spesa a difendere i diritti dei più
deboli e a promuovere un modello economico profondamente ispirato a principi
etici".
“E’ necessario l'impegno del parlamento, del governo e dell'Unione Europea –
ha aggiunto il leader dei Verdi - per promuovere presso tutte le istituzioni
internazionali l'adozione e la diffusione di modelli economici sostenibili".
"Yunus - ha aggiunto - è un protagonista del nostro tempo che, con il suo
modello di economia, ha restituito dignità a chi non ne aveva e ha aiutato a
guardare al futuro delle prossime generazioni con maggiore fiducia sui temi dei
diritti, della salvaguardia dell'ambiente e della crescita civile di tutte le
comunità".
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