Riporto un brano tratto da "Mani Sporche", libro pubblicato da Chiarelettere
e scritto da Barbacetto, Gomez e Travaglio, dal titolo "Padania ladrona'" (pag.289).
"I seguaci di Bossi hanno un problema: la Popolare
Credieuronord, una piccola banca creata nel dicembre 2000 per
"ritrovare i valori tipici della credibilità e della collaborazione del Nord". A
finanziarla, dopo una campagna a tappeto nelle sezioni del partito, è stato il
popolo leghista. Ma già nel 2003 la banca del Carroccio è a un passo dal
fallimento. Il bilancio si chiude con 8 milioni di euro di perdite e 12 di
sofferenze su 47 impieghi. Un brutto guaio, soprattutto perchè l'azienda è nata
e cresciuta come una tasca della politica. Nel consiglio di amministrazione
siedono i sottosegretari leghisti Maurizio Balocchi (Interno),
Alberto Brambilla (Welfare), Stefano Stefani
(Attività produttive), ma anche il deputato varesino Giancarlo
Giorgietti, pupillo di Bossi e presidente della commissione Bilancio
alla Camera. Insomma, se scattasse la bancarotta, sarebbe un duro colpo per il
Carroccio. E se poi partono le inchieste giudiziarie, la situazione potrebbe
ancor più aggravarsi. Attraverso la Credieuronord sono stati infatti riciclati
13 milioni di euro provenienti da una gigantesca truffa organizzata dai
proprietari della - un tempo mitica - Radio 101 e da una
commercialista, Carmen Gocini, ai danni di alcune procedure
fallimentari del Tribunale milanese. Miliardi rubati e poi, come sosterrà la
Procura di Milano, ripuliti grazie alla complicità dei vertici operativi della
banca. Operazioni analoghe sono state condotte da vari personaggi legati ai "Cobas
del latte", gli allevatori vicinissimi alla Lega che non volevano pagare le
multe dell'Unione Europea per aver prodotto latte in eccedenza. Se esplode il
bubbone Credieuronord, si fanno male in tanti. Meglio coprire tutto e tentare di
metterci una pezza. Il salvatore, per i leghisti, si chiama Fiorani.
Con lui il Carroccio ha legami antichi: la scuola leghista di Varese e il prato
di Pontida, quello che ogni anno si riempie di bandiere verdi per i comizi del
Senatùr, sono stati acquistati con soldi della Popolare di Lodi:
per un totale, tra i fidi e finanziamenti, di 10 milioni di euro, più un altro
milione proveniente dalla Popolare di Crema (controllata dalla
Lodi). tutti soldi ottenuti offrendo in pegno la storica sede milanese del
partito di via Bellerio. Operazioni regolari, ma sintomatiche di un rapporto
preferenziale, che ora viene sfruttato a fondo per evitare il crac di
Credieuronord. Fiorani riesce a tenere in piedi la banchetta con una complicata
operazione finanziaria. In cambio, ottiene la retromarcia della Lega sul
governatore. Il 3 febbraio 2005 Maroni comunica ufficialmente che la Lega non
mette più in discussione il mandato a vita di Fazio. E' la
tomba della legge sul risparmio.
Sarà Fiorani, davanti ai pm milanesi, a raccontare anche questo patto con la
Lega: salvataggio della banca in cambio del salvataggio del governatore.
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