21/10/2006 Berlusconi e gli Spiccioli di Vicenza (Viviana Vivarelli, http://www.canisciolti.info)

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  • Ci dice poco Nostra Signora Televisione sulla manifestazione di Vicenza di Berlusconi. Ci manca la frase di prammatica: "Secondo la questura, i manifestanti erano..", e giù una cifra ridicola pari in genere a 1/5 o peggio degli intervenuti. Non ci sono nemmeno le foto da elicottero a farci vedere se Piazza dei Signori era piena o mezza vuota ma sembrano poche migliaia gli intervenuti e, di fronte ai 3 milioni di Cofferati, diventano pochi spiccioli.

    Bella scelta quella di Vicenza (790.000 abit.) (abitanti 100.000+100.000 in provincia ndr)), localismo medio-piccolo, tasso di evasione fiscale il più alto d’Italia (61,2%?), cuore del nordest ipocrita e arricchito! Così la presenza dei padroncini leghisti è assicurata. Sarebbe andata peggio se la manifestazione fosse stata fatta altrove. Ma per un ex capo di governo che vuol rappresentare più della metà degli italiani e tutti quelli che lavorano, perché gli altri o sono scansafatiche o imbecheriti dai sindacati, che onta non essere a Milano! Una metropoli che meglio rappresenterebbe il neoliberismo rampante del Cavaliere! Ma si vede che del doman non v’è certezza e la ex patria socialista non da più garanzia di affidabilità!

    Ormai il cabaret si gioca nei piccoli teatri di provincia. e Follini-Casini recitano altri copioni. Eclatante il solito ricorso di Berlusconi alla proiezione, meccanismo psicologico con cui si imputano agli altri i propri vizi. E’ una vera perla quel "Prodi-Pinocchio" sventolato dal più grande bugiardo d’Italia (come lo chiamava Montanelli)!

    Non che gli altri politici in quanto a bugie o false promesse se la cavino male, ma che una qualche questione morale sia sbandierata da chi sulla menzogna e il nascondimento ha fatto la sua fortuna è un po’ grossa! Ma si vede che Moretti ha fatto un film-verità e che Berlusconi davvero ricevette dal cielo una valigiata di soldi e di lì cominciò a levitare.

    Sei volte la banda comincia l’inno di Mameli, e sei volte la piazza risponde con una bordata di fischi, a maggior conferma che quelli che manifestavano in piazza possono essere considerati non italiani. Silenzio dei media sulla manifestazione di Foggia, fatta lo stesso giorno, contro il caporalato... Piccolo appunto comico: uno degli striscioni declamava "W il baccalà e abbasso il mortadella!" Sappiamo del baccalà alla vicentina, che è pure buono, ma baccalà indica anche qualcosa di impietrito e rigido e il riferimento al baccalà davanti al ligting quasi immobilizzato di Berlusconi ci è sembrato irriverente, anche se ormai per conservarla non ci resta che il sale, e vederci dietro il povero viso scomposto e quasi inespressivo di Bossi... basta, non vogliamo infierire.

    21/10/2006 Verdi: La manifestazione della Cdl è stata un flop (http://www.canisciolti.info)

    "L'entusiasmo di Galan per la presenza di solo alcune migliaia di persone a quella che doveva essere la madre di tutte le manifestazioni contro Finanziaria e Governo mi sembra francamente eccessivo". Lo sostiene Roberto Poletti, capogruppo dei Verdi alla Commissione cultura della Camera, commentando la manifestazione del Polo a Vicenza.

    "Sembra proprio che la montagna della Cdl abbia partorito un topolino, con tanto di fischi all'Inno di Mameli e gratuite invettive contro le Istituzioni. Si organizzino meglio la prossima volta. La Finanziaria va migliorata facendo attenzione ai bisogni dei cittadini, non cedendo al populismo disorganizzato dei leaders del Polo", conclude Poletti.

    21/10/2006 Fassino: Il Governo deve cambiare passo e ritrovare il senso della "missione"(http://www.canisciolti.info)

    Le richieste di correggere la rotta arrivate da Piero Fassino, raccontano, non hanno colto di sorpresa Romano Prodi. Sembra infatti che il segretario Ds avesse in qualche modo 'preparato' il premier, durante un colloquio avvenuto ieri, alle parole non troppo lusinghiere ("Bisogna ritrovare il senso della missione"; "serve un cambio di passo") che sono arrivate dalla direzione Ds sulla Finanziaria e sull'azione di Governo.

    Parole che, certo, non devono aver fatto piacere al premier, tanto più che sono arrivate nel giorno in cui anche il presidente di Confidustria Luca Cordero di Montezemolo ha approfittato del convegno organizzato da Francesco Rutelli e Linda Lanzillotta per sparare di nuovo ad alzo zero sul Governo e sulla manovra. Parlando con ambienti prodiani si ricava il senso di un certo fastidio: Prodi il senso della missione non crede di averlo perso, spiegano, ma è tranquillo, parleranno i fatti.

    Fassino ha usato parole che non lasciano spazio ad equivoci: ha parlato di "senso della missione smarrito", ha sollecitato modifiche in Parlamento alla Finanziaria" e ha chiesto un "cambio di passo" da attuare dopo la manovra mettendo in atto una 'agenda delle riforme', che affronti in principali nodi del Paese, a cominciare da quello della previdenza. E per chiarire ancor più il concetto, Fassino ha anche chiosato alcuni lanci di agenzia: "Qui si dice che avrei parlato di un difetto di comunicazione sulla Finanziaria: questa è una banalizzazione, ho detto altro". Non solo, nessuna parola è venuta dai Ds contro Montezemolo.

    Anzi, il responsabile economia del partito Antonello Cabras, rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle parole del leader di Confindustria, ha anche confidato: "Beh, quando dice che non ci sono misure strutturali nella Finanziaria non ha tutti i torti... Anzi, per fortuna che il Governo ha tenuto e non ha ceduto a chi chiedeva di 'spalmare' su due anni il rientro del rapporto deficit-Pil al 2,8%". Ma anche la passerella offerta a Montezemolo dalla Margherita non deve aver fatto piacere a palazzo Chigi, e qualche prodiano oggi si augurava che Rutelli, domani quando parlerà al seminario di Glocus difenderà la Finanziaria "che ha votato anche lui, come l'hanno votata i Ds".

    Si vedrà domani se il leader della Margherita andrà oltre la replica soft fatta oggi ("Noi ascoltiamo molte opinioni, imprese, sindacati, ma poi tocca alla politica tirare le somme e non agli interessi settoriali ancorché importanti"), ma certo molti hanno notato che il parterre presente oggi a Frascati, lettera di Montezemolo a parte, comprendeva economisti che non fanno sconti al Governo come Francesco Giavazzi e quel Mario Monti (con cui il leader della Margherita ha anche avuto un colloquo a quattr'occhi) fautore di un accordo bipartisan per realizzare le riforme più urgenti per il sistema-Italia. Di sicuro, oggi la Margherita ha lasciato a Giuseppe Fioroni e a Tiziano Treu il compito di ribattere con più durezza a Montezemolo. Ambienti prodiani descrivono Prodi consapevole che la manovra è pesante e, quindi, non può piacere alla gente. Ma, al tempo stesso, raccontano di un premier convinto che alla fine parleranno i fatti. Di sicuro, c'è che alla fine è stato lo stesso Prodi a replicare a Montezemolo, attraverso una intervista al Tg3, mentre tra gli alleati si sono fatte sentire soprattutto le voci di Alfonso Pecoraro Scanio e del socialista Roberto Villetti.

    21/10/2006 Fassino: A Vicenza spettacolo indegno di Berlusconi e della destra populista(http://www.canisciolti.info)

    Sabato, 21 ottobre "A Vicenza abbiamo avuto lo spettacolo di una destra populista, demagogica e antistatuale che non ha esitato a fischiare l'Inno di Mameli e per bocca di Berlusconi, ad usare parole sgradevoli e offensive nei confronti del presidente della Repubblica". Cosi' il segretario dei Ds Piero Fassino, al termine della direzione del partito, commenta le dichiarazioni dei leader della Cdl nella manifestazione contro la Finanziaria.

    In questo modo conclude Fassino, "la destra dimostra di non essere in grado di raccogliere le vere esigenze del Paese e questo ci sollecita ancora di piu' ad essere noi con il governo Prodi a proporre l'innovazione del Paese".

    21/10/2006 La sinistra "ha occupato tutte le istituzioni" (http://www.canisciolti.info)

    La sinistra "ha occupato tutte le istituzioni" e "anche il presidente della Repubblica e' uno di loro". Lo ha detto il leader di Fi, Silvio Berlusconi, parlando dal palco di Piazza dei Signori, durante la manifestazione della Cdl contro la Finanziaria. Secondo Berlusconi il governo e' riuscito ad ottenere la maggioranza "grazie a elezioni taroccate: loro hanno rifiutato la nostra collaborazione a sederci tutti insieme ad un tavolo e hanno prepotentemente e arrogantamente occupato tutte le istituzioni."

    "Il presidente della Repubblica e' uno di loro - ha aggiunto - cosi' come i presidenti di Camera e Senato, la Corte Costituzionale, la magistratura i sindacati e gran parte dei giornalisti". Per questo motivo, secondo l'ex premier, "non esiste in Italia un sistema compiutamente democratico, non ci sono presi e contrappesi ed e' per questo che e' nostro diritto batterci non solo nelle istituzioni, ma anche nelle strade e nelle piazze d'Italia".

    21/10/2006 Chiti: La Cdl ha sfasciato l'Italia e a Vicenza fischia l'inno nazionale(http://www.canisciolti.info)

    La Cdl ha la responsabilità di aver portato "allo sfascio" i conti pubblici italiani e ora si riunisce a Vicenza e fischia l'inno nazionale. Il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Vannino Chiti, lo dice ai giornalisti a margine della direzione Ds, commentando la manifestazione del centrodestra a Vicenza: "Questa manifestazione mi ha colpito - spiega - perché metà piazza per sei volte ha fischiato l'inno nazionale: Berlusconi, ex presidente del Consiglio, avrebbe dovuto dire qualcosa. E così anche l'onorevole Fini, che credo non sia stato a suo agio".

    Quindi, Chiti rimprovera a Fini di aver pronunciato "battute triviali" e aggiunge: "L'Udc, poi, ha detto che non sarebbe stato presente, ma Giovanardi era lì ed ha anche rivendicato di aver contribuito ad organizzare la manifestazione".

    21/10/2006 Piove, Governo ladro: La Cdl in piazza a Vicenza(http://www.canisciolti.info)

    Sabato, 21 ottobre Tutti in piazza contro 'Prodi Pinocchio'. E' la scelta grafica che Forza Italia, An e Lega (non l'Udc, ad eccezione di Giovanardi) hanno scelto per portare in piazza il popolo del centrodestra. Questa mattina a Vicenza sotto l'immagine del premier vestito da Pinocchio e la frase 'torno a ribadire che non aumenteremo le tasse', Silvio Berlusconi, Gianfranco Fini e Umberto Bossi hanno manifestato sotto la pioggia contro la manovra.

    In piazza qualche migliaia di militanti della Cdl, che non hanno risparmiato cori contro presidente del Consiglio, Finanziaria, manovra fiscale e i ministri economici. Sul palco Bossi ha più volte ripetuto, in sintonia con la piazza, 'Veneto libero'. Poi ai manifestanti ha detto: "Siete meravigliosi". "Prodi ha dimostrato di essere il più grande bugiardo. Allora mandiamo a casa questo pericoloso bugiardo", è stato il duro affondo di Berlusconi.

    Invito respinto al mittente dal presidente del Consiglio, che da Bologna ha replicato con una battuta: "Sono già a casa mia e sto benissimo, domani poi vado a Roma", ha commentato sorridendo Prodi. E di fronte ai cronisti che insistono per chiedere altri commenti sulle parole dell'ex premier, il Professore ha risposto secco: "ma figuriamoci". Se in piazza a Vicenza non sventolano bandiere dell'Udc, a Napoli un ormai ex centrista come Marco Follini battezza ufficialmente il suo movimento politico, l''Italia di mezzo'. "A Follini ho già fatto gli auguri, perché dovrei rifarglieli?", è il placet all'iniziativa del premier Prodi.

    21/10/2006 Berlusconi agita la piazza: Siamo in emergenza democratica(http://www.canisciolti.info)

    L'Italia e' in una condizione di emergenza democratica, il governo deve andare a casa. Cosi' il leader di FI, Berlusconi. 'Cinque istituzioni dello Stato sono state occupate dal centrosinistra', ha affermato l'ex premier in un comizio a Termoli. Poi ha preso di mira il ddl Gentiloni: 'Hanno presentato un ddl che chiuderebbe le tv Mediaset, non e' una democrazia se una delle parti in campo abbia il timore o debba avere la paura che l'altra vinca e si schieri contro di lei'.

    Non sarà la manifestazione oceanica promessa e annunciata da mesi contro la Finanziaria, ma a Vicenza il centrodestra farà le prove generali sulla discussa 'strategia della piazza', che ha animato per settimane il dibattito fra leader. Ci saranno Silvio Berlusconi, Umberto Bossi e Gianfranco Fini, mancherà Pier Ferdinando Casini. Rispecchiando, la tabella dei presenti e degli assenti, la strategia (le strategie) della Cdl di fronte alla manovra. L'avvio di un offensiva contro l'esecutivo trova espressione nel diluvio di comunicati che invitano il presidente del Consiglio a dimettersi. Il Cavaliere, dal canto suo, aveva chiesto solo ieri lo scalpo del premier, e oggi in Molise ha ribadito: "Mandate a tutta l'Italia questo messaggio: questo governo non funziona e deve andare a casa". Il ricorso alla piazza, tuona l'ex premier, "è un diritto costituzionale". Nella Cdl, però, alcuni preferiscono evitare la parola 'spallata'. E riaffiora intanto il tema della ledership, con un botta e risposta Fini-Berlusconi soffocato da una nota del leader di An che ribadisce: il nostro obiettivo è mandare a casa il Professore.

    Vicenza, teatro alcuni mesi fa del duello Berlusconi-Della Valle, è il palcoscenico ideale per saggiare gli umori del Nord-est verso il governo. "Domani sarò in piazza, puntuale, come si conviene a un buo milanese", assicura l'ex premier, contro un governo "bocciato" dalle agenzie di rating. Di un premier "imbarazzato per il declassamento dell'Italia parla Fini, assicurando la sua presenza a Vicenza (così come la Lega), contro un esecutivo per il quale è iniziato "il conto alla rovescia". Diversa la scelta dell'Udc. Non ci sarà il segretario Cesa, e non a causa di una bronchite, come aveva assicurato in un'intervista a 'Libero' il Cavaliere. "Non ci sarò, e non per un banale raffreddore come ha detto qualcuno, ma perché il nostro partito - spiega in una nota - sta costruendo un'alternativa al governo Prodi attraverso un percorso diverso.

    Questo vale per domani e varrà per tutte le altre manifestazioni non concordate preventivamente con noi". Per i centristi marcheranno presenza alcuni deputati veneti, Carlo Giovanardi compreso. Non piace lo 'smarcamento' dell'Udc alla Lega, che con Maroni sottolinea come "il fatto che l'Udc non sarà a Vicenza è l'ulteriore conferma che la Cdl come l'abbiamo conosciuta non ci sarà piu". In molti, nel centrodestra, battono su un punto: Prodi vada via. Lo ha chiesto ieri Berlusconi, lo ha ribadito oggi Altero Matteoli (An) facendone una questione di "dignità" e Roberto Calderoli (Lega) spiegando che "il dopo Prodi è già iniziato". E di esecutivo "dall'encefalogramma piatto" ha parlato Giulio Tremonti (Fi). A non tutti, però, convince la formula della 'spallata'. "Non si tratta di parlare di spallata - sottolinea - parlerei invece di pressione continua", precisa Ignazio La Russa.

    "La spallata va data nelle Aule parlamentari - distingue Roberto Maroni - va detto però che senza la piazza la spallata non si dà, con la piazza è più facile". Ma la giornata della Cdl è stata agitata anche dal tema della leadership. A Repubblica Tv Fini premette che "non ha senso dividersi" su chi guiderà la Cdl se dovesse cadere Prodi: "Ci metteremmo subito intorno a un tavolo per decidere". Poi però avverte: "Nulla è scontato, e questo la sa per primo Berlusconi". Il quale, interpellato a sua volta sulle parole dell'alleato, è perentorio: quello sul leader "è un problema che non esiste". Poi è il presidente di An ha tentare di archiviare la questione. "E' ridicolo - spiega in una nota - ipotizzare divisioni quando non ci sono. E' evidente che non c'è alcuna divaricazione tra noi, perché entrambi lavoriamo convintamene perché l'Italia si liberi il prima possibile di Prodi".

    E quando cadrà l'esecutivo, è l'auspicio del leader della destra, "democrazia vuole che si torni al voto". Tema, quello della ledership, sul quale l'Udc ha più volte espresso i suoi convincimenti, contestando platealmente la guida di Berlusconi. Analisi distante dal giudizio del Carroccio, messo nero su bianco da Maroni. Il capogruppo alla Camera prima bolla le parole di Fini come "vagamente iettatorie", poi aggiunge: "In ogni democrazia il leader è quello del partito più grande della coalizione. Mi rifiuto di pensare che non ci sia in Forza Italia qualcuno in grado di fare il premier. C'è, ad esempio, Tremonti, o altri. E quindi il premier deve essere espressione di FI, ma solo quando Berlusconi lo deciderà".

    Archivio Liberiamo la Politica

  • 10/11/2006 Liberiamo la politica dai politici!


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