In un RESET mi sono occupato del numero di legislature
dei nostri dipendenti. Ho proposto un’iniziativa popolare per ridurre al
massimo a due i mandati parlamentari. Poi, dopo aver
servito il Paese, il loro ritorno a una professione. Il politico a tempo
indeterminato è contro il pubblico decoro. Alla fine della loro vita cosa
penseranno figli e parenti? La loro dignità, insieme alla nostra, è in
gioco.
Vi sono persone che però persistono nella loro permanenza.
Dipendenti persistenti, una malaria parlamentare. Immuni a
qualsiasi catastrofe politica. Breznev e Mao erano presidenti.
Mazzola e Rivera giocavano in nazionale e Papa Giovanni Paolo II
non era stato ancora eletto. Loro erano lì. Sfidano i decenni. Passano i
secoli.
Nella classifica che pubblico mancano i senatori a vita come Andreotti e
Cossiga. Ormai eterni e quindi fuori dal giudizio umano. L’attaccamento
alla poltrona è bipartisan. Ci sono la Bonino (7), Mastella (9), Cossutta
(10), La Malfa (9), De Mita (8), Violante (8), Casini (7), Fini (7).
L’intero arco parlamentare. Propongo un istituto di rieducazione
per i parlamentari di lungo corso. Per restituirli alla società civile con
una professione. Riabilitiamoli.
In buona fede alcuni degli eletti festeggiano la loro persistenza in
Parlamento. Tagliano torte e nastri. Hanno bisogno di uno
psicologo, o forse di uno psichiatra. Non si accorgono di essere
disconnessi dalla realtà. Cos’è infatti la professione del politico a
tempo pieno? Come vogliamo giudicarla? E, sopra ad ogni cosa, come
possiamo continuare a sopportarla? RESET!
Archivio Liberiamo la Politica
10/11/2006 Liberiamo la politica dai politici!
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