L'Italia fornirà un nuovo contributo alla missione in
Afghanistan con un aereo C-130 da trasporto e due velivoli-spia senza pilota da
ricognizione . Lo ha annunciato oggi da Siviglia il ministro della Difesa Arturo
Parisi, come confermato dal portavoce del ministro. "La proposta lanciata dal
ministro prevede due aerei da sorveglianza di tipo Uav e un C-130", ha detto il
portavoce di Parisi, che si trova nella città andalusa per un incontro tra
ministri dei paesi membri della Nato.
Il nuovo contributo, ha precisato il portavoce, è previsto
nel decreto sul rifinanziamento della missione militare in Afghanistan, che sarà
al vaglio del Parlamento nelle prossime settimane. In Afghanistan sono presenti
circa 1900 soldati italiani, inquadrati nella missione Isaf della Nato e
dislocati tra la capitale Kabul e la provincia occidentale di Herat, in zone
relativamente tranquille. Nel sud del Paese e lungo la frontiera orientale con
il Pakistan, invece, le forze Nato -- prevalentemente composte da soldati Usa,
britannici, olandesi e canadesi -- stanno combattendo contro gli insorti
talebani e il comando dell'Alleanza ha chiesto rinforzi agli altri paesi che
partecipano ad Isaf.
Gli Stati Uniti hanno intensificato le pressioni in tal senso sugli alleati,
dicendo che le prossime settimane saranno cruciali per contrastare
l'insurrezione. "Crediamo che la prossima primavera in Afghanistan sarà un
momento cruciale nel conflitto e stiamo per questo spingendo gli alleati a fare
il più possibile e a farlo il prima possibile", ha detto un alto funzionario del
Pentagono, a Siviglia assieme al segretario alla Difesa Usa, Robert Gates.
Nonostante le pressioni di Washington, l'Italia, ha detto che non invierà altri
soldati in Afghanistan, limitando il suo intervento alla stabilizzazione e la
ricostruzione delle zone dove già opera.
Anche altri paesi europei come la Spagna, la Francia e l'Olanda hanno escluso
l'invio di rinforzi. La Germania, che ieri ha confermato l'invio di sei aerei da
ricognizione nella zona meridionale, ha rifiutato la richiesta di spostare nel
sud i suoi soldati, che sono circa 3.000. Con più di 4.000 persone uccise in
episodi di sangue, l'anno scorso è stato il peggiore in Afghanistan da quando le
forze guidate dagli Usa hanno invaso il Paese nel 2001 per rovesciare il governo
dei talebani.
Archivio rifinanziamento missioni all'estero
|