La riforma della legge elettorale è stata indicata dai
partiti come "una delle più urgenti scadenze politiche". Il Capo dello Stato,
Giorgio Napolitano, nel motivare il rinvio di Prodi alle Camere sollecita di
fatto una riforma che possa garantire maggiore stabilità.
Un'esigenza condivisa da tutte le forze politiche e della
quale, da tempo, si sta occupando il ministro delle Riforme Vannino Chiti. Il
suo lavoro riprenderà subito dopo il voto di fiducia al governo della prossima
settimana, con l'invio a tutti i gruppi politici di una bozza di linee guida per
la riforma. "Stiamo aspettando il testo di Chiti" si fa sapere dal centrodestra
che mostra disponibilità a discutere di eventuali ritocchi all'ex 'Calderolum'.
La 'bozza' di Chiti comprenderà anche un pacchetto di ipotesi di riforma della
Costituzione che potrebbe entrare in un provvedimento parallelo a quello sulla
legge elettorale. Questo perché, come ha sottolineato il vicepremier D'Alema,
nel centrosinistra si ritiene che, oltre alla riforma sia necessario mettere
mano alle "istituzioni per renderle più robuste, efficaci, in grado di garantire
meglio la governabilità del Paese".
Fassino: Il centrosinistra deve "far tesoro" di quanto successo
Il centrosinistra deve "far tesoro" di quanto successo in
questi ultimi giorni e fare in modo che non si ripeta. E' il monito lanciato dal
segretario dei Ds, Piero Fassino, ospite della trasmissione "In mezz'ora" su Rai
Tre. Fassino esclude altre possibilita', e non raccoglie le provocazioni di
Lucia Annunziata su cosa potrebbe succedere se il governo non ottenesse la
fiducia: innanzitutto, spiega, "penso che il governo Prodi reggera' e nel mio
ruolo non posso discutere di un'ipotesi che non c'e' ancora".
Poi, aggiunge: "la decisione di Napolitano di respingere le
dimissioni e' stata questa perche' ha constatato che l'unica maggioranza
possibile e' quella di centrosinistra, perche' il centrodestra i numeri non li
ha. Mentre ipotesi di governi istituzionali, di transizione, formule tecniche o
paratecniche non hanno le condizioni politiche. L'unica maggioranza che c'e' e'
questa, ancorche' esigua". Ne consegue, secondo Fassino, che il centrosinistra
"deve far tesoro di questa crisi, che io spero non si realizzi piu', perche'
spero abbia ammonito tutti ad avere maggiore senso di responsabilita', anche i
singoli parlamentari, e credo dovremmo essere sufficientemente responsabili e
seri per far di tutto affinche' il governo Prodi possa governare".
Quello di Marco Follini e' un "apporto importante, al di la' del dato numerico,
per la sua personalita' politica. Si e' sempre battuto per un bipolarismo mite,
senza toni da guerra civile come quelli voluti dalla destra e oggi ritiene che
si debba contribuire a dare stabilita' al governo Prodi", ha detto ancora
Fassino: "Follini non e' un uomo in cerca di poltrone e noi non abbiamo
mercanteggiato nulla con lui". Fassino ha dichiarato che "i nostri conti dicono
che ci sono 158 senatori eletti su 315 e dovrebbero esserci almeno 162 senatori
compresi i senatori a vita su 322. Quindi, c'e' la maggioranza sia dei senatori
eletti che dell'intero Senato". Il voto di fiducia a palazzo Madama è previsto
per giovedi' prossimo.
Bonino: Capezzone è preso da un vortice di ambizioni personali
"Questo modo di muoversi mi sembra abbastanza disdicevole",
"un atto di arroganza". Lo dice a Radio Radicale il ministro Emma Bonino
commentando l'annuncio del voto di astensione sulla fiducia da parte di Daniele
Capezzone, deputato della Rosa nel Pugno e presidente della commissione Attività
produttive della Camera.
Bonino, poi, si dice "non interessata" a una eventuale
richiesta di dimettersi dalla presidenza della commissione Attività produttive
della Camera che potrebbe arrivare a Capezzone. "Le scelte politiche - fa notare
il ministro - molto spesso si pagano, ma non voglio aggiungere altro. Il metodo
mi fa anche più specie perché penso che un passaggio in una casa e in una scuola
di cultura Radicale avrebbe dovuto produrre frutti diversi, a meno che uno sia
preso da un vortice di ambizioni personali".
Andreotti: Sono soddisfatto dell'accantonamento dei matrimoni omosessuali
''E' opportuno che ci sia una continuita' di governo, questo
e' certo . La fase internazionale e' assai delicata. E in situazioni come
queste, lo dico anche per esperienza personale, sono necessari dei governi in
carica che siano nel pieno dei loro poteri. E poi, sono soddisfatto
dell'accantonamento dei matrimoni omosessuali''. Lo dice il senatore a vita,
Giulio Andreotti, in un'intervista a Repubblica.
Andreotti giudica ''positivo'' il nuovo programma su cui ha
lavorato la maggioranza: ''Ho notato con piacere che certi punti non fanno piu'
parte degli obiettivi dell'esecutivo'', riferendosi dell'assenza dei Dico dal
dodecalogo del premier, Romano Prodi.
''Ho visto - osserva - che i matrimoni omosessuali, diciamo cosi', sono stati
accantonati. E questo e' condivisibile. Dunque penso che non dovrebbero esserci
difficolta' per il governo ad andare avanti''.
''Penso - spiega il senatore a vita - che non dovrebbero esserci difficolta' per
il raggiungimento del quorum necessario ad ottenere la fiducia. Anch'io penso,
come ha giustamente sottolineato il Quirinale, che non ci siano alternative a
questo esecutivo. Che la situazione e' tale che risulta difficile trovare una
soluzione diversa, almeno per adesso''.
Pannella rivela il dietro le quinte del vertice dell'Unione
Marco Pannella, in una conversazione con il direttore di
Radio radicale Massimo Bordin, rivela un retroscena di quanto sarebbe accaduto
giovedi' scorso, a Palazzo Chigi, nel vertice dell'Unione in cui Prodi ha letto
il suo documento in 12 punti per il rilancio del proprio Governo.
Il presidente del Consiglio avrebbe chiesto a ciascuno dei
segretari dell'Unione di mettere la propria firma in calce al documento che
avrebbe poi consegnato al capo dello Stato. Visto il rifiuto, si sarebbe
accontentato a malincuore di accettare, come compromesso, che il documento
venisse approvato solo dal vertice. Ad opporsi alla proposta di Prodi lo stesso
Marco Pannella, che racconta l'episodio, Enrico Boselli e rappresentanti della
Rosa nel pugno.
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