
La politica, all’improvviso, è invecchiata di 10 anni. E’ nuda di fonte ai
cittadini con le sue rughe, il suo belletto, le zampe di gallina intorno agli
occhi, i suoi giornalisti. Le sue parole decrepite che fanno
fatica a uscire dalla bocca. Sembrano le nuvole dei fumetti. Non vengono più
ascoltate. La parata surreale di politici la domenica fa quasi
compassione. Chi guarda la televisione spera che un commesso si avvicini a D’Alema
o allo psiconano e gli sussurri in un orecchio: “La festa è finita, non si renda
più ridicolo”.
Lo schema è sempre lo stesso. Collaudato.
Il leader parla a un gruppo di persone. E’ serio. Se appartiene
all’opposizione chiede al Governo: “Ferme risposte!”, se è del Governo annuncia:
“Impegni precisi”.
Ieri sera in televisione:
Topo Gigio Veltroni parla dell’azzeramento del Cda Rai,
applausi a scena aperta per una proposta così tempestiva e coraggiosa. Abbraccio
commosso sul palco di Rutelli.
Cesa parla della famiglia, applausi delle famiglie di
Casini. Abbraccio commosso sul palco di De Mita, nuovo tutor dei giovani del Pd.
Bossi minaccia Prodi con dieci milioni di padani (e poi mi
chiama antipolitico...), applausi dei trecento presenti a Venezia. La telecamera
inquadra le coppie di turisti che danno il becchime ai piccioni. Abbraccio
commosso sul palco di Calderoli che lo premia con un porco di pezza.
Non c’è nessuno, se bussate alla porta. Solo chiacchiere e televisione.
Archivio Liberiamo la politica dai politici
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