Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché ci
Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a cuore. Queste
righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto un grido per
ostacolare la rovinosa deriva nella quale
la Società Civile
Organizzata italiana* è franata, e di cui il terribile V-day di Beppe Grillo è
solo l’espressione più visibile.
Sta accadendo che noi,
la Società Civile
Organizzata di questo Paese, ci stiamo facendo annullare dai metodi
e dalle strutture di rapporto di alcune personalità divenute nostri
leader, e dal fumo negli occhi che costoro sono riusciti a soffiarci. Siamo
ridotti oggi a poca cosa, ci stiamo auto consegnando all’irrilevanza,
nonostante l’apparenza sulla superficie sembri dimostrare l’esatto contrario.
Eravamo invece l’unica speranza rimasta a fronteggiare il trionfo internazionale
del Sistema massmediatico e neoliberista, davvero l’ultima spiaggia.
L’annullamento di quella speranza è per me una tragedia enorme, ma è
indicibilmente più tragico che questa rovina si stia consumando per mano dei
nostri stessi leader alternativi e con il nostro pieno ed euforico consenso.
Questo, mentre il Sistema se ne sta tranquillo a guardare in piacevole
stupore (il Sistema, amici, quello vero, quello che non sta a Palazzo Chigi).
E’ accaduto che noi, gli
antagonisti, abbiamo riprodotto al nostro interno le medesime strutture del
Sistema che volevamo contrastare
* per Società Civile
Organizzata si intendono sia i pochi attivisti che i tanti simpatizzanti
raccoltisi attorno ai Movimenti e ai gruppi di protesta italiani.
L’annullamento
verticale
Anche fra noi dilaga oggi la struttura chiamata Cultura della Visibilità,
che è la cultura dei Personaggi, cioè dei Vip, e che nel nostro
caso è rigorosamente alternativa, certo, ma sempre identica all’equivalente
struttura del Sistema massmediatico. E cioè la nefasta separazione fra pochi
onnipresenti famosi, e tanti seguaci. Ne siamo pervasi totalmente.
I nostri Personaggi e gli eventi che essi gestiscono (i Grillo, Travaglio,
Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Moretti ecc., con le loro marce,
manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) producono singolarmente cose
(talvolta) egregie, ma collettivamente fomentano quella struttura compiendo un
danno devastante, e che pochi ancora comprendono nella sua ampiezza e
implicazioni. Quale danno? Essi di fatto svuotano l’Io dei loro
seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti, rendendoli
(rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando
la Società Civile
Organizzata e la speranza che essa rappresenta. Ecco come:
1) I Personaggi, ponendosi
come tali, inevitabilmente ci trasmettono la sensazione di sapere sempre più di
noi, di poter fare più di noi, di contare più di noi, di aver sempre più carisma
di noi, più coraggio, più visibilità. E più sapere, capacità, importanza,
carisma, coraggio e visibilità noi gli attribuiamo meno ne attribuiamo a noi
stessi. Il paragone inevitabile fra la nostra (generalmente fragile)
autostima e l’immagine di ‘grandezza’ dei Personaggi, fra il nostro limitato
potere e quello invece di chi è famoso, è ciò che finisce per annullarci.
Tantissimi di noi infatti pensano “ma da solo cosa posso mai fare? cosa
conto? chi mi ascolta?”, e in sol colpo ci auto annulliamo. Smettiamo così
di pensare e di agire autonomamente e corriamo ad affidarci ai suddetti
Personaggi, che prontamente ci forniscono un pensare e un agire
preconfezionati, che noi fotocopiamo in un’adesione adorante e acritica.
E questa è, insieme, una rovina per noi e la salvezza del Sistema, per le
ragioni che esporrò a breve.
Riguardatevi la folla del
V-day di Bologna e ragionate solamente su tutte quelle mani alzate e sulle
ovazioni. Cosa trasmettevano se non una colossale attribuzione di potere a
coloro che cavalcavano quel palco?
Abbiamo così ricreato una verticalità e nuove Caste. E’ tutto lì, la cosa
peggiore è proprio questa. La loro imponenza, cultura, e visibilità
rimpiccioliscono noi, che deleghiamo loro praticamente tutto.
E infatti in assenza dei personaggi, delle loro analisi e delle loro iniziative,
la maggioranza di noi diviene inerte, anzi, scompare. Ecco perché le migliaia di
noi che si riversano nelle piazze ogni anno sembrano regolarmente sparire nel
nulla all’indomani. Ecco perché questa Società Civile non cambierà
alcunché.
Beppe Grillo, come tutti i
trascinatori, fa crescere (o piuttosto fanatizza?) alcuni suoi attivi seguaci ma
contemporaneamente svuota centinaia di migliaia, ed ecco il fumo che egli ci
getta negli occhi quando ci convince invece che tanto sta accadendo.
E non fatevi ingannare dal fatto che i nostri Personaggi denunciano cose spesso
sacrosante, o che alcune loro iniziative sono anche benefiche. Questo vi oscura
una visione più obiettiva, poiché siete assetati di qualcosa che finalmente
spezzi il Sistema e vi gettate con entusiasmo sulla prima offerta disponibile
che ‘suoni’ come giusta. Ma il giusto che costoro invocano e operano è ben
poca cosa di fronte al danno che nell’insieme (e più o meno consapevolmente)
essi causano attraverso l’annullamento di così tanti. Esattamente come nel
caso, a voi noto, dell’ingannevole giustezza e natura benefica dei cosiddetti
aiuti al Terzo Mondo: ineccepibili e sacrosanti all’apparenza, ma nella realtà
essi sono la vera causa della rovina e della morte di milioni di derelitti nel
mondo.
2) Tutti i sopraccitati
Personaggi, dai comici ai preti ai giornalisti, hanno dato l’avvio in Italia a
una forsennata industria della denuncia e dell’indignazione,
ovvero la febbre della denuncia dei misfatti politici
a mezzo stampa o editoria, con tanto di pubblici inquisitori che ne sfornano a
ritmo incessante, nella incomprensibile convinzione che aggiungere la
cinquecentesima denuncia alla quattrocentonovantanove in un martellamento
ossessivo serva a cambiare l’Italia. Eppure, che la politica italiana fosse
laida, ladra e corrotta, milioni di italiani lo sapevano benissimo già prima che
molti di questi industriali dell’indignazione nascessero, e assai poco è
cambiato. Allora, a che serve procedere compulsivamente ad aggiungere denuncia e
denuncia e indignazione a indignazione? In realtà questo modo di agire serve a
giustificare (oltre agli incassi degli autori) l’auto assoluzione di masse
enormi di italiani, noi italiani come sempre entusiasti di incolpare qualcun
altro, e mai noi stessi e la nostra becera inerzia, per ciò che accade. E badate
bene che è proprio questa auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi
che ci annulla ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci
nell’unica verità in grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la
responsabilità ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto in questo
Paese è nostra. Direbbe Truman: The buck stops here.
La vera
Casta in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più di 270
miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni cinque anni,
quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a pochi rappresentanti e
poi si occupano solo dei fatti propri (come affidare a un bambino le chiavi del
magazzino della Nutella e non controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha
finito col papparsela tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti
folle del V-day, si sentono 'belle anime' in lotta per Un Mondo Migliore perché
si riversano nelle piazze ad applaudire l'istrione egomaniacale di turno, ma che
chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio vivere quotidiano a fare
il lavoro noioso, paziente, un po' opaco dell'impegno civico, del controllo sui
poteri, della partecipazione continua, del reclamo incessante di standard morali
e democratici, e della creazione di consenso fra la vera Casta.
E invece a braccetto con l’industria
della denuncia e dell’indignazione
ci auto assolviamo e ci
ri-annulliamo.
Si doveva fare altro.
La struttura orizzontale*.
Solo Fonti, non Star.
Dovevamo invece essere aiutati a crescere per divenire ciascuno singolarmente il
Personaggio di se stesso, il Leader di se stesso, il
Travaglio-Grillo-Ciotti-Zanotelli ecc. di se stesso. Dovevamo
imparare a ‘scrivere’, ciascuno di noi a suo modo, il ‘libro’ della
propria denuncia dei fatti e della propria analisi accurata dei fatti,
dovevamo imparare a fare ogni giorno il nostro personale Tg, ad essere i
presidenti del consiglio di noi stessi, i politici di noi stessi, unici e
soli referenti di noi stessi, a credere solo nella propria verità, senza mai,
mai e mai aderire acriticamente alla verità di alcuno, chiunque esso/a sia,
qualunque sia la sua fama, provenienza, carisma o potere. Ciascuno di noi
sul proprio palco, sotto i propri riflettori, in prima serata, non
importa quanto colti, quanto intelligenti, quanto connessi, poiché
l’unico motore del nostro agire doveva essere la fede nell’insostituibile
importanza di ciascuno di noi.
Non dovevamo permettere la
nascita di Star alternative perennemente citate, adorate, ospitate in tv,
inseguite nelle piazze fin al delirio da stadio, e detentori del ‘cosa si deve
fare’, se non addirittura dell’organizzazione nostro futuro. Semmai esse
dovevano invece fungere da semplici individui che si mettevano a nostra
disposizione unicamente come fonti. Semplici fonti, da consultare
con sana distanza, da usare come si usa Google, ovvero pagine fra le tante di
una enciclopedia che può esserci utile ma il cui ruolo doveva rimanere più
modesto. A scintillare non dovevano essere i Grillo e i Travaglio, doveva essere
ogni singola persona comune, per sé, in sé. Tutto ciò, in un rapporto sempre e
solo orizzontale.
Solo il percorso
sopraccitato avrebbe garantito la nascita di un insieme di cittadini capaci di
agire sempre, indipendentemente da qualsiasi cosa,
capaci di combattere anche da soli, anche in assenza dei trascinatori,
per sé e con sé, dunque potenti, affidabili e durevoli, sani in una
dialettica sociale sana. Gente in grado di analisi attente e indipendenti di
ogni evento, alla ricerca della giusta soluzione, e che mai si farebbe
trascinare dall’errore fatale dell’adesione acritica all’analisi di qualcun
altro.
Questo avrebbe fatto tremare
i palazzi, questo li avrebbe spazzati via, questo e solo questo avrebbe cambiato
la nostra Italia.
* ho
preso in prestito il termine ‘orizzontale’ da uno scritto di Gherardo Colombo,
che ringrazio. nda
Il gregge e il precipizio.
Fra i nostri Vip alternativi si agitano alcuni personaggi meschinamente in
malafede, ed è davanti agli occhi di tutti. Altri sono meno equivoci, ma
tristemente incapaci di vedere una verità che vale la pena ripetere: non possono
incitare le persone ad agire mentre, per i motivi sopraccitati, li svuotano
della capacità di agire. Il V-day e i suoi Vip hanno offerto uno spettacolo
indecente quando incitavano la cittadinanza a fare politica dopo averla per anni
annullata fino all’intontimento. Ed eccolo l’intontimento risultante: sentiamo e
accettiamo da costoro cose che solo pochi anni fa ci avrebbero fatto trasecolare
e indignare, come:
- le proposte di
omologazione culturale degli immigrati che neppure Le Pen ha mai fatto;
- l’esaltazione del criminale di guerra Tony Blair come leader illuminato (sic)
e della Fallaci come “unica vera giornalista italiana”;
- la schedatura del DNA;
- l’assoluzione delle condotte disumane e dei crimini internazionali d’Israele
perché “sappiamo di cosa sono capaci gli arabi”;
- l’inammissibile retorica sull’esistenza di un presunto ‘regime’ in Italia, che
offende la memoria dei milioni che sono morti sotto le vere torture nelle vere
carceri dei veri regimi, e che espone la frode di certi nostri attuali
‘oppositori del regime’ perennemente in prima serata Tv, o nei salotti
letterari, o nelle piazze o sui maggiori quotidiani nazionali, quando non mi
risulta che Steve Biko o Santiago Consalvi o ancor prima Gramsci o i fratelli
Rosselli si siano mai opposti in quel modo ai rispettivi regimi;
- e poi guazzabugli sgangherati di concetti come democrazia e partecipazione,
con, solo per citare un esempio recentissimo, sconsolanti assurdità come questa
(profferta da una fra i nostri idoli in prima serata): “L’Italia non è una
democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni inchiesta di Report non accade
mai nulla!”. E’ desolante che questa opinion leader alternativa confonda una
trasmissione Tv col risultato di un referendum. E’ a questo livello di
competenza che affidiamo le nostre convinzioni? E non si tratta di bazzecole;
immaginate solo come avrebbe ironizzato quella stessa opinion leader se
Calderoli avesse detto “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto
che dopo ogni denuncia della Padania non accade mai nulla!”.
- cadute di stile terribili, come l’augurio di morte al politico urlato dal
palco e accolto dall’applauso scrosciante (sic) del pubblico dei ‘giusti e nuovi
cittadini’;
- tirate isteriche all’insegna del miglior imperialismo culturale in pieno stile
Bush/Huntington spacciate per difesa dei diritti umani e della legalità in
Afghanistan;
- intolleranza ed esclusione delle opinioni dissidenti espresse dall’interno da
parte dei grandi paladini anti imperialisti come Lettera 22 o Peacereporter o il
Manifesto, o Diario, o Liberazione o Radio Popolare, esattamente come accadrebbe
su Libero, il Foglio, Matrix o a Porta a Porta;
- il noto programma d’inchiesta “coraggioso” che sopravvive e prospera 4
anni in prima serata Tv sotto il governo Berlusconi, mentre il noto ‘oppositore
del regime’ pontifica che “chi non ha il
guinzaglio in televisione in questo momento non lavora e chi ci lavora in un
modo o nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha….”,
salvo poi rifiutarsi con spregio e arroganza di spiegare questa contraddizione;
- il giornalista moralizzatore che salta dalla RAI a Mediaset alla RAI al
parlamento europeo a suon di denaro pubblico e con mandato popolare, per poi
dire grazie tante e piantarci in asso per riprendersi il suo giocattolo
preferito alla faccia del nostro mandato e dei nostri soldi;
- il quotidiano ‘diverso’ e i suoi fans che abbracciano l’eroe Calipari perché
ha salvato una di loro, ma che alla domanda “cosa avreste detto di questo
‘sbirro’ se fosse morto salvando Quattrocchi o Agliana?” si rifiutano sia di
rispondere che di aprire una riflessione tremendamente importante;
- i preti attivisti che chiedono ai potenti del mondo il ripudio, senza se
né ma, dell’imperialismo, del capitale selvaggio, dei mercati di armi,
delle mafie, in quanto irriformabili e osceni, ma che non accennano ad alcun
ripudio senza se né ma del loro Vaticano, non meno irriformabile e
osceno;
- gli insulti a raffica come strumento dialettico del nuovo Guru, in totale
sintonia con le dialettiche ‘celoduriste’;
- il pressappochismo delle denunce, le sparate nel mucchio, l’urlo come garante
di affidabilità di un’affermazione, che ha rimpiazzato del tutto l’analisi
critica con cui dovremmo sezionare ciascuna affermazione prima di promuoverla a
verità. E tanto, tristemente, altro.
E noi in
deliquio per questa roba, la chiamiamo rivoluzione, democrazia, giustizia.
Ma proprio più nessuno si sta rendendo conto che il V-day è stato lo scioccante
apogeo di questa disastrosa deriva? O che Beppe Grillo è andato fuori di testa,
detto come va detto, che si sente e si pone come l’Unto del Signore che
salverà l’Italia (vi ricorda qualcuno?). Quell’uomo dilaga e straripa e mescola
e pasticcia e spara e si contraddice e impera e fa e disfa, e persino delira di
un futuro a sua immagine per tutti, e ce lo sta imponendo a urli e insulti.
Noi persone civicamente impegnate siamo finiti a berci tutto questo senza
neppure più vederlo. E il pericolo è che un affidamento così sciagurato a figure
così ipertrofiche con tali metodi e con quella struttura di relazione verticale
ci sta portando tutti insieme nel baratro, al loro seguito.
I sonni
tranquilli del Potere.
Vi prego di riflettere. Credete veramente che il Potere sia così sciocco
e impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato da
questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete veramente che coloro che
in soli 35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di Storia, coloro
che hanno reso di nuovo plausibile l’inimmaginabile nella quotidiana vita
di 800 milioni di cittadini occidentali, coloro che muovono 1,5 trilioni di
dollari di capitale al giorno, coloro che tengono ben salde nelle loro mani
tutte le leve della nostra Esistenza Commerciale stiano perdendo anche un
singolo secondo di sonno per noi e per i nostri Guru? Ma avete un’idea di come
lavorano questi? Dovete capire, proprio visualizzare, il potere di chi è
riuscito in un attimo della Storia a compattare migliaia di destre economiche
eterogenee sotto un’unica egida e sotto un pugno di semplicissime ma ferree
regole, per poi travolgere il pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere
è ed è stato coeso, annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è
stato disciplinato all’inverosimile, ossessivamente preciso in
ogni analisi, immensamente competente, sempre silenzioso, al
lavoro 24 ore su 24 senza mai un respiro di pausa, comunicatore
raffinato, con a disposizione i cervelli più abili del pianeta e mezzi
colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa immensa macchina infernale può
preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di personaggi o istrioni più o meno
credibili con al seguito una minoranza di adepti/fans/seguaci persi nell’ingenua
buona fede quando non già del tutto disattivati dei loro stessi leader?
E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così fragili e
sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno eviscerare dall’interno? Vi
prego, fermatevi, fermiamoci tutti.
L’unica
speranza.
Dobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra macchina di oppositori civici,
Movimenti inclusi, e guardarci dentro. Forse non siamo tanto migliori o
differenti dal Sistema che vorremmo contrastare, dalle persone che tanto
detestiamo. Forse abbiamo replicato il loro sciagurato modello di rapporti, e
per alcuni dei nostri leader alternativi vale la considerazione di Brecht che “Il
nemico talvolta marcia alla vostra testa”.
Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e cioè il
percorso di crescita individuale in consapevolezza e in autostima di ciascuna
persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta orizzontalità critica. Ma con
un’aggiunta: è ora di piantarla con questa febbre autoassolutoria nutrita
dall’industria della denuncia per nutrire le sue Star e che paralizza noi. Lo
sappiamo già alla nausea cosa non va, basta. E’ ora di farsi carico, e prima di
tutto
-
FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON PARI DIGNITA'
RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO
-
FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA', SENZA SCARICARE LE COLPE SOLO SUI
POTENTI
-
E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO
LA STRADA PER
UN MONDO MIGLIORE
-
E INFINE CREARE CONSENSO FRA
LA GENTE SUI
VALORI COMUNI E SU QUEI PREZZI DA PAGARE
-
DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA VIP, SAPPIANO
PARTECIPARE IN ORIZZONTALE
Grazie per
avermi letto.
Paolo Barnard
dpbarnard@libero.it
Considerazioni sul V-day
(Paolo Brunetti, editore, http://www.disinformazione.it)
Cari amici,
il 25 settembre scorso vi ho inviato una mail dal titolo “riflessioni su Grillo
e dintorni” con allegate le considerazioni di Paolo Barnard.
Viste le tante risposte e considerazioni ritengo necessario inviarvi le mie,
personalissime, riflessioni al proposito.
1) Quando mi è arrivata la
mail di Paolo Barnard l’ho letta velocemente e ve l’ho girata altrettanto
velocemente. Mi premeva perché Barnard è un amico che mi ha suscitato un impulso
di protezione. Non posso non ricordare la qualità e la profondità delle sue
inchieste, il suo coraggio personale, la sua sensibilità, e il vuoto che gli è
stato fatto intorno. Non ho fatto in tempo a chiarire il mio pensiero
sull’intera questione, il perché non sono sceso al Vaffaday, e dunque lo faccio
ora (a parte il fatto che mia moglie Annalisa sostiene che non sono andato al
Vaffaday fondamentalmente perché ormai non scendo al di sotto dei
900 metri
perché sennò mi sento sradicato …).
2) Le mie critiche al
Vaffaday sostanzialmente riguardano l’aria giustizialista, o peggio forcaiola
che traspariva tra la gente (mi sono venute in mente le folle di Mani Pulite, i
cappi esibiti in Parlamento, le proposte di ristabilire la pena di morte di
allora), il considerare alla stessa stregua tutte le condanne giudiziarie dei
“nostri dipendenti” indipendentemente dal reato attribuito (poi ho visto che la
proposta di legge fa distinzione tra reato e reato, ma purtroppo questo non è
emerso), e il fatto di non aver considerato la casta dei magistrati alla stessa
stregua di quella dei politici e dei giornalisti. Quello che deve far riflettere
nella lettera di Barnard è il pericolo di derive che sono possibili e che vanno
al di là della volontà soggettiva di quelli che lui accusa. Tutte le mie
critiche stanno in queste righe, ma, per quello che dirò adesso, sono critiche,
come si diceva una volta, costruttive.
3) Premetto che, per quanto
riguarda sia me personalmente che la piccolissima realtà editoriale (Andromeda)
che rappresento io sto con Beppe Grillo, e ci starò, come si usa dire fra
persone che si vogliono bene, e che per questo in genere si conoscono bene,
nella buona e nella cattiva sorte. Il mio percorso di vita, dal 1968 prima a
Potere Operaio e le grandi lotte sul salario, poi nell’Autonomia e a Radio Alice
e poi ancora fino ad Andromeda ed alle lotte contro le privatizzazioni, gli
inceneritori, il precariato, il lavoro nero, i trattamenti sanitari obbligatori,
per la libertà di scelta terapeutica, contro gli imbrogli delle banche e
dell’economia finanziaria, per l’energia pulita, insomma per il diritto
all’informazione sulla intera ricerca scientifica ed economica e le sue ricadute
concrete sull’uomo e sull’ambiente è stata la storia di un continuo mettersi
in gioco… un gioco che mi vede oggi incensurato ma che mi è costato ben 5
carcerazioni (per un totale di un anno di galera) e due anni di esilio, oltre a
vessazioni sul posto di lavoro. Eppure, dopo tanti procedimenti penali, sono
stato sempre assolto. Ma se non finiva così e se fossi stato condannato non mi
sarei sentito colpevole ugualmente, ed è in questo senso che vanno le mie
critiche alla battaglia per il Parlamento pulito.
4) Ebbene, in questi ultimi
dieci anni Beppe Grillo è stata una delle poche persone che su questi contenuti
ha avuto il coraggio di mettersi in gioco, di metterci la sua faccia, la sua
persona, la sua straordinaria energia. Alla faccia dell’antipolitica! Grillo è
uno dei pochissimi che in Italia HA FATTO E FA POLITICA, che al di là delle
denunce dei marciumi vari ha presentato proposte concrete, possibili e
praticabili, nei vari campi dell’agire umano; ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO,
MOBILITA’.
5) Ma, soprattutto,
bisogna riconoscere a Grillo di aver approfondito e studiato in
questi anni quello che tanti ricercatori di buon senso, inascoltati, gli hanno
presentato, bisogna riconoscergli di aver saputo comunicare (COSTRUENDOSI
DA SOLO UNO SPAZIO DI INFORMAZIONE AL DI FUORI DEI GRANDI MEDIA!) con un
linguaggio semplice, divertente e accessibile a chiunque questioni relative
appunto a ENERGIA, ECONOMIA, SALUTE, LAVORO, MOBILITÅ
da sempre difficili a comprendersi; bisogna essergli grati per essere
stato il detonatore ed il megafono di movimenti di opinione che c’erano ma che
erano incapaci di esprimersi; bisogna riconoscergli di aver dato voce e
visibilità a ricercatori che non sarebbero mai riusciti da soli a farsi
conoscere dalla gran parte delle persone, come è successo per Beppe Scienza,
Gianfranco Domenighetti, Maurizio Pallante, Antonietta Gatti e Stefano
Montanari… e tanti altri ancora. QUESTO VA RICONOSCIUTO A GRILLO, al di là del
disagio che possono provocare le piazze oceaniche, TUTTE LE PIAZZE OCEANICHE,
TUTTI I FANATISMI (ed è questo il disagio alla base delle motivazioni espresse
da Barnard che non dobbiamo trascurare nel percorso che facciamo per realizzare
i nostri contenuti).
6) Ma quando sento i vari
Mastella, Fini, D’Alema, Montezemolo con la loro corte arrogante, incapace,
cialtrona e piena di privilegi che si spendono in questo linciaggio forsennato
di Grillo mi viene in mente, a me che pur non sono un manicheo, la frase dei
minatori inglesi, al tempo delle loro memorabili lotte: WICH SIDE ARE YOU ON ?
DA CHE PARTE STAI ?
7) IO STO CON GRILLO, senza
alcuna esitazione, con la consapevolezza che queste scelte di coraggio possono
farci rischiare la gogna prima o poi… ma è pur vero che “se non ti batti per le
tue idee o non valgono niente loro o non vali niente tu”. Guardiamo ai contenuti
portati avanti dai meet up di giovani cui Grillo presta faccia e voce, e
guardiamo se vale la pena di battersi perché vengano realizzati. IO STO CON
GRILLO…
e voi
WICH SIDE ARE YOU ON ?
Paolo Brunetti
Granaglione, “il mio paesello”, 27/09/2007
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Archivio Liberiamo la politica dai politici
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