Cari amici,
sono Paolo Barnard, giornalista ex inviato di Report e scrittore (Perché
ci Odiano ecc.), impegnato da molti anni nei temi che ci stanno a
cuore. Queste righe sono un appello molto più che accorato, sono piuttosto
un grido per ostacolare la rovinosa deriva nella quale la Società Civile
Organizzata italiana [per Società Civile Organizzata si intendono sia i
pochi attivisti che i tanti simpatizzanti raccoltisi attorno ai Movimenti
e ai gruppi di protesta italiani] è franata, e di cui il terribile V-day
di Beppe Grillo è solo l’espressione più visibile.
Sta accadendo che noi, la Società Civile Organizzata di questo Paese, ci
stiamo facendo annullare dai metodi e dalle strutture di rapporto di
alcune personalità divenute nostri leader, e dal fumo negli occhi che
costoro sono riusciti a soffiarci. Siamo ridotti oggi a poca cosa, ci
stiamo auto consegnando all’irrilevanza, nonostante l’apparenza sulla
superficie sembri dimostrare l’esatto contrario. Eravamo invece l’unica
speranza rimasta a fronteggiare il trionfo internazionale del Sistema
massmediatico e neoliberista, davvero l’ultima spiaggia. L’annullamento di
quella speranza è per me una tragedia enorme, ma è indicibilmente più
tragico che questa rovina si stia consumando per mano dei nostri stessi
leader alternativi e con il nostro pieno ed euforico consenso. Questo,
mentre il Sistema se ne sta tranquillo a guardare in piacevole stupore (il
Sistema, amici, quello vero, quello che non sta a Palazzo Chigi).
E’ accaduto che noi, gli antagonisti, abbiamo riprodotto al nostro interno
le medesime strutture del Sistema che volevamo contrastare.
L’annullamento verticale
Anche fra noi dilaga oggi la struttura chiamata Cultura della Visibilità,
che è la cultura dei Personaggi, cioè dei Vip, e che nel nostro caso è
rigorosamente alternativa, certo, ma sempre identica all’equivalente
struttura del Sistema massmediatico. E cioè la nefasta separazione fra
pochi onnipresenti famosi, e tanti seguaci. Ne siamo pervasi totalmente.
I nostri Personaggi e gli eventi che essi gestiscono (i Grillo, Travaglio,
Guzzanti, Strada, Zanotelli, Ciotti, Moretti ecc., con le loro marce,
manifestazioni, spettacoli di piazza, film ecc.) producono singolarmente
cose (talvolta) egregie, ma collettivamente fomentano quella struttura
compiendo un danno devastante, e che pochi ancora comprendono nella sua
ampiezza e implicazioni. Quale danno? Essi di fatto svuotano l’Io dei loro
seguaci impedendogli di divenire singole entità autonome e potenti,
rendendoli (rendendoci) un esercito di anime incapaci, dunque minando la
Società Civile Organizzata e la speranza che essa rappresenta. Ecco come:
1) I Personaggi, ponendosi come tali, inevitabilmente ci trasmettono la
sensazione di sapere sempre più di noi, di poter fare più di noi, di
contare più di noi, di aver sempre più carisma di noi, più coraggio, più
visibilità. E più sapere, capacità, importanza, carisma, coraggio e
visibilità noi gli attribuiamo meno ne attribuiamo a noi stessi. Il
paragone inevitabile fra la nostra (generalmente fragile) autostima e
l’immagine di ‘grandezza’ dei Personaggi, fra il nostro limitato potere e
quello invece di chi è famoso, è ciò che finisce per annullarci.
Tantissimi di noi infatti pensano “ma da solo cosa posso mai fare? cosa
conto? chi mi ascolta?”, e in sol colpo ci auto annulliamo. Smettiamo così
di pensare e di agire autonomamente e corriamo ad affidarci ai suddetti
Personaggi, che prontamente ci forniscono un pensare e un agire
preconfezionati, che noi fotocopiamo in un’adesione adorante e acritica. E
questa è, insieme, una rovina per noi e la salvezza del Sistema, per le
ragioni che esporrò a breve.
Riguardatevi la folla del V-day di Bologna e ragionate solamente su tutte
quelle mani alzate e sulle ovazioni. Cosa trasmettevano se non una
colossale attribuzione di potere a coloro che cavalcavano quel palco?
Abbiamo così ricreato una verticalità e nuove Caste. E’ tutto lì, la cosa
peggiore è proprio questa. La loro imponenza, cultura, e visibilità
rimpiccioliscono noi, che deleghiamo loro praticamente tutto.
E infatti in assenza dei personaggi, delle loro analisi e delle loro
iniziative, la maggioranza di noi diviene inerte, anzi, scompare. Ecco
perché le migliaia di noi che si riversano nelle piazze ogni anno sembrano
regolarmente sparire nel nulla all’indomani. Ecco perché questa Società
Civile non cambierà alcunché.
Beppe Grillo, come tutti i trascinatori, fa crescere (o piuttosto
fanatizza?) alcuni suoi attivi seguaci ma contemporaneamente svuota
centinaia di migliaia, ed ecco il fumo che egli ci getta negli occhi
quando ci convince invece che tanto sta accadendo.
E non fatevi ingannare dal fatto che i nostri Personaggi denunciano cose
spesso sacrosante, o che alcune loro iniziative sono anche benefiche.
Questo vi oscura una visione più obiettiva, poiché siete assetati di
qualcosa che finalmente spezzi il Sistema e vi gettate con entusiasmo
sulla prima offerta disponibile che ‘suoni’ come giusta. Ma il giusto che
costoro invocano e operano è ben poca cosa di fronte al danno che
nell’insieme (e più o meno consapevolmente) essi causano attraverso
l’annullamento di così tanti.
Esattamente come nel caso, a voi noto, dell’ingannevole giustezza e natura
benefica dei cosiddetti aiuti al Terzo Mondo: ineccepibili e sacrosanti
all’apparenza, ma nella realtà essi sono la vera causa della rovina e
della morte di milioni di derelitti nel mondo.
2) Tutti i sopraccitati Personaggi, dai comici ai preti ai giornalisti,
hanno dato l’avvio in Italia a una forsennata industria della denuncia e
dell’indignazione, ovvero la febbre della denuncia dei misfatti politici a
mezzo stampa o editoria, con tanto di pubblici inquisitori che ne sfornano
a ritmo incessante, nella incomprensibile convinzione che aggiungere la
cinquecentesima denuncia alla quattrocentonovantanove in un martellamento
ossessivo serva a cambiare l’Italia. Eppure, che la politica italiana
fosse laida, ladra e corrotta, milioni di italiani lo sapevano benissimo
già prima che molti di questi industriali dell’indignazione nascessero, e
assai poco è cambiato. Allora, a che serve procedere compulsivamente ad
aggiungere denuncia e denuncia e indignazione a indignazione? In realtà
questo modo di agire serve a giustificare (oltre agli incassi degli
autori) l’auto assoluzione di masse enormi di italiani, noi italiani come
sempre entusiasti di incolpare qualcun altro, e mai noi stessi e la nostra
becera inerzia, per ciò che accade. E badate bene che è proprio questa
auto assoluzione scodellataci dai nostri Personaggi che ci annulla
ulteriormente, poiché ci impedisce di imbatterci nell’unica verità in
grado di farci agire, e cioè che alla fine della strada la responsabilità
ultima per tutto quello che accade di sporco e corrotto in questo Paese è
nostra. Direbbe Truman: The buck stops here.
La vera Casta in Italia sono i milioni di bravi cittadini che evadono più
di 270 miliardi di euro all’anno, quelli che fanno politica una volta ogni
cinque anni, quelli che ogni cinque anni consegnano masse di potere a
pochi rappresentanti e poi si occupano solo dei fatti propri (come
affidare a un bambino le chiavi del magazzino della Nutella e non
controllarlo più, e poi lamentarsi che il bimbo ha finito col papparsela
tutta). Ma anche quelli che, e parlo ora delle adoranti folle del V-day,
si sentono ‘belle anime’ in lotta per Un Mondo Migliore perché si
riversano nelle piazze ad applaudire l’istrione egomaniacale di turno, ma
che chissà perché non compaiono mai nei luoghi del grigio vivere
quotidiano a fare il lavoro noioso, paziente, un po’ opaco dell’impegno
civico, del controllo sui poteri, della partecipazione continua, del
reclamo incessante di standard morali e democratici, e della creazione di
consenso fra la vera Casta.
E invece a braccetto con l’industria della denuncia e dell’indignazione ci
auto assolviamo e ci ri-annulliamo.
Si doveva fare altro.
La struttura orizzontale*
Solo Fonti, non Star. Dovevamo invece essere aiutati a crescere per
divenire ciascuno singolarmente il Personaggio di se stesso, il Leader di
se stesso, il Travaglio-Grillo-Ciotti-Zanotelli ecc. di se stesso.
Dovevamo imparare a ‘scrivere’, ciascuno di noi a suo modo, il ‘libro’
della propria denuncia dei fatti e della propria analisi accurata dei
fatti, dovevamo imparare a fare ogni giorno il nostro personale Tg, ad
essere i presidenti del consiglio di noi stessi, i politici di noi stessi,
unici e soli referenti di noi stessi, a credere solo nella propria verità,
senza mai, mai e mai aderire acriticamente alla verità di alcuno, chiunque
esso/a sia, qualunque sia la sua fama, provenienza, carisma o potere.
Ciascuno di noi sul proprio palco, sotto i propri riflettori, in prima
serata, non importa quanto colti, quanto intelligenti, quanto connessi,
poiché l’unico motore del nostro agire doveva essere la fede
nell’insostituibile importanza di ciascuno di noi.
Non dovevamo permettere la nascita di Star alternative perennemente
citate, adorate, ospitate in tv, inseguite nelle piazze fin al delirio da
stadio, e detentori del ‘cosa si deve fare’, se non addirittura
dell’organizzazione nostro futuro. Semmai esse dovevano invece fungere da
semplici individui che si mettevano a nostra disposizione unicamente come
fonti. Semplici fonti, da consultare con sana distanza, da usare come si
usa Google, ovvero pagine fra le tante di una enciclopedia che può esserci
utile ma il cui ruolo doveva rimanere più modesto. A scintillare non
dovevano essere i Grillo e i Travaglio, doveva essere ogni singola persona
comune, per sé, in sé. Tutto ciò, in un rapporto sempre e solo
orizzontale.
Solo il percorso sopraccitato avrebbe garantito la nascita di un insieme
di cittadini capaci di agire sempre, indipendentemente da qualsiasi cosa,
capaci di combattere anche da soli, anche in assenza dei trascinatori, per
sé e con sé, dunque potenti, affidabili e durevoli, sani in una dialettica
sociale sana. Gente in grado di analisi attente e indipendenti di ogni
evento, alla ricerca della giusta soluzione, e che mai si farebbe
trascinare dall’errore fatale dell’adesione acritica all’analisi di
qualcun altro.
Questo avrebbe fatto tremare i palazzi, questo li avrebbe spazzati via,
questo e solo questo avrebbe cambiato la nostra Italia.
* ho preso in prestito il termine ‘orizzontale’ da uno scritto di Gherardo
Colombo, che ringrazio. nda
Il gregge e il precipizio
Fra i nostri Vip alternativi si agitano alcuni personaggi meschinamente in
malafede, ed è davanti agli occhi di tutti. Altri sono meno equivoci, ma
tristemente incapaci di vedere una verità che vale la pena ripetere: non
possono incitare le persone ad agire mentre, per i motivi sopraccitati, li
svuotano della capacità di agire. Il V-day e i suoi Vip hanno offerto uno
spettacolo indecente quando incitavano la cittadinanza a fare politica
dopo averla per anni annullata fino all’intontimento. Ed eccolo
l’intontimento risultante: sentiamo e accettiamo da costoro cose che solo
pochi anni fa ci avrebbero fatto trasecolare e indignare, come le proposte
di omologazione culturale degli immigrati che neppure Le Pen ha mai fatto;
- l’esaltazione del criminale di guerra Tony Blair come leader illuminato
(sic) e della Fallaci come “unica vera giornalista italiana”;
- la schedatura del DNA;
- l’assoluzione delle condotte disumane e dei crimini internazionali
d’Israele perché “sappiamo di cosa sono capaci gli arabi”;
- l’inammissibile retorica sull’esistenza di un presunto ‘regime’ in
Italia, che offende la memoria dei milioni che sono morti sotto le vere
torture nelle vere carceri dei veri regimi, e che espone la frode di certi
nostri attuali ‘oppositori del regime’ perennemente in prima serata Tv, o
nei salotti letterari, o nelle piazze o sui maggiori quotidiani nazionali,
quando non mi risulta che Steve Biko o Santiago Consalvi o ancor prima
Gramsci o i fratelli Rosselli si siano mai opposti in quel modo ai
rispettivi regimi;
- e poi guazzabugli sgangherati di concetti come democrazia e
partecipazione, con, solo per citare un esempio recentissimo, sconsolanti
assurdità come questa (profferta da una fra i nostri idoli in prima
serata): “L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo
ogni inchiesta di Report non accade mai nulla!”. E’ desolante che questa
opinion leader alternativa confonda una trasmissione Tv col risultato di
un referendum. E’ a questo livello di competenza che affidiamo le nostre
convinzioni? E non si tratta di bazzecole; immaginate solo come avrebbe
ironizzato quella stessa opinion leader se Calderoli avesse detto
“L’Italia non è una democrazia, lo dimostra il fatto che dopo ogni
denuncia della Padania non accade mai nulla!”.
- cadute di stile terribili, come l’augurio di morte al politico urlato
dal palco e accolto dall’applauso scrosciante (sic) del pubblico dei
‘giusti e nuovi cittadini’;
- tirate isteriche all’insegna del miglior imperialismo culturale in pieno
stile Bush/Huntington spacciate per difesa dei diritti umani e della
legalità in Afghanistan;
- intolleranza ed esclusione delle opinioni dissidenti espresse
dall’interno da parte dei grandi paladini anti imperialisti come Lettera
22 o Peacereporter o il Manifesto, o Diario, o Liberazione o Radio
Popolare, esattamente come accadrebbe su Libero, il Foglio, Matrix o a
Porta a Porta;
- il noto programma d’inchiesta “coraggioso” che sopravvive e prospera 4
anni in prima serata Tv sotto il governo Berlusconi, mentre il noto
‘oppositore del regime’ pontifica che “chi non ha il guinzaglio in
televisione in questo momento non lavora e chi ci lavora in un modo o
nell’altro un suo guinzaglio ce l’ha….”, salvo poi rifiutarsi con spregio
e arroganza di spiegare questa contraddizione;
- il giornalista moralizzatore che salta dalla RAI a Mediaset alla RAI al
parlamento europeo a suon di denaro pubblico e con mandato popolare, per
poi dire grazie tante e piantarci in asso per riprendersi il suo
giocattolo preferito alla faccia del nostro mandato e dei nostri soldi;
- il quotidiano ‘diverso’ e i suoi fans che abbracciano l’eroe Calipari
perché ha salvato una di loro, ma che alla domanda “cosa avreste detto di
questo ‘sbirro’ se fosse morto salvando Quattrocchi o Agliana?” si
rifiutano sia di rispondere che di aprire una riflessione tremendamente
importante;
- i preti attivisti che chiedono ai potenti del mondo il ripudio, senza se
né ma, dell’imperialismo, del capitale selvaggio, dei mercati di armi,
delle mafie, in quanto irriformabili e osceni, ma che non accennano ad
alcun ripudio senza se né ma del loro Vaticano, non meno irriformabile e
osceno;
- gli insulti a raffica come strumento dialettico del nuovo Guru, in
totale sintonia con le dialettiche ‘celoduriste’;
- il pressappochismo delle denunce, le sparate nel mucchio, l’urlo come
garante di affidabilità di un’affermazione, che ha rimpiazzato del tutto
l’analisi critica con cui dovremmo sezionare ciascuna affermazione prima
di promuoverla a verità. E tanto, tristemente, altro.
E noi in deliquio per questa roba, la chiamiamo rivoluzione, democrazia,
giustizia.
Ma proprio più nessuno si sta rendendo conto che il V-day è stato lo
scioccante apogeo di questa disastrosa deriva? O che Beppe Grillo è andato
fuori di testa, detto come va detto, che si sente e si pone come l’Unto
del Signore che salverà l’Italia (vi ricorda qualcuno?). Quell’uomo dilaga
e straripa e mescola e pasticcia e spara e si contraddice e impera e fa e
disfa, e persino delira di un futuro a sua immagine per tutti, e ce lo sta
imponendo a urli e insulti.
Noi persone civicamente impegnate siamo finiti a berci tutto questo senza
neppure più vederlo. E il pericolo è che un affidamento così sciagurato a
figure così ipertrofiche con tali metodi e con quella struttura di
relazione verticale ci sta portando tutti insieme nel baratro, al loro
seguito.
I sonni tranquilli del Potere
Vi prego di riflettere. Credete veramente che il Potere sia così sciocco e
impreparato da poter essere, non dico sconfitto, ma anche solo disturbato
da questo sgangherato esercito alla deriva? Ma credete veramente che
coloro che in soli 35 anni hanno saputo ribaltare due secoli e mezzo di
Storia, coloro che hanno reso di nuovo plausibile l’inimmaginabile nella
quotidiana vita di 800 milioni di cittadini occidentali, coloro che
muovono 1,5 trilioni di dollari di capitale al giorno, coloro che tengono
ben salde nelle loro mani tutte le leve della nostra Esistenza Commerciale
stiano perdendo anche un singolo secondo di sonno per noi e per i nostri
Guru? Ma avete un’idea di come lavorano questi? Dovete capire, proprio
visualizzare, il potere di chi è riuscito in un attimo della Storia a
compattare migliaia di destre economiche eterogenee sotto un’unica egida e
sotto un pugno di semplicissime ma ferree regole, per poi travolgere il
pianeta ribaltandolo da cima a fondo. Il Potere è ed è stato coeso,
annullando ogni individualismo fra i potenti, è ed è stato disciplinato
all’inverosimile, ossessivamente preciso in ogni analisi, immensamente
competente, sempre silenzioso, al lavoro 24 ore su 24 senza mai un respiro
di pausa, comunicatore raffinato, con a disposizione i cervelli più abili
del pianeta e mezzi colossali. Aprite gli occhi. Secondo voi questa
immensa macchina infernale può preoccuparsi dell’incedere di un nugolo di
personaggi o istrioni più o meno credibili con al seguito una minoranza di
adepti/fans/seguaci persi nell’ingenua buona fede quando non già del tutto
disattivati dei loro stessi leader?
E allora capite la mia disperazione nel vedere che forze già così fragili
e sparute come le nostre vengono eviscerate e si fanno eviscerare
dall’interno? Vi prego, fermatevi, fermiamoci tutti.
L’unica speranza
Dobbiamo fermarci, fermare tutta la nostra macchina di oppositori civici,
Movimenti inclusi, e guardarci dentro. Forse non siamo tanto migliori o
differenti dal Sistema che vorremmo contrastare, dalle persone che tanto
detestiamo. Forse abbiamo replicato il loro sciagurato modello di
rapporti, e per alcuni dei nostri leader alternativi vale la
considerazione di Brecht che “Il nemico talvolta marcia alla vostra
testa”.
Io ho suggerito una strada, che è quella descritta precedentemente, e cioè
il percorso di crescita individuale in consapevolezza e in autostima di
ciascuna persona in assenza di Guru e di Vip, e in assoluta orizzontalità
critica. Ma con un’aggiunta: è ora di piantarla con questa febbre
autoassolutoria nutrita dall’industria della denuncia per nutrire le sue
Star e che paralizza noi. Lo sappiamo già alla nausea cosa non va, basta.
E’ ora di farsi carico, e prima di tutto
- FARSI CARICO DEI PROPRI TALENTI, NON IMPORTA SE MOLTI O POCHI, CON PARI
DIGNITA’ RISPETTO A CHIUNQUE ALTRO
- FARSI CARICO DELLE PROPRIE RESPONSABILITA’, SENZA SCARICARE LE COLPE
SOLO SUI POTENTI
- E POI ACCETTARE CIASCUNO DI NOI DI PAGARE OGNI PREZZO LUNGO LA STRADA
PER UN MONDO MIGLIORE
- E INFINE CREARE CONSENSO FRA LA GENTE SUI VALORI COMUNI E SU QUEI PREZZI
DA PAGARE
- DIVENIRE IN ALTRE PAROLE CITTADINI ADULTI CHE, SENZA GURU E SENZA VIP,
SAPPIANO PARTECIPARE IN ORIZZONTALE
Grazie per avermi letto.
Paolo Barnard
Archivio Politica
|