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13/10/2007 Modifiche al welfare. La Confindustria non approva (http://www.canisciolti.info)

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13/10/2007 D'Alema: Le modifiche al protocollo sul welfare non modificano la sostanza

Questa mattina a Bari per la campagna elettorale delle primarie Massimo D'Alema torna sui temi della manovra finanziaria del Governo e dice: "C'è un grande fatto positivo e democratico, hanno votato oltre cinque milioni di persone. Siamo uno strano Paese in cui se si riuniscono 10mila persone per mandare a quel paese i politici la notizia va su tutti i giornali. Se votano cinque milioni di persone non importa nulla, mi pare strano".

Per D'Alema: "Il Governo ha fatto un accordo approvato dalla grande maggioranza dei lavoratori è un successo. Non credo che cambi nulla di sostanziale, qualche correzione apportata in Consiglio dei ministri. Ci saranno poi i chiarimenti necessari. L'accordo è il segno che questo Governo si muove nel senso della giustizia sociale e non solo verso competitività e sviluppo che pure sono importanti".

E dalla periferia di Bari è partito il tour elettorale di D'Alema per le primarie di domani. In una sede delle Acli al quartiere San Paolo del capoluogo pugliese, il vicepremier ha incontrato simpatizzanti del Partito democratico con accanto il sindaco Michele Emiliano, candidato alla guida del Pd pugliese e collegato a Walter Veltroni. D'Alema ha detto: "Domani conterà il numero delle persone che voteranno - anche se non vuole fare cifre - e sarà importante essere in tanti, ciò farà la qualità. Poi da lunedì staremo tutti insieme".

Per D'Alema importante è il modo con cui questo partito nasce "con le porte aperte a tutti quelli che vogliono partecipare. Non è mai successo che un partito sia nato per mettere insieme, normalmente in Italia i partiti nascono da scissioni, da separazioni. La crisi della politica sono i partiti deboli non i partiti forti. I partiti deboli sono un male per la democrazia. Oggi servono grandi soggetti politici in grado di interpretare i bisogni della società italiana".

13/10/2007 Mastella: E' De Magistris che alla fine di giugno ha chiesto di essere trasferito

Il ministro della Giustizia Clemente Mastella torna sul caso del pm di Catanzaro Luigi De Magistris e lo fa utilizzando un argomento ''forte'': alla fine di giugno ha chiesto lui al Csm di essere trasferito. Non c'era nessuna intenzione di ostacolare il lavoro dei magistrati. Il sostituto procuratore ribatte: quella richiesta e' una prassi seguita dai magistrati per conoscere il loro posto in graduatoria, non ho nessuna intenzione di andare via.

Il Guardasigilli sceglie la platea della Conferenza Nazionale sulla Giustizia organizzata a Roma dall' Organismo Unitario dell' Avvocatura per lanciare il suo affondo. ''Dicono che io voglio ammazzare i magistrati, che li voglio mandare via, ma annuncio che De Magistris aveva gia' fatto al Csm domanda di trasferimento il 29 giugno, prima che io intervenissi sul caso''. Mastella approfitta per togliersi qualche sassolino dalla scarpa: "Voglio che si faccia un po' di verita'. Io mi assumo le mie responsabilita', sono il titolare di alcune cose che prima non c'erano, delle nuove norme che prima non esistevano, mi permettono di agire come ministro. Ma dire che non voglio combattere la mafia e che ostacolo la magistratura e' distorcere la realta' ''.

Poi, alludendo a Michele Santoro e alla contestata puntata di ''Annozero'' dice: ''Hanno fatto trasmissioni televisive su De Magistris e su di me. Su questo dovrebbero chiedermi scusa per le cose che hanno detto. Non c'era nessuna intenzione di ostacolare il lavoro dei magistrati. De Magistris infatti ha chiesto il trasferimento dalla Calabria verso Milano,Napoli e Palermo''. E ribadisce di voler ''rispettare le regole'' anche sulle inchieste che lo hanno portato alla ribalta televisiva in questo periodo.

Passa poco piu' di mezz'ora e arriva la replica del magistrato: ''Quella a cui fa riferimento il ministro - dice De Magistris - e' la richiesta che spesso i magistrati fanno unicamente al fine di verificare la loro posizioni in graduatoria di anzianita' su tutto il territorio nazionale. Ho piu' volte ribadito, per chi non lo avesse ancora capito che voglio rimanere a lavorare nella Procura di Catanzaro nei prossimi anni e che quindi nessuna volonta' di trasferimento mi puo' essere attribuita. Anzi, tutt'altro''.

Effettivamente al Csm De Magistris ha presentato tre domande di trasferimento ma Fiorella Pilato, presidente della commissione che si occupa dell' argomento, spiega che nella maggior parte dei casi vengono revocate. ''Non e' che tutti coloro che presentano la domanda hanno intenzione di andare via. Sinora stati sinora proprio i tempi lunghi di queste procedure a spingere i magistrati a presentare domande per altre sedi, sapendo di aver davanti un anno e mezzo o addirittura due anni per decidere. Detto questo, comunque non si puo' mettere sullo stesso piano un trasferimento d'ufficio con un trasferimento a richiesta''.

13/10/2007 La Confindustria non approva le modifiche introdotte al protocollo sul welfare

Confindustria non approva le modifiche introdotte al protocollo sul welfare, in particolare sulla parte relativa ai contratti a termine. Per Viale dell'Astronomia, si tratta di "scelte precise fatte in aggiunta alle intese con le parti sociali" e non appunto di "lievi modifiche". In particolare, "occorre riaprire la discussione nel rispetto dello spirito del Protocollo: contrastare il rischio di abusi nell'utilizzo dei contratti a termine, su cui Confindustria e' pienamente d'accordo, senza irrigidire il mercato del lavoro". Gli industriali ritengono che invece "si e' proceduto ad una vera e propria riscrittura della disciplina complessiva del contratto a termine".

13/10/2007 Prodi: Il Parlamento è sovrano ma il governo davanti alle Camere difenderà il Protocollo sul welfare

Il Parlamento è sovrano e autonomo, ma il governo davanti alle Camere difenderà il Protocollo sul welfare. Così Romano Prodi avrebbe chiuso la disputa che ha tenuto banco al Cdm di oggi. Una discussione nella quale, su esplicita richiesta di Romano Prodi, tutti i ministri sono intervenuti per illustrare la propria posizione ed esprimere un voto. Una discussione con due convitati di pietra: il ricorso al voto anticipato come esito inevitabile in caso di caduta del governo, e l'incongnita rappresentata dall'atteggiamento dei diniani in Senato.

In Cdm, racconta Fabio Mussi, c'era "consapevolezza" del problema dei centristi e di Dini. Ma proprio su questo punto, Paolo Ferrero ha manifestato la sua irritazione: "Visto che tutte le mie richieste non sono mai state al di fuori del programma, chiedo che di questo problema si faccia carico tutta la maggioranza". In sostanza, il ministro di Rifondazione avrebbe ricordato ai colleghi che su altri provvedimenti di politica economica, come il taglio del cuneo fiscale, il suo partito ha accettato una impostazione che non condivideva, e non si vede perché stavolta invece si debba agitare lo 'spettro' dei centristi indisponibili alle modifiche.

E sul punto della validità del programma "nelle due direzioni" l'esponente del Prc avrebbe scambiato qualche battuta pungente con Emma Bonino. "Non ci si può nascondere dietro l'autonomia parlamentare - avrebbe detto l'esponente radicale - perchè se il giochetto è 'in Cdm voto con riserva o mi astengo e poi ci vediamo in Parlamento', allora in Parlamento tutti hanno le mani libere...".

Una deriva sui rischi della quale ha messo tutti in guardia Pierluigi Bersani: il voto del referendum, avrebbe detto il ministro dello Sviluppo, "è stato sul compromesso e la mediazione, che erano i migliori possibili", dunque non avrebbe senso superarlo con modifiche che "stravolgano" il testo, e che a quel punto comporterebbero il rischio che "la discussione si riapra in tutte le direzioni". Ovvero, anche nel senso opposto a quello auspicata dalla sinistra dell'Unione. Con tutte le conseguenze che uno scenario del genere avrebbe sulla tenuta del governo. "Io ho fatto parte anche del primo governo Prodi - avrebbe ricordato Bersani - e posso dirvi che questa volta stiamo facendo ancora di più, nonostante nel '96 avessimo l'obiettivo dell'euro".

Insomma, era la conclusione del ragionamento dei ministri dell'ala riformista, attenzione a scherzare col fuoco: il governo sta operando bene, e non bisogna correre il rischio di farlo cadere per ottenere qualcosa in più. Anche perchè, dopo, ci sono solo le elezioni.

13/10/2007 Berlusconi ai giovani di Forza Italia: Credo nella vostra gioventù e credo nella formazione politica

"Investire sui giovani, sulle loro capacità e sul loro entusiasmo, sia la scelta più giusta per la politica". E' questo il messaggio di Silvio Berlusconi giunto agli oltre 2000 giovani riuniti a Giardini Naxos (Messina) per il raduno di Forza Italia Giovani e letto dal coordinatore siciliano Angelino Alfano al termine della prima giornata.

Non potendo essere presente all'iniziativa a causa di "un impegno all'estero" il leader di Forza Italia ha comunque voluto essere in qualche modo vicino rivolgendo "un augurio e una testimonianza di partecipazione e di incoraggiamento". "Ho sempre creduto che investire sui giovani sia la scelta più giusta per la politica - dice Berlusconi nel messaggio -. E non a caso, Forza Italia, da questo punto di vista, rappresenta una positiva eccezione nel panorama italiano. Ha l'età media più bassa del panorama italiano ed il nostro Movimento Giovanile, per numero di iscritti, è di gran lunga il primo in Italia e il secondo in Europa dopo la CDU tedesca, un altro partito moderato".

"Credo nella vostra gioventù - continua - e credo nella formazione politica, soprattutto per prepararvi a diventare nuova classe dirigente. I successi di Gubbio e della scuola estiva conferma queste tesi. Voi sapete molto bene con quanta passione e con quanto impegno Forza Italia sta lavorando per costruire in Italia un'alternativa liberale a questo sistema di potere arroccato attorno a un governo minoritario nel Paese e delegittimato dai suoi stessi elettori. Ma il nostro lavoro, direi la nostra missione, è anche quella di una vera e propria rivoluzione politica nella quale il cittadino, l'individuo non sia più sopraffatto da uno Stato prepotenete che assorbe risorse preziosissime per perpetuarsi nella gestione del potere".

"Vogliamo uno Stato leggero - conclude - rispettoso dei cittadini; vogliamo che voi possiate esprimere appieno le vostre potenzialità intellettuali, creative, lavorative, senza intoppi e mostruosità burocratiche"

13/10/2007 Damiano: Non abbiamo riscritto il protocollo sul welfare

Le modifiche apportate al testo sul Welfare "sono frutto di un confronto con le parti sociali, anche con Confindustria, nei giorni scorsi". Così ministro del Lavoro, Damiano,replica agli industriali su critiche alle modifiche al protocollo relative al precariato. "Su questi argomenti -aggiunge- il governo ha anche avuto oggi uno scambio di opinioni con il vertice di Confindustria". E infine specifica: "Non c'è stata alcuna riscrittura, ma una trasposizione del Protocollo nella normativa di legge".

12/10/2007 Prodi dice no a 'colpi di testa' sulla riduzione dei ministri

Prodi dice no a 'colpi di testa' sulla riduzione dei ministri: 'E' un problema che deve coinvolgere tutte strutture politiche del paese'. Il premier interviene con decisione sulla questione del taglio dei dicasteri che ha animato il dibattito politico, soprattutto nel centrosinistra, chiarendo che solo misure organiche possono rappresentare una soluzione definitiva. Per mettere mano all'organizzazione del governo nazionale e di quelli locali sarebbe meglio fare un provvedimento specifico.

12/10/2007 Le pricipali novita' e modifiche del ddl sul welfare approvato dal Consiglio dei Ministri

Salta il tetto di 5.000 per i lavoratori impegnati in attivita' usuranti i quali potranno continuare ad andare in pensione con le vecchie regole (57 anni di eta' e 35 di contributi). Per i contratti a tempo determinato sara' possibile soltanto una sola proroga, dopo 36 mesi di lavoro precario. La reiterazione dovra' essere concordata davanti alla Direzione provinciale del lavoro alla presenza dei sindacati ''comparativamente piu' rappresentativi''.

Queste le pricipali novita' contenute nel ddl sul welfare approvato dal Consiglio dei Ministri, rispetto al testo del protocollo del 23 luglio. Nella parte relativa agli ammortizzatori sociali, e' stata introdotta la cassa integrazione per le crisi ambientali. Il Ministro del lavoro, Cesare Damiano, ha spiegato che sui lavori usuranti ''e' stato mantenuto l'impianto del protocollo''. La dotazione di risorse finanziarie e' rimasta di 2,5 miliardi per 10 anni e sono confermate anche le fattispecie che individuano le attivita' particolarmente usuranti (il lavoro notturno e i lavori vincolanti). ''Ma non si fa piu' riferimento alle 5.000 unita'''.

Di fatto il numero degli impiegati in attivita' usuranti ''sara' la risultante numerica tra il tetto di spesa e i criteri che renderemo stringenti per evitare fenomeni di opportunismo''. Anche sui contratti a termine ''si conferma l'impianto del protocollo - ha riferito Damiano - ma con una specificazione: la deroga assistita dopo i 36 mesi potra' avvenire una sola volta. E, per fugare ogni dubbio, e' stato previsto che l'assistenza sindacale avvenga attraverso le organizzazioni comparativamente piu' significativi''. Con questa specificazione ''evitiamo il formarsi di sindacati fittizi o di comodo''.

12/10/2007 Il Consiglio dei Ministri approva il protocollo sul Welfare

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il collegato che recepisce il protocollo sul Welfare. Lo ha detto il ministro delle Pari Opportunita' Barbara Pollastrini.

"Le congetture di questi giorni sulla divisione del governo sono fuori posto". Lo ha dichiarato il presidente del Consiglio Romano Prodi durante la conferenza stampa al termine del Consiglio dei Ministri che ha dato il via libera al welfare.

11/10/2007 Dario Fo: Le leggi molto gravi votate dalla destra non saranno cancellate da questo Governo

"Ci sono state leggi molto gravi votate dalla destra e si pensava venissero subito cancellate dal nuovo Governo, ripristinando certe forme di legalita', penso al conflitto d'interessi. E invece no. Io ho questa impressione e l'ho scritto su l'Unita', mi hanno risposto che mi sbaglio e che si sta lavorando in merito, dubito pero' che avverra'". Lo ha affemato il premio Nobel Dario Fo ad Ecoradio, intervenendo sul Partito Democratico.

11/10/2007 Il si al referendum sul welfare vince ma non convince

Si chiudono le urne del referendum sul protocollo sul welfare. Ed e' sempre alta tensione sui numeri: per i sindacati, i si' vincerebbero per il 79,4% mentre secondo altri, come ad esempio il segretario nazionale della Fiom Giorgio Cremaschi, il dato definitivo sara' ben diverso.

Ad urne chiuse, dopo le 14, i primi dati hanno dato una vittoria dei 'no' a Mirafiori. Negli stabilimenti delle meccaniche i 'no' sarebbero 821, i si' 162 e 9 tra i voti bianchi e nulli. Sempre a Mirafiori, nelle costruzioni sperimentali, su 622 aventi diritto avrebbero votato in 363. Di questi, i 'no' sarebbero 260 e i si' 103. Anche nello stabilimento Iveco, su 2.790 aventi diritto, hanno votato in 2.164: i 'no' sarebbero 1.427, i si' 708 e 29 le schede tra bianche e nulle.

Intanto, non accenna a diminuire d'intensita' il dibattito politico: la sinistra ribadisce la necessita' di modificare il protocollo. E' vero, ammette dal canto suo il Ministro dello Sviluppo Economico, le posizioni "non sono collimanti" ma Pier Luigi Bersani e' convinto che si trovera' una soluzione al Consiglio dei Ministri di dopodomani che dovra' varare il collegato che recepisce il protocollo sul welfare.

L'unanimita' in Consiglio dei ministri e' "una cosa positiva, ma ci possono essere casi di opinioni divergenti". Lo ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi a chi gli chiedeva se chiedera' il voto positivo di tutti i ministri venerdi' sul pacchetto welfare. "Io chiedo sempre l'unanimita' dei ministri, ma non e' necessario che il Cdm approvi sempre all'unanimita'".

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