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25/05/2008 Campania. J'accuse (http://www.beppegrillo.it)

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Signor Presidente della Repubblica Italiana,
permettetemi, grato, per la benevola accoglienza che un giorno avete fatto, di inviarmi la vostra approvazione per mia la raccolta di testimonianze sul precariato, di dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie. Ma quale macchia di fango sul Vostro nome, stavo per dire sulla Repubblica che rappresentate, soltanto quell'abominevole affare della Campania!
Per ordine di un Consiglio dei ministri, la gestione criminale dello smaltimento dei rifiuti in Campania degli ultimi venti anni è stata trasformata in un problema di ordine pubblico, ignorando la verità e qualsiasi giustizia. È finita, l’Italia ha sulla guancia questa macchia, la Storia scriverà che sotto la Vostra presidenza non è stato punito questo crimine sociale. E poiché è stato osato, oserò anche io. La verità, la dirò io, la chiederò io, poiché ho promesso di dirla e di cercarla, se la giustizia, regolarmente osservata non la proclamasse interamente. Il mio dovere è di parlare, non voglio essere complice. Le mie notti sarebbero abitate dallo spirito delle persone innocenti che espiano colpe non loro. Ed è a Voi signor Presidente, che io griderò questa verità.
Per prima cosa, la verità sulle discariche dei rifiuti industriali delle aziende del nord Italia sepolte in discariche abusive dalla Camorra. La verità sull’aumento dei tumori nel triangolo della morte di Nola, Acerra e Marigliano. La verità sulle sostanze radioattive, sui rifiuti cancerogeni scaricati alla luce del sole, in modo incessante, con i camion, dove le autorità non potevano non sapere. Emma Marcegaglia stanzi un fondo della Confindustria per la bonifica a carico delle aziende che hanno inquinato la Campania, se così non fosse, sia lo Stato a ricercare i responsabili, a liquidare le loro aziende e destinare i proventi a un Commissariato sotto la Sua autorità.
Per seconda cosa, la verità sulle connivenze tra la Camorra e le istituzioni in Campania, sulla gestione dei politici che hanno devastato la Sua regione in questi anni, sulle assunzioni clientelari, sulle coperture di partito bipartisan, sulla mancata destituzione del Presidente della Regione Antonio Bassolino, sotto processo per il ruolo di commissario per l’emergenza rifiuti insieme a Pier Giorgio Romiti, ex amministratore delegato della Impregilo e ad altri nomi eccellenti. La verità sulla mancata destituzione di Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli, alla quale si può imputare, senza ombra di dubbio, una totale incapacità come amministratrice per l’emergenza rifiuti. La verità sulla mancata ricerca dei responsabili delle decine di società di smaltimento dei rifiuti, così vicini ai politici e per questo inamovibili. La verità sulla loro mancata sostituzione di fronte all’evidenza del disastro annunciato.
Per terza cosa, la verità sui fondi europei, sui miliardi di euro destinati alla Campania in questi molti anni. La verità sul loro ammontare, sulla loro destinazione, sul loro utilizzo, su chi li ha gestiti, sui depuratori non funzionanti e, forse, neppure avviati, sulle bonifiche dei siti inquinati mai portate a termine, sulle strutture inesistenti per la raccolta differenziata, sugli impianti per il riciclo di carta, vetro, plastica che dovrebbero esserci, ma non ci sono.
Solo dopo l’accertamento di queste verità, si potrà procedere a porre sotto segreto di Stato le discariche, a militarizzare la Campania, a inviare la Polizia contro i cittadini, anche a manganellarli, se necessario. Solo dopo l’accertamento di queste verità si potrà pretendere dai campani un comportamento rigoroso, ispirato alla correttezza civile senza alcuno sconto verso le Istituzioni e verso la propria coscienza. Solo dopo l’accertamento di queste verità, caro Presidente, solo dopo la cacciata dei primi responsabili politici dello sfascio, si potranno chiedere sacrifici ai cittadini, prima si devono porgere loro le scuse dello Stato che non ha saputo proteggerli e che oggi li criminalizza.
Quanto alla gente che accuso, non ho contro di loro né rancore né odio. Sono per me solo entità, spiriti di malcostume sociale. E l'atto che io compio non è che un mezzo per accelerare l'esplosione della verità e della giustizia. Ho soltanto una passione, quella della luce, in nome dell'umanità che ha tanto sofferto e che ha diritto alla felicità. La mia protesta infiammata non è che il grido della mia anima.
Vogliate gradire, signor Presidente, l'assicurazione del mio profondo rispetto.” Beppe Grillo

Lettera liberamente ispirata a "J'accuse" di Emile Zola.

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24/05/2008 Comunicato politico numero dodici. Il delirio (http://www.beppegrillo.it)

Delirio. Il ponte sullo stretto di Messina. Delirio. Le centrali nucleari. Delirio. L’esercito in Campania. Delirio. I nuovi inceneritori. Delirio. I condannati in Parlamento. Delirio. Il 95% dei reati impuniti grazie alle leggi ad personam. Delirio. Testa d’Asfalto presidente del Consiglio grazie alle concessioni televisive di Craxi. Delirio. La legge elettorale porcata. Delirio. Le elezioni politiche incostituzionali. Delirio. La volontà popolare ignorata con la cancellazione dei referendum sulla legge elettorale, sul finanziamento pubblico ai partiti e sul NO al nucleare. Delirio. L’Italia senza libera informazione, tra il Botswana e l’Iraq. Delirio. Campania, Calabria e Sicilia in mano alle mafie. Delirio. I roghi contro i campi Rom. Delirio. Bassolino e Iervolino non si dimettono. Delirio. Topo Gigio non li licenzia. Delirio. Ignorata la sentenza della Corte di Giustizia Europea contro la legge Gasparri. Delirio. Rete 4 ci costa 350.000 euro di multa ogni giorno dal primo gennaio 2006. Delirio. Amanti, segretarie, avvocati di fiducia, portavoce e tirapiedi sono senatori e deputati. Delirio. E’ assente solo il cavallo di Caligola. Delirio. L’allargamento delle basi americane in Italia. Delirio. Andreotti prescritto per mafia e senatore a vita. Delirio. I miliardi di euro della Comunità Europea scomparsi per magia in Campania. Delirio. La moratoria per gli ingressi dalla Romania applicata in quasi tutta Europa dal primo gennaio 2007, ma non in Italia. Delirio. 22.000 imprese italiane in Romania con i finanziamenti della Comunità Europea (le nostre tasse) e la disoccupazione in Italia. Delirio. Il prezzo del petrolio sale, le bollette e la benzina aumentano, ma ENEL e ENI fanno più utili. Delirio. Geronzi, plurinquisito, capo di Mediobanca. Delirio. Scaroni, condannato, capo dell’ENI. Delirio. Sei milioni di precari. Delirio. Lo sviluppo più basso e i costi dello Stato più alti d’Europa. Delirio. 350.000 firme per un Parlamento Pulito abbandonate nella cantina del Senato. Delirio. 1.636 miliardi di euro di debito pubblico e 70 miliardi di interesse ogni anno, pari a tre finanziarie. Delirio. Emma Marcegaglia esperta di energia nucleare e Rubbia in Spagna. Delirio.
Il Paese è entrato in un nuovo stato: il delirio. “Uno stato di alterazione e confusione mentale, con agitazione motoria e allucinazioni, dovuto a accessi febbrili acuti e malattie mentali” (Il Nuovo Zingarelli).
L’Italia ha avuto la febbre per troppo tempo, adesso è seguito il delirio. Delirio vuol dire uscire dal solco. Noi abbiamo deragliato. La nave è in mano al cuoco di bordo e il capitano è profondamente addormentato sotto coperta. In democrazia il capitano è la volontà popolare.
Le fragoline di bosco vanno raccolte. Ripeto: le fragoline di bosco vanno raccolte.

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