
Clicca
l'immagine
“Signor Presidente della Repubblica Italiana,
permettetemi, grato, per la benevola accoglienza che un giorno avete fatto, di
inviarmi la vostra approvazione per mia la raccolta di testimonianze sul
precariato, di dirvi che la Vostra stella, se felice fino ad ora, è minacciata
dalla più offensiva ed inqualificabile delle macchie. Ma quale macchia
di fango sul Vostro nome, stavo per dire sulla Repubblica che
rappresentate, soltanto quell'abominevole affare della Campania!
Per ordine di un Consiglio dei ministri, la gestione criminale dello
smaltimento dei rifiuti in Campania degli ultimi venti anni è stata
trasformata in un problema di ordine pubblico, ignorando la
verità e qualsiasi giustizia. È finita, l’Italia ha sulla guancia questa
macchia, la Storia scriverà che sotto la Vostra presidenza non è stato punito
questo crimine sociale. E poiché è stato osato, oserò anche io. La verità, la
dirò io, la chiederò io, poiché ho promesso di dirla e di cercarla, se la
giustizia, regolarmente osservata non la proclamasse interamente. Il mio dovere
è di parlare, non voglio essere complice. Le mie notti sarebbero abitate dallo
spirito delle persone innocenti che espiano colpe non loro. Ed è a Voi signor
Presidente, che io griderò questa verità.
Per prima cosa, la verità sulle discariche dei rifiuti industriali
delle aziende del nord Italia sepolte in discariche abusive dalla Camorra. La
verità sull’aumento dei tumori nel triangolo della morte di Nola, Acerra e
Marigliano. La verità sulle sostanze radioattive, sui rifiuti cancerogeni
scaricati alla luce del sole, in modo incessante, con i camion, dove le autorità
non potevano non sapere. Emma Marcegaglia stanzi un fondo della Confindustria
per la bonifica a carico delle aziende che hanno inquinato la Campania, se così
non fosse, sia lo Stato a ricercare i responsabili, a liquidare le loro aziende
e destinare i proventi a un Commissariato sotto la Sua autorità.
Per seconda cosa, la verità sulle connivenze tra la Camorra e le
istituzioni in Campania, sulla gestione dei politici che hanno
devastato la Sua regione in questi anni, sulle assunzioni clientelari, sulle
coperture di partito bipartisan, sulla mancata destituzione del Presidente della
Regione Antonio Bassolino, sotto processo per il ruolo di commissario per
l’emergenza rifiuti insieme a Pier Giorgio Romiti, ex amministratore delegato
della Impregilo e ad altri nomi eccellenti. La verità sulla mancata destituzione
di Rosa Russo Jervolino, sindaco di Napoli, alla quale si può imputare, senza
ombra di dubbio, una totale incapacità come amministratrice per l’emergenza
rifiuti. La verità sulla mancata ricerca dei responsabili delle decine di
società di smaltimento dei rifiuti, così vicini ai politici e per questo
inamovibili. La verità sulla loro mancata sostituzione di fronte all’evidenza
del disastro annunciato.
Per terza cosa, la verità sui fondi europei, sui
miliardi di euro destinati alla Campania in questi molti anni. La
verità sul loro ammontare, sulla loro destinazione, sul loro utilizzo, su chi li
ha gestiti, sui depuratori non funzionanti e, forse, neppure avviati, sulle
bonifiche dei siti inquinati mai portate a termine, sulle strutture inesistenti
per la raccolta differenziata, sugli impianti per il riciclo di carta, vetro,
plastica che dovrebbero esserci, ma non ci sono.
Solo dopo l’accertamento di queste verità, si
potrà procedere a porre sotto segreto di Stato le discariche, a militarizzare la
Campania, a inviare la Polizia contro i cittadini, anche a manganellarli, se
necessario. Solo dopo l’accertamento di queste verità si potrà pretendere dai
campani un comportamento rigoroso, ispirato alla correttezza civile senza alcuno
sconto verso le Istituzioni e verso la propria coscienza. Solo dopo
l’accertamento di queste verità, caro Presidente, solo dopo la cacciata
dei primi responsabili politici dello sfascio, si potranno chiedere
sacrifici ai cittadini, prima si devono porgere loro le scuse dello Stato che
non ha saputo proteggerli e che oggi li criminalizza.
Quanto alla gente che accuso, non ho contro di loro né rancore né odio. Sono per
me solo entità, spiriti di malcostume sociale. E l'atto che io
compio non è che un mezzo per accelerare l'esplosione della verità e della
giustizia. Ho soltanto una passione, quella della luce, in nome dell'umanità che
ha tanto sofferto e che ha diritto alla felicità. La mia protesta infiammata non
è che il grido della mia anima.
Vogliate gradire, signor Presidente, l'assicurazione del mio profondo rispetto.”
Beppe Grillo
Lettera liberamente ispirata a "J'accuse" di Emile Zola.
----> Segui gli avvenimenti di Chiaiano su
Meetup Napoli.
Clicca.

Clicca
l'immagine
24/05/2008 Comunicato politico numero dodici. Il delirio (http://www.beppegrillo.it)
Delirio. Il ponte sullo stretto di Messina. Delirio. Le
centrali nucleari. Delirio. L’esercito in Campania. Delirio. I nuovi
inceneritori. Delirio. I condannati in Parlamento. Delirio. Il 95% dei
reati impuniti grazie alle leggi ad personam. Delirio. Testa d’Asfalto
presidente del Consiglio grazie alle concessioni televisive di Craxi. Delirio.
La legge elettorale porcata. Delirio. Le elezioni politiche incostituzionali.
Delirio. La volontà popolare ignorata con la cancellazione dei
referendum sulla legge elettorale, sul finanziamento pubblico ai
partiti e sul NO al nucleare. Delirio. L’Italia senza libera informazione, tra
il Botswana e l’Iraq. Delirio. Campania, Calabria e Sicilia in mano alle mafie.
Delirio. I roghi contro i campi Rom. Delirio. Bassolino e Iervolino
non si dimettono. Delirio. Topo Gigio non li licenzia. Delirio. Ignorata la
sentenza della Corte di Giustizia Europea contro la legge Gasparri.
Delirio. Rete 4 ci costa 350.000 euro di multa ogni giorno dal primo gennaio
2006. Delirio. Amanti, segretarie, avvocati di fiducia, portavoce e tirapiedi
sono senatori e deputati. Delirio. E’ assente solo il cavallo di
Caligola. Delirio. L’allargamento delle basi americane in Italia.
Delirio. Andreotti prescritto per mafia e senatore a vita. Delirio. I miliardi
di euro della Comunità Europea scomparsi per magia in Campania. Delirio. La
moratoria per gli ingressi dalla Romania applicata in quasi
tutta Europa dal primo gennaio 2007, ma non in Italia. Delirio. 22.000 imprese
italiane in Romania con i finanziamenti della Comunità Europea (le nostre tasse)
e la disoccupazione in Italia. Delirio. Il prezzo del petrolio sale, le bollette
e la benzina aumentano, ma ENEL e ENI fanno più utili. Delirio.
Geronzi, plurinquisito, capo di Mediobanca. Delirio. Scaroni,
condannato, capo dell’ENI. Delirio. Sei milioni di precari. Delirio. Lo sviluppo
più basso e i costi dello Stato più alti d’Europa. Delirio. 350.000 firme per un
Parlamento Pulito abbandonate nella cantina del Senato. Delirio. 1.636 miliardi
di euro di debito pubblico e 70 miliardi di interesse ogni anno, pari a tre
finanziarie. Delirio. Emma Marcegaglia esperta di energia nucleare
e Rubbia in Spagna. Delirio.
Il Paese è entrato in un nuovo stato: il delirio. “Uno stato di alterazione e
confusione mentale, con agitazione motoria e allucinazioni, dovuto a accessi
febbrili acuti e malattie mentali” (Il Nuovo Zingarelli).
L’Italia ha avuto la febbre per troppo tempo, adesso è seguito
il delirio. Delirio vuol dire uscire dal solco. Noi abbiamo deragliato. La nave
è in mano al cuoco di bordo e il capitano è profondamente
addormentato sotto coperta. In democrazia il capitano è la volontà popolare.
Le fragoline di bosco vanno raccolte. Ripeto: le fragoline di bosco vanno
raccolte.
|