Nel corso dell’inchiesta sul casoRuby sono state commesse “violazioni di legge
incredibili” che vanno “contro i più elementari principi costituzionali”. E’
un passaggio del messaggio del premier Silvio Berlusconi,
inviato ai Promotori della Libertà. “Non ho nulla di cui vergognarmi”,
aggiunge il premier. “La verità vince sempre, il governo continuerà a
lavorare, e farà le riforme per fare si che qualche magistrato non possa
tentare di far fuori chi è stato democraticamente eletto”.
Ecco il testo integrale del messaggio:
Care amiche, cari amici,
oggi il Senato e la Camera hanno riconfermato la loro fiducia al Governo e lo
hanno fatto su un tema delicato e di grande rilievo per i cittadini: la
relazione al Parlamento del ministro Alfano sullo stato della giustizia in
Italia. Le opposizioni hanno nuovamente messo insieme tutti i loro voti nel
tentativo di fare cadere il Governo ma come è avvenuto il 14 dicembre scorso,
hanno perso.
Se oggi fossimo stati sconfitti, la sinistra e il cosiddetto terzo polo
sarebbero andati su tutte le reti televisive per sostenere l’inesistenza di
una maggioranza e quindi per chiedere le inevitabili dimissioni del Governo.
Invece abbiamo vinto noi, con un margine di venti voti!!
Ecco perché considero il voto di oggi come quello del 14 dicembre: un voto di
rinnovata fiducia a me ed al Governo che presiedo. Ma anche un voto di fiducia
in materia di giustizia che arriva proprio mentre il Presidente del Consiglio
è ingiustamente attaccato per l’ennesima volta in sede giudiziaria.
Ho avuto finalmente modo di leggere le 389 pagine dell’ultima vera e propria
persecuzione giudiziaria, la ventottesima in 17 anni, che la Procura di Milano
mi ha notificato con grande e voluto clamore nei giorni scorsi.
Le violazioni di legge che sono state commesse in queste indagini sono
talmente tante e talmente incredibili che non posso non raccontarvele perché
possiate denunciarle e farvi portatori di un messaggio ai vostri amici di come
si sta cercando di sovvertire il voto popolare.
Pensate che la mia casa di Arcore è stata sottoposta a un continuo
monitoraggio che dura dal gennaio del 2010 per controllare tutte le persone
che entravano e uscivano e per quanto tempo vi rimanevano.
Hanno utilizzato tecniche sofisticate come se dovessero fare una retata contro
la mafia o contro la camorra.
Nella mia casa da sempre svolgo funzioni di governo e di parlamentare,
avendolo addirittura comunicato alla Camera dei Deputati sin dal 2004, e la
violazione che è stata compiuta è particolarmente grave perché va contro i più
elementari principi costituzionali.
Ma questo comportamento è gravissimo anche per il comune cittadino perché gli
toglie qualsiasi possibilità di privacy. Sappiate che la Procura di Milano mi
ha iscritto come indagato soltanto il 21 dicembre scorso, guarda caso appena
sette giorni dopo il voto di fiducia del Parlamento, e quindi tutte le
indagini precedenti erano formalmente rivolte verso altri ma sostanzialmente
tenevano sotto controllo proprio la mia abitazione e la mia persona.
Tutto questo potrebbe capitare a chiunque di voi.
Inoltre i fatti che mi vengono contestati secondo la stessa Procura sarebbero
stati commessi nella mia qualità di Presidente del Consiglio dei Ministri.
Come prescrivono la legge e la Costituzione, entro 15 giorni dall’inizio delle
indagini la Procura avrebbe dovuto trasmettere tutti gli atti al Tribunale dei
ministri, l’unico competente per tutte queste vicende.
E’ gravissimo, ancora, che la Procura voglia continuare ad indagare pur non
essendo legittimata a farlo. Tra l’altro la Procura di Milano non era neppure
competente per territorio. Infatti il reato di concussione mi viene contestato
come se fosse stato commesso a Milano. Questo è palesemente infondato poiché
il funzionario della questura che ha ricevuto la mia telefonata in quel
momento era, come risulta dalle stesse indagini, a Sesto San Giovanni. Quindi
la competenza territoriale era ed è del Tribunale di Monza. Come vedete una
serie di violazioni impressionanti. Io vorrei andare immediatamente dai
giudici per contrastare queste accuse e per ottenere una rapida archiviazione,
ma non posso presentarmi a dei pubblici ministeri che non hanno competenza né
funzionale né territoriale, anche per non avallare la illegittimità che sto
denunciando.
Ripeto, io vorrei andare subito dai giudici proprio perché i fatti contestati
sono talmente assurdi che sarebbe facilissimo smontare il teorema accusatorio.
Pensate, mi si accusa di aver costretto o indotto il dirigente della questura
ad intervenire sul fermo di questa ragazza, di Ruby.
Vi leggo le risposte del funzionario al pubblico ministero dove descrive la
mia telefonata: “l’addetto alla sicurezza mi disse: dottore le passo il
Presidente del Consiglio perché c’è un problema. Subito dopo il Presidente del
Consiglio mi ha detto che vi era in questura una ragazza di origine nord
africana che gli era stata segnalata come nipote di Mubarak e che un
consigliere regionale, la signora Minetti, si sarebbe fatta carico di questa
ragazza. La telefonata finì così”. Ma vi pare che questa possa essere
considerata una telefonata di minaccia? Tutto ciò è assolutamente ridicolo.
Ma altrettanto assurdo è quanto si sostiene per la vicenda di Ruby dove mi si
contestano rapporti sessuali con una ragazza minore di 18 anni. Questa ragazza
ha dichiarato agli avvocati e mille volte a tutti i giornali italiani e
stranieri che mai e poi mai ha avuto rapporti sessuali con me e che si era
presentata, creduta da tutti come risulta da numerosissime testimonianze, come
una egiziana ventiquattrenne, inoltre sia lei sia il suo avvocato hanno
radicalmente smentito di aver richiesto o ricevuto offerte di denaro. E vi
leggo quello che ha detto la stessa Ruby in una dichiarazione firmata e
autenticata dai suoi avvocati: “Non ho mai avuto alcun tipo di rapporto
sessuale con l’onorevole Silvio Berlusconi. Nessuno, né l’onorevole Berlusconi
né altre persone, mi ha mai prospettato la possibilità di ottenere denari o
altre utilità in cambio di una disponibilità ad avere rapporti di carattere
sessuale con l’on. Silvio Berlusconi. Posso aggiungere che, invece, ho
ricevuto da lui, come forma di aiuto, vista la mia particolare situazione di
difficoltà, una somma di denaro. Quando ho conosciuto l’on. Berlusconi, gli ho
illustrato la mia condizione personale e famigliare nei seguenti termini: gli
ho detto di avere 24 anni, di essere di nazionalità egiziana (non marocchina),
di essere originaria di una famiglia di alto livello sociale, in particolare
di essere figlia di una nota cantante egiziana. Gli ho detto anche di trovarmi
in difficoltà per essere stata ripudiata dalla mia famiglia di origine dopo
che mi ero convertita al cattolicesimo”.
Ecco perché vorrei fare il processo subito, con queste prove inconfutabili, ma
con giudici super partes e non con P.M. che vogliono utilizzare questa vicenda
come strumento di lotta politica.
Gli stessi P.M. che hanno ordinato con uno spiegamento di forze di almeno 150
uomini una imponente operazione di perquisizione contro ragazze colpevoli
soltanto di essere state mie ospiti in alcune cene.
Queste perquisizioni nei confronti di persone che non erano neppure indagate
ma soltanto testimoni sono state compiute con il più totale disprezzo della
dignità della loro persona e della loro intimità. Sono state maltrattate,
sbeffeggiate, costrette a spogliarsi, perquisite corporalmente, fotografati
tutti i vestiti, sequestrati tutti i soldi, le carte di credito, i gioielli, i
telefoni e i computer. Sono state portate in questura, alcune senza neppure
poter chiamare un avvocato e tenute lì dalle otto di mattina fino alle otto di
sera senza mangiare e senza poter avere alcun contatto con l’esterno.
Trattate, dunque, come criminali in una pericolosa operazione antimafia.
Una procedura irrituale e violenta indegna di uno stato di diritto che non può
rimanere senza una adeguata reazione.
Non c’è stata nessuna concussione, non c’è stata nessuna induzione alla
prostituzione, meno che meno di minorenni. Non c’è stato nulla di cui mi debba
vergognare. C’è solo un attacco gravissimo di alcuni pubblici ministeri che
hanno calpestato le leggi a fini politici con grande risonanza mediatica.
Io sono sereno, state sereni anche voi perché la verità vince sempre. Il
Governo continuerà a lavorare e il Parlamento farà le riforme necessarie per
garantire che qualche magistrato non possa più cercare di far fuori
illegittimamente chi è stato eletto dai cittadini.