“Senza Berlusconi, chi fa informazione lavorerà meglio. Potremo occuparci
di cose più importanti”. Ne è convinto Gad Lerner, presente
tra il pubblico che ha riempito il Palasharp di Milano per la manifestazione
di Libertà e Giustizia che chiede le dimissioni del premier. L’incontro è
stato introdotto dall’intervento del costituzionalista Gustavo
Zagrebelsky. “Il dopo Berlusconi deve partire da una nuova legge
elettorale e dalla soluzione del conflitto d’interessi”, ha detto Zagrebelsky.
Tra gli ospiti anche Dario Franceschini del Partito
Democratico: “Questa è la stessa gente che mesi fa è scesa in piazza con il Pd”,
ha dichiarato ai microfoni de ilfattoquotidiano.it. “Dopo anni di resistenza
cominciamo forse a portare a casa qualche risultato”. Queste le parole di
Bice Biagi, figlia di Enzo, che si dice ottimista: “Questa è
la volta buona”. Video di Franz Baraggino
Dimettiti per un' Italia libera e giusta
DIMETTITI. PER UNA ITALIA LIBERA E GIUSTA MILANO, PALASHARP (via Sant’Elia, 33 – MM1 Lampugnano)
con Umberto Eco, Paul Ginsborg,
Roberto Saviano, Gustavo Zagrebelsky
coordinano Sandra Bonsanti e Simona Peverelli
partecipano Giovanni
Bachelet, Bice Biagi, Carla Biagi, Daria Bonfietti, Susanna Camusso, Lorenza
Carlassare, Nando dalla Chiesa, Concita Di Gregorio, Beppino Englaro, Beppe
Giulietti, Maurizio Landini, Gad Lerner, Moni Ovadia, Giuliano Pisapia, Enrico
Rossi, Elisabetta Rubini, Salvatore Veca, Lorella Zanardo.
Troveremo insieme le parole per esigere le dimissioni prima di tutto e
liberarci dal potere corrotto e corruttore di Silvio Berlusconi, dal fango,
dagli attacchi alla Costituzione, alla magistratura (tutta e in particolare alla
Procura di Milano), all’informazione, alla dignità delle donne. Con Zagrebelsky,
Ginsborg, Eco e Saviano, tutti fortemente impegnati a fianco della società
civile, mobilitiamoci allora per cominciare insieme a ricostruire l’Italia, il
nostro Paese, e per riappropriarci di parole che la storia e il sacrificio di
milioni di italiani hanno reso eterne e inviolabili: libertà, giustizia,
democrazia, repubblica, uguaglianza, lavoro, COSTITUZIONE.
Servono volontari in sala per tutta la durata dell’evento. Se vuoi metterti a
disposizione contattaci al numero di telefono
+39.02.45491066
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begin_of_the_skype_highlighting+39.02.45491066end_of_the_skype_highlighting.
l circolo Libertà e Giustizia di Brescia organizza un pullman con partenza
alle 12,30 del 5 febbraio dal Piazzale Coop in Via Corsica a Brescia. Pullman
confermato, ci sono ancora alcuni posti liberi, chiamate Ciro D'Orso della
pizzeria "da Ciro" per prenotare. Costo 10 € a persona
05/02/2011 Oggi a Milano tutti con Libertà e Giustizia (http://www.ilfattoquotidiano.it)
Palasharp esaurito (9.000 posti) e centinaia di persone rimaste fuori per
dire basta “all’imbarbarimento prodotto dalla politica e dalla cultura di
Berlusconi“. La manifestazione organizzata dal movimento
Libertà e Giustizia, è iniziata alle 15.00. Davanti a una folla di cittadini
Gustavo Zagrebelsky ha aperto l’incontro. Presenti Roberto
Saviano, Paul Ginsborg e Umberto Eco.
Previsti gli interventi di Moni Ovadia, Salvatore
Veca, Nando dalla Chiesa, Concita De
Gregorio, Gad Lerner, Susanna Camusso,
Daria Bonfietti, Maurizio Landini,
Oscar Luigi Scalfaro, Maurizio Pollini,
Irene Grandi, Milva, Dario Franceschini. Nessuna
bandiera di partiti politici tra gli spalti, solo qualche tricolore. Ecco gli
interventi più importanti.
Gustavo Zagrebelsky. Il comportamento di Berlusconi
“alimenta un mondo contiguo di lenoni e faccendieri. Poiché la legge è
uguale per tutti, la legalità sarebbe incompatibile con un tal modo di
concepire il potere, quindi i rapporti si basano spesso sull’illegalità, e
molte volte la producono, e il giro si avviluppa nella reciprocità dei
ricatti. Chi si è messo a capo di questo grande giro è destinato a
diventarne succube, a trasformarsi in una vuota maschera che magari fa la
faccia feroce ma a nome altrui. E diventa pronto a tutto”. La richiesta di
dimissioni del premier “non è accanimento contro una persona – continua
Zagrebelsky – ma contro quel sistema di potere è incarnato proprio da lui
quindi è da lui che occorre cominciare non per fermarsi a lui ma per
guardare oltre, al sistema di potere che l’ha espresso e di cui egli è
l’interprete più in vista”.
Paul Ginsborg. ”Vediamo
grandi segni di resistenza, di rigetto di questo regime – dice lo storico in
collegamento telefonico con il PalaSharp -. Abbiamo avuto in questi sedici
anni la versione perversa di Silvio Berlusconi, del rapporto fra pubblico e
privato, una versione che invitava tutti a essere predatori sul pubblico. Io
penso che sia venuto il momento di ripensare quel rapporto fra pubblico e
privato”.
Oscar Luigi Scalfaro.
“Chi è indagato ha il dovere di andare a rispondere ai magistrati”. Così
afferma l’ex presidente della Repubblica e senatore a vita in una
videointervista. ”La magistratura chiede, fa delle imputazioni, colui verso
il quale rivolge le accuse ha il dovere di andare a rispondere. Chi poi è in
alto ha anche il dovere di dare un esempio, i principi di autronomia e
indipendenza devono essere vissuti da ogni cittadino con il comportamento.
Anzitutto è una questione di valori, di principi, di democrazia, di rispetto
dell’attività della persdona, in questo caso della veste del magistrato.
Quando vengono meno questi principi si arriva a follie incostituzionali”.
Roberto Saviano. “La nostra democrazia vive in ostaggio
– dice lo scrittore nel corso del suo intervento – innanzitutto a causa del
voto di scambio: la ferita di vedere persino fare le primarie e perderle. E’
stata l’ennesima dimostrazione che di questo meccanismo non se ne parla mai
come fosse un problema del passato. Il voto di scambio compromette la
democrazia”.
Umberto Eco. “Berlusconi le dimissioni non le darà,
perché il giorno in cui non avesse più potere, lo sappiamo, si troverebbe
nella mani della magistrratura. Ma anche perché c’è un’ampia fetta di
società disposta a sostenerlo. Che cosa siamo venuti a fare qui? Siamo
venuti a difendere l’onore dell’Italia”.Susanna Camusso.”La
cosa da fare – sostiene il segretario della Cgil dal palco del PalaSharp – è
continuare a contrastare le scelte che sta facendo questo governo.
Continuare a mobilitarsi e indignarsi rispetto alla rappresentazione del
paese che purtroppo il presidente del consiglio dà nel mondo”.