Torre
del Greco. Per difendere l’acqua pubblica e le fontanelle della città, ieri
pomeriggio, un gruppo di cittadini torresi muniti di striscioni, bandiere e
magliette blu, è sceso per le strade del centro di Torre del Greco. Non è
stata un corteo o un banchetto informativo, ma una particolare manifestazione:
un flash mob. Nato spontaneamente attraverso un passaparola su internet, il
flash mob è un momento di protesta che vede un gruppo di persone radunarsi in
un luogo pubblico e compiere un’azione inaspettata. Proprio così un gruppo di
cittadini torresi, appoggiati dal comitato territoriale per l’acqua pubblica,
ha organizzato un flash mob per l’acqua pubblica, in vista del
referendum del 12 e 13 giugno contro la privatizzazione dell’acqua.
La protesta è partita dalle fontanelle pubbliche, simbolo dell’acqua intesa
come bene comune, ormai molto poche, anche a Torre del Greco. Il primo flash
mob si è tenuto presso la fontana del parcheggio Bottazzi: al suono di un
fischio si è formata una catena umana intorno alla fontana per impedire
l’accesso a chi voleva abbeverarsi, l’azione poi s’immobilizzava a un secondo
fischio. Il significato? Far capire, in modo semplice, che la privatizzazione
dell’acqua vuol dire trasformare le fontane in distributori a gettoni,
ad esempio come succede per la benzina, impedendo così il libero accesso
all’acqua potabile. Dal parcheggio Bottazzi, il popolo dell’acqua si è poi
diretto alla fontanella fuori al Bar Mennella, in via Vittorio Veneto, e nel
piazzale Santa Croce ripetendo l’azione di protesta. Catturando l’attenzione
di chi si trovava a osservare il flash mob, si è comunicata così la
necessità di difendere l’acqua pubblica e soprattutto di votare sì ai
referendum del 12 e 13 giugno.
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