30 ottobre 2006 – L’EIR pubblica nel numero del 3
novembre un nuovo dossier sul conto del senatore Joe Lieberman per un’ampia
diffusione nei giorni che precedono il voto del 7 novembre. Di seguito
l’introduzione di Michele Steinberg.
Quando Lynne e Dick Cheney vogliono pescare nel torbito, a Washington, si
fanno aiutare da Joe Lieberman. Adesso i Cheney e il loro scodazzo
neo-con cercano disperatamente di lanciare un siluro contro il partito
democratico, per salvare la propria dittatura guerrafondaia, non hanno trovato
nessuno meglio disposto di lui, Joe Lieberman.
In particolare lo manovrano per affossare il voto dei giovani con operazioni
sporche nei campus universitari. Oggi Lieberman, in passato eletto nelle liste
democratiche, è candidato nel Connecticut come indipendente, dopo aver perso le
primarie.
In questo rapporto per l’elettorato americano si denuncia:
• Lieberman — insieme a Lynne Cheney — è una figura centrale nelle intimidazioni
e repressioni che sono in corso nei campus universitari.
• Lieberman è entrato al Senato grazie al sostegno finanziario del destrorso
William F. Buckley e dei cubani esiliati in florida collegati ad ambienti
terroristici che godono della protezione dell’amministrazione Bush.
• Liebermann ha fatto il Kapò in Congresso, ricevendo poi nel 2004 sostegni
finanziari dal Comitato per il pericolo attuale (Committee on the Present Danger,
CPD), per ostacolare i tentativi del Partito Democratico di mettere sotto
inchiesta l’operato di Cheney nel provocare una guerra ingiustificata e
ingiustificabile.
• Lieberman ha avuto un ruolo come agente di interessi del crimine organizzato
che riciclano il denaro attraverso il Democratic Leadership Council (DLC) per
sovvertire il partito democratico.
• La campagna elettorale di Lieberman è direttamente sostenuta dai vertici del
partito repubblicano e dalla Casa Bianca, e attraverso l’organizzazione di
facciata dei “Veterans for Freedom”, come riedizione dell’organizzazione dei
veterani che fu impegnata a denigrare John Kerry nelle ultime presidenziali.
Lieberman e Cheney
Insieme a Lynne Cheney, il sen. Joe Lieberman è un co-fondatore
dell’American Council of Trustees and Alumni (ACTA), organizzazione
costituita per ricoprire il ruolo della Gestapo nei campus universitari.
Ad un incontro per raccogliere fondi elettorali per il candidato repubblicano
Jim Ryun nel Kansas il 12 ottobre, Cheney si è soprattutto preoccupato di
elogiare Joe Lieberman. Ha ignorato il fatto che nelle primarie democratiche del
Connecticut gli elettori hanno bocciato Lieberman, che si è perciò candidato
come indipendente, ma ha detto che Liebeman è stato estromesso da una purga di
partito.
Joe è “uno dei democratici più leali e distinti della sua generazione” ha
sentenziato Cheney. “Joe è anche un sostenitore senza riserve della lotta contro
il terrorismo ... Ha votato a sostegno dell’azione militare in Iraq quando la
maggior parte dei senatori dei due partiti ha fatto lo stesso, ed ha avuto il
coraggio di attenersi a tale scelta anche quando le cose sono diventate
difficili. Ed ora, per questa ragione soltanto, i Democratici di Dean hanno
purgato Joe Lieberman dal Partito Democratico”.
Se è vero, come si dice, che “il bacio di Bush” — una breve ripresa in
cui si vede che Bush esprime la sua gratitudine a Lieberman in occasione del
discorso sullo Stato dell’Unione — abbia portato Lieberman alla sconfitta nelle
primarie di agosto, questo “abbraccio di Cheney" probabilmente affonderà
definitivamente la sua carriera politica.
Nuovo maccarismo
I servizi offerti da Lieberman agli interessi sinarchisti dietro Cheney
possono essere così ricapitolati:
* Creare una sorta di polizia “alla Goebbels” nelle università. Nel
1995 Lieberman e Lynne Cheney hanno fondato la già citata ACTA come
riedizione del maccartismo. In particolare dall’11 settembre 2001 l’ACTA ha
sistematicamente calunniato ed ha avversato economicamente ogni docente che si
azzarda di mettere semplicemente in discussione la guerra in Iraq, o la prossima
guerra in Iran, o indica gli aspetti fraudolenti della guerra al terrorismo.
Alla fine del 2001 l’ACTA pubblicò una lista di proscrizione in cui figuravano
40 docenti.
Nel numero del 18 ottobre 2002 l’EIR denunciava: “Lieberman, la marcia di
Cheney sulle orme di Joe McCarthy”. In quell’articolo si leggeva: “Se ti azzardi
ad opporti alla guerra contro l’Iraq di Cheney o ad altre manifestazioni
neofasciste dei neocon, potresti presto finire nel mirino di questa banda ... Se
sei uno studente o un professore arabo-americano, o uno studioso mediorientale,
sul campus di un’università americana, su cui domina questa Gestapo, rischi di
essere aggredito da questi vigilantes teppisti, o il ritiro dei permessi”.
L’Hartford Advocate è il principale giornale del Connecticut. Già il 20
dicembre 2001 pubblicò un editoriale molto polemicamente intitolato: “Joe
McCarthy Lieberman?”. Nell’articolo si leggeva: “Quando il senatore repubblicano
Joseph McCarthy si presentò al Congresso, il 20 febbraio 1950 ... a dire che
aveva le prove che 81 dipendenti del Dipartimento di Stato erano comunisti, si
garantì che sarebbe stato per sempre ricordato come un nemico della libertà di
parola e di associazione. Allo stesso modo Lieberman, membro del consiglio dell’ACTA,
che ha diffuso un rapporto in cui si criticano le università per un
atteggiamento anti-americano nell’attuale guerra in Afghanistan, forse sta
promuovendo la possibilità di essere ricordato in futuro come il Re della
Censura”.
Commentando quello stesso rapporto di censura dell’ACTA il prof. Roberto J.
Gonzalez dell’Università di San Jose ha scrisse sul San Jose Mercury News
del 13 dicembre 2001 che la caccia alle streghe dell’ACTA “non è patriottismo ma
fascismo”. Il giorno successivo Lynne Cheney e Joe Lieberman furono menzionati
dal National Catholic Reporter che giudicava il rapporto dell’ACTA come
indice di “un fervore pericoloso che aleggia sul paese, un fervore che non
tollera domande...”
Poi è diventato anche peggio. Oggi l’apparato dell’ACTA è arrivato a fare
apertamente propaganda per lo sterminio dei musulmani, per bombardare le loro
città come fu fatto con Hiroshima e Nagasaki nel 1945.
* Promuovere la guerra, prima in Iraq ed ora in Iran. Nel giugno 2004
Lieberman pronunciò il discorso di apertura in occasione della ricostituzione
del Comitato per il pericolo attuale, in cui propose la guerra preventiva con
tanto di opzione nucleare contro l’Iran e contro altri paesi. Lui è presidente
di questo organismo guerrafondaio insieme a George Shultz.
* Lieberman ha protetto i terroristi tra gli esiliati cubani. Si
tratta degli ambienti degli estremisti di destra, attorno allo scomparso padrino
cubano Jorge Mas Canosa, diventati famosi con la “baia dei porci”. In cambio
della protezione essi hanno lautamente finanziario le elezioni di Lieberman dal
1988. La comunità degli esiliati cubani a Miami è anche famosa per operazioni
sporche che vanno dall’assassinio di Kennedy ai traffici di droga dei Contras.
Le radici affondano nel crimine organizzato di Meyer Lansky all’Avana.
Nella campagna elettorale del 1988 lo stesso Lieberman disse: “Jorge Mas Canosa
ed io ci siamo capiti davvero”. Continuarono a capirsi: nella campagna
elettorale del 2000 il “Free Cuba PAC”, collegato al Cuban American National
Foundation di Mas Canosa donò a Lieberman 10 mila dollari, mentre altri assegni
arrivarono direttamente dai membri della famiglia Canosa. “Non c’è repubblicano
... che possa dirsi più fedele all’elettorato cubano di Lieberman” disse Gus
Garcia, allora vice presidente del partito democratico nella contea di Dade a
Miami.
Ann Louise Bardach, autrice del libro “Cuba Confidential” riferisce una
dichiarazione di Jose Cardenas, portavoce della Cuban American National
Foundation: “Uno dei successi migliori a cui siamo giunti è stato di liberarci
di Lowell Weicher [parlamentare repubblicano moderato] e avere al posto suo Joe
Lieberman. Joe è stato per noi un successo”. Tra i “favori” di Joe vi sono
interventi di copertura a favore dei fratelli Novo, presunti killer
dell’ambasciatore cileno Orlando Letlier ucciso nel 1976, e l’opera di lobby
presso l’attorney general Janet Reno, negli anni Novanta, affinché non fosse
incriminato Francisco “Pepe” Hernandez, compare di Mas Canosa e presidente del
Cuban American National Foundation.
La Gestapo universitaria
“Ogni bambino nei paesi come l’Iran legge il Corano ed è pertanto
suscettibile all’estremismo islamico”. La soluzione sta nello “schiacciare
l’ideologia”, così “come abbiamo fatto il Giappone nel 1945 buttando le bombe
nucleari su Hiroshima e Nagasaki ... Il totalitarismo islamico sarà schiacciato
soltanto con l’uccisione in massa dei civili musulmani ...”. Queste sono le
parole di Yaron Brook, presidente dell’Ayn Rand Institute in occasione
dell’incontro che ha tenuto a Boston tra il 20 ed ili 23 ottobre.
Insieme a Brook erano seduti al tavolo della presidenza Daniel Pipes, direttore
del Campus Wacht, e Robert Spencer, direttore del Jihad Watch, due fanatici
anti-musulmani. C’era poi Flamming Rose dello Jyllands-Posten danese, famoso per
aver lanciato la campagna delle vignette offensive contro il profeta Maometto.
Gli oratori hanno ripetuto che nella “guerra al terrorismo” occorre annientare
le popolazioni islamiche ed hanno polemizzato contro coloro che sostengono che
in una guerra giusta non si possono uccidere civili, donne e bambini.
Finanziamenti sospetti
La sua campagna del 1988 fu finanziata dalla famiglia di William F.
Buckley, solitamente schierata con i repubblicani. Oggi prende i soldi dai
“Pionieri” di George W. Bush, la cordata dei grandi finanziatori del presidente,
quelli che sborsano dai 100 mila dollari in su per le sue campagne elettorali.
Un ex compagno di scuola di Bush, Tom Kuhn, ha raccolto 400 mila dollari
per Lieberman a Washington. Mel Sembler, ex responsabile delle finanze
repubblicane ed ex ambasciatore a Roma, ne ha raccolti per lui 200 mila in
Florida.
Stando alle cifre dell'ufficio elettorale (FEC), Lieberman ha
raccolto 3000 dollari in più del rivale Lamont.
Stando ad alcune denunce, raccoglierebbe finanziamenti illeciti dai “Veterans
for Freedom”, un'organizzazione impegnata ad osteggiare il parlamentare
democratico John Murtha, un reduce pluridecorato del Vietnam legato agli
ambienti militari più ragionevoli che guida le campagne per il ritiro dall'Iraq.
Tra i “Veterans for Freedom” spicca Dan Senor, consigliere capo e
portavoce di L. Paul Bremer, quando questi fu proconsole imperiale in
Iraq. A Bremer si deve l'opera di smantellamento delle forze armate e di
sicurezza irachene che ha dato la stura alle guerre per bande e al caos nel
paese.
Lamont ha formalmente denunciato alla FEC i finanziamenti tanto abbondanti
quanto equivoci di Lieberman. “Visto che queste spese notevoli sono state fatte
mentre vaste schiere di 'volontari' di Lieberman sono intervenuti a disturbare i
nostri incontri e a compiere tiri mancini contro di noi, una spiegazione diventa
a questo punto irrinunciabile”, ha riferito un portavoce di Lamont, che ha
aggiunto: “Quando gira così tanto denaro si può ragionevolmente sospettare che i
voti saranno comprati o vi saranno brogli d'altro tipo”.
I fondi di origine equivoca sarebbero almeno un dollaro su 12 finora spesi, per
un totale di 32 mila dollari al giorno di denaro non regolarizzato, cosa che non
è ammessa dalla legge sul finanziamento dei partiti che la FEC dovrebbe far
rispettare.
I “Veterans for Freedom” che finanziano illecitamente Lieberman sono un derivato
del gruppo di presunti veterani del Vietnam che calunniò rumorosamente John
Kerry nelle ultime presidenziali. Si spacciano per “apartitici” mentre sono
legati mani e piedi alla macchina repubblicana.
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