Il "niet" del garante della Privacy alla trasmissione delle Iene sui
parlamentari che fanno uso di stupefacenti, fa un enorme danno alla
democrazia. Era stato infatti annunciato dai produttori del programma
televisivo che l'identita' dei parlamentari sarebbe stata celata.
L'intervento del garante non protegge quindi la privacy dei singoli
deputati, ma la privacy del Potere. Ovvero i cittadini non hanno diritto
di sapere che molti di coloro che fanno leggi che puniscono severamente il
consumo di droghe, a loro volta si drogano. Si potrebbe dire che il
Garante protegge il diritto dei parlamentari ad essere ipocriti e a prendere
decisioni importanti –magari sotto l'influenza di una sostanza stupefacente-
che ricadono sulla vita privata dei cittadini, la cui privacy raramente e'
difesa con cotanto zelo dal medesimo Garante.
Noi crediamo che debba essere diritto di ogni parlamentare -come di ogni
cittadino- farsi una canna. A differenza del cittadino, pero', il
parlamentare e' una figura pubblica, ed in quanto tale chiede il voto di
tutti noi per rappresentare la volonta' popolare. Abbiamo o no il
diritto di sapere se le piu' alte cariche istituzionali, specialmente se
promuovono il proibizionismo ed il carcere per reati di droga, sono loro
stessi consumatori delle medesime sostanze? Abbiamo o no il diritto di
sapere se chi eleggiamo e' realmente colui che dice di essere? Oppure
dobbiamo continuare ad interpretare la politica come un gioco delle parti,
un teatro barocco delle maschere, un esercizio di dissimulazione?
Il fatto che molti parlamentari "si fanno" e' saputo e risaputo. Ma
mentre in una casa privata di un qualsiasi cittadino o in un centro sociale
fanno irruzione poliziotti e cani antidroga, al Parlamento prevale il
principio sacro della privacy, anche quando questa non verrebbe violata
individualmente.
Dobbiamo quindi desumere che oggi l'unico luogo dove vige la
legalizzazione delle droghe e' il Parlamento italiano. Chiediamo
pertanto ai privilegiatissimi parlamentari di legalizzare le droghe anche
nel resto di quel Paese che cosi' segretamente rappresentano.
Le Iene e il Garante della Privacy (http://www.antoniodipietro.com/)
Pubblico una lettera dell'on. Massimo Donadi, capogruppo di
Italia dei Valori alla Camera indirizzata al Garante della privacy
sulla puntata sospesa delle Iene.
“ Invitiamo il Garante della privacy a tornare sui propri passi. Sarebbe
opportuno che la messa in onda della trasmissione 'Le Iene' fosse consentita,
perché, se è vero che i dati sono stati carpiti all’insaputa degli interessati,
è anche vero che l’anonimato è comunque garantito, né più nè meno di quanto non
lo sia negli analoghi servizi tante volte realizzati dalla trasmissione satirica
di Italia Uno. Non vogliamo pensare che per i parlamentari si usi un altro peso
ed un’altra misura di quanto non si faccia con gli altri cittadini. Anzi,
proprio i politici, che ricoprono un ruolo pubblico basato anche sulla
comunicazione di massa, meno di altri possono invocare la tutela della loro
privacy. E non si dica, con molta ipocrisia, che bisogna tutelare l’immagine e
l’autorevolezza del Parlamento, sia perchè la dignità del Parlamento si difende
con gli atti e con le leggi che esso approva, sia perché, ormai, i dati di
questa 'pseudo-indagine' sono di pubblico dominio, anzi, lo sono ora molto di
più di quanto non sarebbe accaduto consentendo la messa in onda del programma ”.
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Archivio le Iene, Parlamentari e Droga al Parlamento
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