Polemiche sulla trovata a tradimento delle ''Iene'':
il programma di Italia1 con uno stratagemma analizza 50 parlamentari e
scopre che uno su tre fa uso di droga. Numeri da verificare, ma intanto
se ne parla. E il Garante blocca la messa in onda.
Non è proprio quella che si direbbe una inchiesta scientifica. Ma fa
ugualmente parlare di sé, perché accosta cannabis e cocaina a deputati e
senatori, concludendo che uno su tre fa uso di droga. E’ uno scoop delle
Iene, il programma in onda questa sera su Italia1: uno scoop o una
trovata pubblicitaria (forse entrambe le cose) che tuttavia, non si
vedrà perché il garante per la Privacy ha deciso di bloccare la messa in
onda del servizio.
Ecco i fatti. Cinquanta onorevoli sono stati avvicinati da una troupe la
settimana scorsa, con la scusa della finanziaria appena presentata: due
persone, un giornalista e una truccatrice, la quale a metà
dell'intervista, giudicando la fronte del politico “troppo lucida”, la
asciugava con un tampone. Un piccolo colpo e il gioco era fatto: il
materiale per il test era pronto.
Si chiama “drug wipe”, ed è un tampone frontale che secondo Davide
Parenti, capo autore delle Iene, “ha una percentuale di infallibilità
del 100%”. Ebbene, di questi cinquanta onorevoli dodici sono risultati
positivi alla cannabis e quattro alla cocaina. Non sappiamo chi sono,
sappiamo però che nei tre giorni precedenti il tampone hanno fatto uso
di stupefacenti.
Forse. Perché il tossicologo Piergiorgio Zuccaro, direttore
dell'Osservatorio Fumo, alcol e droga dell'Istituto superiore di sanità,
definisce il drug wipe un test "serio e scientificamente valido, ma non
sufficiente da solo a confermare la positività all'uso di droghe.
Normalmente se il drug-wipe è negativo il risultato è confermato come
tale, ma se è invece positivo è necessaria la conferma ulteriore di
laboratorio, dal momento che possono verificarsi dei falsi positivi”.
Come dire: qualche parlamentare risultato positivo potrebbe invece
essere “innocente” e uscirne pulito. Occorrerebbe quanto meno una
ulteriore verifica. Il che non è proprio quanto sostenuto da Parenti in
conferenza stampa, secondo cui “può succedere che il test non rilevi chi
ha fatto uso di droga ma non che risulti positivo se qualcuno è pulito”.
Fra il tossicologo e l’autore tv, forse meglio fidarsi del primo.
Ma queste precisazioni non bastano a cambiare le carte in tavola, e i
commenti si sprecano. I nomi dei responsabili non saranno resi noti
(“Non li conosciamo neppure noi”, dicono alle Iene), ma la trovata dà
comunque nuovo materiale di conversazione per i politici nostrani. “Io
l’ho detto sempre che se un cane poliziotto entrasse in alcuni luoghi
della 'politica ufficiale', prima gli andrebbe in tilt il naso e poi si
arrenderebbe...”. Pessima trovata pubblicitaria per Pierferdinando
Casini, “Fuori i nomi” tuona Alessandra Mussolini, “Cambiamo la legge
Fini sulle tossicodipendenze”, rilancia Fassino. E Italo Bocchino
querela la trasmissione.
Parole, fatti e davvero poco altro da aggiungere. Se non che se ne
parlerà ancora. Come volevano le Iene e forse come anche i nostri
parlamentari si meritano.
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Archivio le Iene, Parlamentari e Droga al Parlamento
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