Le tante polemiche dei mesi scorsi sono servite a poco: il
Ritalin, il discusso medicinale utilizzato già da tempo negli Usa per i bambini
troppo vivaci, potrà essere venduto liberamente anche in Italia. Il via libera,
arrivato dall'Agenzia italiana del farmaco, è condizionato a precise procedure
grazie alle quali si eviterà la prescrizione del Ritalin nei casi non
strettamente necessari. Limiti, questi, stabiliti per cercare di mettere a
tacere chi sostiene che l'assunzione del farmaco in età pediatrica possa avere
conseguenze nocive sulla crescita dei bambini, non ultima la dipendenza e quindi
l'abuso.
Oltre al Ritalin, l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa)
ha dato l'ok all'immissione in commercio dell'atomoxetina (Strattera) Entrambi i
farmaci vengono impiegati nella terapia da sindrome da iperattività (Adhd) e
secondo le indicazioni dell'Agenzia Italiana per il farmaco soltanto in
integrazione al supporto psico-comportamentale. Al fine di garantire un uso
appropriato, sicuro e controllato del Ritalin e dello Strattera e l'impiego
esclusivo nei pazienti affetti da Adhd, sono state, infatti, individuate
procedure che vincolano la prescrizione del farmaco a una diagnosi differenziale
e a un Piano terapeutico definiti da Centri di riferimento di neuropsichiatria
infantile appositamente individuati dalle Regioni.
Uso controllato - Queste procedure impongono controlli periodici per la
verifica dell'efficacia e della tollerabilità del farmaco e richiedono
l'inserimento dei dati presenti nei Piani terapeutici in un Registro nazionale
appositamente istituito all'Istituto superiore di sanità, con garanzia di
anonimato, per consentire il monitoraggio della terapia farmacologica. In questo
modo è stata garantita la disponibilità del farmaco soltanto ai casi di reale
necessità, evitando gli usi impropri verificatisi in altri Paesi che tante
polemiche hanno suscitato su tv e giornali. Negli Usa, si impiegano 10-15 minuti
per capire se un bambino è affetto da Adhd, e poi si prescrive la pillola, anche
a 2 anni.
Monitoraggio costante - Per maggiori garanzie circa l'utilizzo del
medicinale solo nei casi considerati gravi, l'Agenzia italiana del farmaco
elaborerà un Rapporto annuale, effettuato sulla base dei dati del monitoraggio e
del Registro, finalizzato alla valutazione complessiva del problema e delle
eventuali altre misure da adottare.
Il neuropsichiatra: "Evitiamo battaglie ideologiche" - Un primo commento
a caldo arriva da Franco Nardocci, presidente della Società italiana di
neuropsichiatria dell'infanzia e dell'adolescenza (Sinpia), che esorta tutti a
evitare battaglie ideologiche sugli psicofarmaci ai bambini. Secondo Nardocci,
per evitare le distorsioni che si sono verificate in Usa, con un'impennata dei
consumi degli psicofarmaci compresi quelli dedicati all'infanzia e
all'adolescenza, "non tutti i medici devono poter prescrivere il Ritalin.
Bisogna però anche ricordarsi - aggiunge - che ci sono bimbi malati, che non
sono solo vivaci, ma che hanno bisogno di cure".
Dossier: ADHD - Sindrome
infantile da deficit di attenzione e iperattività
Archivio Psicofarmaci
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