16/04/2008 De Gennaro lascerà il 12 maggio pronta una mega discarica segreta (Antonio Corbo, Fonte: La Repubblica di Napoli, http://campania.peacelink.net)
16 aprile 2008 - Antonio Corbo
Fonte: La Repubblica di Napoli
Primo impegno da premier: i rifiuti della Campania. Berlusconi dice che
chiuderà lui la crisi. "Mi bastano pochi mesi". Ce ne vorranno 36. Ma da
giovedì 10 aprile c´è un piano. Eccolo. Il piano spunta giovedì sera. Quando
Gianni De Gennaro chiede di non essere confermato. Lascia il 12 maggio per
passare alla guida di una società. Arriverà un altro. Intorno al 20,
Berlusconi sarà a Napoli per avviare il programma.
Nessuno lo conosce meglio di chi l´ha preparato con Berlusconi e con Claudio
Scajola che lo seguirà anche da ministro. È Paolo Russo, ex presidente della
Bicamerale d´inchiesta sui rifiuti, responsabile cittadino di Forza Italia.
Una Commissione che svelò sperperi e guasti, ispirando l´inchiesta della
Procura. È lui che anticipa il progetto, in una lunga conversazione nella
sede operativa del Pdl, primo piano dell´hotel Mediterrano.
Perché il premier. "Il disastro ha avuto dimensioni internazionali. Va
cancellato. Nessun primo ministro si è occupato di rifiuti. Immaginate Blair,
Zapatero, Putin, Sarkozy alle prese con l´immondizia di una città? La novità
è la chiave del successo. Berlusconi agisce su due fronti. Qui ottiene il
consenso sulle scelte. Sarà aperta ad esempio una discarica ancora segreta:
un buco da tre milioni di tonnellate. La gente si fiderà del premier che
agisce in prima persona. Ma anche il mondo si convincerà che se davvero se
ne occupa Berlusconi, il problema non esiste più. Altro che investire
milioni in spot all´estero per far tornare i turisti".
I tempi. "Sarà scelto un personaggio che farà da interfaccia tra il premier
e la task force. Non sarò io. Quattro i punti per avviare il ciclo. I tempi:
dai 24 ai 36 mesi. Le discariche: dopo Serre, Savignano e Sant´Arcangelo,
una quarta. Poi, gli impianti. Acerra è all´80 per cento, se si indugia si
allontana l´accensione dell´inceneritore, lo rende obsoleto, le tecnologie
avanzano. Acerra sarà ridimensionato, eccessiva la potenza per duemila
tonnellate al giorno. Quarto punto: la differenziata cambia".
Le gare. "Per Acerra quattro gare deserte. Si può? Vuol dire che l´offerta è
stata formulata male. Bisogna attrarre tutti i migliori concorrenti del
mondo. Non esiste che a Salerno siano già ai contenziosi e siano spariti i
grandi a favore di Hera e Ams di Brescia. Noi centralizziamo le gare. Acerra
e Salerno, subito. A Santa Maria La Fossa siamo a zero dopo anni. Sarà
dedicato quell´impianto alle sole ecoballe in giacenza, 7 milioni sono
tante? Cominciamo. Ma c´è un quarto impianto previsto fra Irpinia e Sannio,
forse un degassificatore. Basta con il vecchio ambientalismo dei veti. Si
fa. Nuovo, sicuro: la tecnologia più avanzata. Con la formula del progetto
di finanza sarà a costo zero per il governo. Ma devono partecipare i
migliori, attirati da un reale interesse di mercato. I francesi di Veolia,
gli spagnoli Abertis... Il governo da Roma a bandire le gare. Il primo
settembre gare espletate, in un anno la consegna. Quindi: 24-36 mesi, ma ce
la faremo".
I sette Cdr. "Nel processo penale si sostiene che fin da prima si sapeva
dell´inefficienza degli impianti. Si deciderà: rimodulare se l´impianto
prevede gestione anaerobica oppure revamping per produrre cdr di qualità".
Differenziata. "Non prendiamoci in giro. Si divide: umido e secco. Il secco
si separa: ciò che serve e che non serve. Si salva quello che si ricicla.
Invece ora si brucia il 68% della carta, si butta il 70% di vetro e
plastica. La materia si rispetta con il riuso. Altrimenti si brucia".
Le società miste. Previste dalla Regione. "Chi è il privato che si unisce al
pubblico e assorbe i 2316 lavoratori poco inclini al lavoro e gli altri,
12mila in tutto? Sono un carico pesante. A Paenzano 2 ci rimettevano, ho
capito dopo il motivo. Trovarono cromo e cadmio. C´è chi vuole le chiavi
degli impianti per poi gettarvi di tutto. Rifiuti pericolosi".
Germania stop. "Il costo delle spedizioni è alto. Supera di 50 euro a
tonnellate quello fissato con Ecolog. Motivi diplomatici. 50 euro per
200mila tonnellate. Provate a fare i conti...".
Il "tavolo di Roma". "È la novità per le bonifiche. Arrivano 14 specialisti,
i migliori al mondo. Gli scienziati del settore. Primo vertice il 5 giugno a
Roma".
Il piano regionale: Ganapini: finora tanti incompetenti, ignorate le
relazioni tecniche su come gestire i CDR.
18/04/2008 Rifiuti, 25 impianti per superare la crisi (Angelo Agrippa, Fonte: Corriere del Mezzogiorno, http://campania.peacelink.net)
L'assessore regionale all'ambiente illustra il piano. Bassolino: «pronti a
collaborare con il governo con una cabina di regia»
18 aprile 2008 - Angelo Agrippabr>
Fonte: Corriere del Mezzogiorno
«Nessuno sogni bacchette magiche, non ve ne sono». Walter Ganapini,
assessore regionale all'Ambiente, non fa magie; tuttavia convoca una
conferenza stampa con il presidente della Regione, Antonio Bassolino, e il
vice, Antonio Valiante, per svelare come in quattordici anni di emergenza
rifiuti nessuno si sia accorto che la soluzione al problema c'era già. «La
responsabilità - ha denunciato - è stata della incompetenza di chi ha
gestito orrendamente gli impianti di Cdr».
Quegli stessi Cdr che, annuncia, non avranno bisogno di revamping (ma solo
di manutenzione per 5 milioni) e definisce, con sospetta enfasi, «lo
scheletro d'oro» del ciclo dei rifiuti. Più di un assist per Bassolino che,
pronto a colpire al volo, aggiunge: «Quei 7 Cdr realizzati da noi, durante
il periodo commissariale ». Ganapini prende ad esempio quanto avvenuto per
l'impianto di Molinara, nel Sannio, solo sei giorni fa: «Il test eseguito ha
accertato che l'impianto conteneva molte tonnellate di rifiuti organici
contaminati da plastica, tanto da causare il blocco delle attività del sito.
È stato sufficiente trattare quel materiale con un vaglio dei fori
adeguatamente ristretti, di 12 millimetri piuttosto che 60 di diametro, per
separare la sostanza organica, che le analisi definiscono compost di
qualità, dai residui plastici. La vagliatura era troppo larga, forse perché
allora chi gestiva voleva più sostanza da bruciare. Addirittura non si
portava a fermentazione la frazione organica, ma la si lasciava deperire».
Insomma, per l'ex leader di Greenpeace «chi doveva gestire non lo ha saputo
fare. Eppure - ha insistito - ci sono relazioni tecniche pervenute al
Commissariato nel 2004 e successivamente da cui si evince come si sarebbe
dovuto procedere». Intanto, la Regione ha varato il suo piano. Che trova
fondamento nella legge appena approvata che andrà in vigore il prossimo 29
aprile, il giorno dopo la pubblicazione sul Burc. Ganapini dice di voler
finalmente applicare la direttiva Ue del '76. Impugna il pennarello e fa i
conti: «In Campania vengono prodotti 6500 tonnellate al giorno di rifiuti.
Qualcuno prima diceva 7mila e più. Ma grazie al lavoro dell'Esercito abbiamo
verificato che sono di meno. Ebbene, Salerno, Benevento e Avellino superano
il 34% di raccolta differenziata. L'Asìa a Napoli si è impegnata a portare
entro l'anno al 20% la differenziata, la stessa quota che entro il 2008
contiamo di inviare alle industrie regionali per il riutilizzo. Così elimino
1300 tonnellate al giorno di rifiuti. Ne restano 5200 che saranno finalmente
separate adeguatamente dai Cdr, con il 25% di peso in meno, fino a lasciare
3900 tonnellate di rifiuti diviso in 2600 di secco con grande capacità
calorifica e 1300 di sostanza organica». Ci sarebbero già 33 comuni
candidati ad accogliere i 25 impianti di compostaggio («che produrranno 300
occupati»), mentre a Santa Maria la Fossa sarà realizzato un impianto di
gassificazione. In più, si punta ad accelerare i lavori per il
termovalorizzatore di Salerno, in grado di bruciare 1200 tonnellate al
giorno. «Per ciò che resta di organico sarà sufficiente un'area di 1400
ettari: favoriremo agricoltura biologica e trattamento per terreni
contaminati». Certo, si attende anche il termovalorizzatore di Acerra: «Se
si farà la gara europea, i tempi saranno lunghi. Se, invece, la Ue
autorizzerà la trattativa privata, i tempi per completare le due linee per
il secco oscilleranno dai 18 ai 24 mesi. perciò è importante che si proceda
velocemente su Salerno». E poi, per completare il quadro, le società miste
provinciali «per le quali faremo in modo con Confindustria che le piccole
aziende stringano alleanze con le multiutulity». Ma il nodo del personale da
assorbire resta, tuttavia, irrisolto. Infine, il ruolo del Governo
nazionale, con Berlusconi che vuole intervenire direttamente sulla vicenda
campana: «Spetta a noi andare avanti - ha replicato Bassolino - ma siamo
pronti a discutere con il Governo. Si può fare anche una cabina di regia.
Siamo pronti a parlarne».
18/04/2008 Piano Rifiuti: la Regione sfida Berlusconi (Chiara Graziani, Fonte: Il Mattino, http://campania.peacelink.net)
Ganapini: niente miracoli. E critica i precedenti commissari: non hanno
capito nulla. Russo (Pdl): sembra il Gabibbo
18 aprile 2008 - Chiara Graziani
Fonte: Il Mattino
«Entriamo in un'era nuova». Antonio Bassolino, se non dà esplicito altolà
al futuro sottosegretario ai rifiuti, all'uomo (o alla donna) di Palazzo
reale che si appresta a diventare sede della diarchia dei rifiuti campani
ai tempi del Berlusconi 3, di certo manda un chiarissimo telegramma: la
Regione è pronta alla stagione della normalità, a partire dalla fine del
mandato del commissario Gianni De Gennaro; e rivendica «la responsabilità
di tracciare il percorso» per rimettere a cavallo la Campania. Percorso
che, dice il governatore, sta nella legge regionale in vigore dal 28
aprile e nel piano dell'assessore Walter Ganapini: un nome, quello di
Ganapini, che parla da sè, sostiene Bassolino.
L'esperto, l'ambientalista di fama, il super partes che sa dove mettere le
mani negli impianti - ed è andato a ficcarcele - per Bassolino, è garanzia
che non c'è bisogno di altri strateghi o di re taumaturghi.
«Collaborazione - dice - sempre e al massimo, cabine di regia e
coordinamento con il governo anche. Siamo pronti, prontissimi». Ma ognuno
al posto suo. «Nostra - dice - è la responsabilità e per questo non ho
lasciato». Gli farà eco il sindaco di Napoli: Rosa Iervolino dice che
l'aiuto di Berlusconi sarà gradito e ben accetto «ma ci auguriamo - dirà -
che i piani siano studiati in collaborazione, non in concorrenza». Il
piano, discusso l'altro ieri in giunta dove tornerà il 28, viene
illustrato alla stampa da Ganapini. Pannello di carta e pennarello, spiega
«con i numeri» lo scenario. E premette: «Sfido chiunque, in qualunque
sede, a dimostrarmi che questi non sono i numeri giusti. Se qualcuno si
illude di trattare i rifiuti con i miracoli o con la bacchetta magica farà
bene a scordarselo. E a ricordare, invece, che dobbiamo seguire il faro
dell'Unione Europea». Riferimento, non casuale, alla sanzione appena
inflitta all'Italia proprio perchè negligente nell'abbandonare il modello
discarica. Come dire: se il governo vede nel futuro grandi discariche
sappia che già siamo condannati per questo. La via di Ganapini passa,
invece, per «lo scheletro d'oro» dei sette impianti di Cdr da riportare al
loro mestiere di «selezionatori di rifiuti». Mai più, dice, «le orride
ecoballe» che, aggiungerà poi, erano evidentemente un investimento «per
chi guadagnava a produrle in quantità». Sette Cdr («mandati in tilt per
imperizia»), trenta impianti di compostaggio, due termovalorizzatori, le
cementerie private, un probabile gassificatore, l'uso delle sostanze
organiche recuperate per «disintossicare» la terra dalla diossina,
differenziata, riciclaggio, impianto di Acerra depotenziato (ed il comune
di Acerra sarà anche pubblicamente elogiato per il suo
piano-differenziata). Il grande pozzo regionale dei rifiuti, sei milione
di tonnellate, è un miracolo scorretto, sostiene Ganapini. Peggio, è
un'infrazione. Scatenato, l'assessore se la prende con le precedenti
gestioni commissariali. Fatto salvo De Gennaro, dice che altri, da
Catenacci in qua, «non avevano capito nulla», pur avendo relazioni
tecniche sui Cdr che occorreva saper leggere. Ganapini ha in queste ore un
alter ego, l'ex presidente della commissione d'inchiesta sul ciclo dei
rifiuti, Paolo Russo, Forza Italia. La sua è senz'altro una risposta
significativa della linea del futuro governo nonchè della cabina di regia
romana dell'emergenza: «Ganapini, con il rispetto e la stima per l'ex
presidente di Greenpeace, mi pare il Gabibbo che va a lamentarsi sugli
impianti che la Regione non ha saputo fare e contraddice a riguardo le
tesi della Procura. Il suo è un approccio ideologico, fondamentalista. Non
si può ragionare di rifiuti zero in uno scenario di emergenza: ci
occorrono sei milioni di tonnellate di discarica per avere il respiro di
tre anni, necessari a fare gli impianti. Dimezzare Acerra? È follia. E poi
cosa ha presentato la Regione? Un libro dei sogni? Se Bassolino ha forza
ed autorevolezza vada a farselo approvare in consiglio regionale». E la
sfida è rilanciata. Le acque in consiglio non sono le migliori.
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