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Una lettera da Chiaiano.
"Datemi voce e spazio perché sui giornali di
domani non si leggerà quello che è accaduto. Si leggerà che i manifestanti di
Chiaiano sono entrati in contatto con la polizia. Ma io ero lì. E la
storia è un'altra. Alle 20 e 20 almeno 100 uomini, tra poliziotti,
carabinieri e guardie di finanza hanno caricato la gente inerme.
In prima fila non solo uomini, ma donne di ogni età e persone anziane. Cittadini
tenaci ma civili - davanti agli occhi vedo ancora le loro mani alzate
- che, nel tratto estremo di via Santa Maria a Cubito, presidiavano un
incrocio.
Tra le 19,05 e le 20,20 i due schieramenti si sono solo fronteggiati. Poi la
polizia, in tenuta antisommossa, ha iniziato a caricare. La scena sembrava
surreale: a guardarli dall'alto, i poliziotti sembravano solo procedere in
avanti. Ma chi era per strada ne ha apprezzato la tecnica. Calci negli stinchi,
colpi alle ginocchia con la parte estrema e bassa del
manganello. I migliori strappavano orologi o braccialetti.
Così, nel vano tentativo di recuperali, c'era chi abbassava le mani e veniva
trascinato a terra per i polsi.
La loro avanzata non ha risparmiato nessuno. Mi ha colpito soprattutto la
violenza contro le donne: tantissime sono state spinte a terra,
graffiate, strattonate. Dietro la plastica dei caschi, mi restano nella memoria
gli occhi indifferenti, senza battiti di ciglia dei poliziotti. Quando sono
scappata, più per la sorpresa che per la paura, trascinavano via due giovani
uomini mentre tante donne erano sull'asfalto, livide di paura e
rannicchiate. La gente urlava ma non rispondeva alla violenza, inveiva - invece
- contro i giornalisti, al sicuro sul balcone di una pizzeria, impegnati nel
fotografare.
Chiusa ogni via di accesso, alle 21, le camionette erano già almeno venti. Ma la
gente di Chiaiano non se ne era andata. Alle 21.30, oltre 1000 persone erano
ancora in strada. La storia è questa. Datemi voce e spazio.
Perché si sappia quello che è accaduto. Lo stato di polizia e l'atmosfera
violenta di questa sera somigliano troppo a quelli dei regimi
totalitaristi. Proprio quelli di cui racconto, con orrore, ai miei
studenti durante le lezioni di storia".
Elisa Di Guida, docente di Storia e Filosofia - Napoli
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23/05/2008 Chiaiano, Italia (http://www.beppegrillo.it)


foto Ansa
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24/05/2008 In due sul divano (http://www.beppegrillo.it)
Testa d’Asfalto e Topo Gigio, il nano e la sua ombra lunga. I due soggetti si sono messi d’accordo per esportare la legge elettorale porcata in Europa. Se in Italia non si può votare il proprio candidato e nessuno dice più nulla, perché non fare i maiali anche a Bruxelles? Se il cittadino non ha il diritto di scegliersi il rappresentante in patria può, a maggior ragione, perderlo anche in Europa.
Il duo extraparlamentare delle meraviglie vuole anche inserire lo sbarramento per le elezioni politiche europee. Più alto sarà, meno partiti andranno a Bruxelles. Di conseguenza, più europarlamentari saranno targati PDL e PD-meno-elle. Carfagne e Finocchiare sotto vuoto spinto per tutti. Lo sbarramento è stato introdotto in Italia in nome della governabilità. In Europa non ha senso, lì esiste il principio di rappresentatività.
Una foglia alla volta, una piuma alla volta, stanno togliendo ai cittadini la possibilità di partecipare alla vita pubblica. O loro, o i cittadini. Questo lo hanno capito molto bene. Le leggi popolari vengono ignorate. I referendum sbeffeggiati, da quello sull’abolizione del finanziamento pubblico a quello sul nucleare. L’esercito al posto del dialogo in Campania. Il segreto militare sulle discariche e sui depositi di scorie nucleari.
Il divano di Palazzo Chigi è il nuovo Parlamento. Il luogo dove, quando Testa d’Asfalto chiama, Topo Gigio risponde sempre: “Cosa mi dici maiiiiiiiii..”. La nuova legge porcata europea si farà, lo vuole la politica del divano, ci si sdraia e si apre la fase della distensione.
Gli europei vanno però informati che i nuovi europarlamentari non hanno nulla a che fare con noi. Non possiamo lasciarli all’oscuro. Ne va della nostra reputazione. Per questo, dopo le europee, se passerà la nuova legge, chiederò di essere invitato a Bruxelles per dissociarmi pubblicamente dagli eletti di Testa d’Asfalto e di Topo Gigio. Segretarie, riciclati, condannati, amanti, mogli e cotillons. Soldi nostri, seconde scelte loro.
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