"Entro la fine della legislatura metteremo la
prima pietra per la costruzione nel Paese di centrali nucleari di
nuova generazione". Lo ha detto il ministro dello Sviluppo Economico,
Claudio Scajola, nel corso dell'Assemblea 2008 di Confindustria oggi a Roma.
Il Ministro ha affrontato la questione dell'emergenza energetica in Italia
sottolineando come "l'obiettivo della crescita non può essere conseguito
senza affrontare la questione dell'energia. L'Italia ha bisogno di energia a
costi competitivi". Tre le direttrici che il Governo vuole seguire
nel settore: diversificazione, infrastrutture e
internazionalizzazione. E per diversificazione Scajola intende:
"rinnovabili, carbone pulito e nucleare. Solo gli impianti nucleari possono
produrre energia su larga scala in modo sicuro e nel rispetto
dell'ambiente".
Immediata la reazione degli ambientalisti. "C'era una
volta l'energia atomica poco costosa, competitiva, sicura... Ecco che
riparte la favoletta del nucleare che risolve tutti i problemi energetici
dell'Italia...". Legambiente commenta con ironia e durezza le dichiarazioni
del ministro Scajola. "Prima di sbandierare atomi a destra e a manca -
sottolinea il presidente nazionale di Legambiente, Vittorio Cogliati Dezza -
l'esecutivo dovrebbe chiarire alcuni piccoli particolari. Pima di tutto:
dove pensa di recuperare i soldi per realizzare gli impianti?". Altri
aspetti non secondari da chiarire, secondo l'associazione ambientalista,
sono quelli che riguardano la "generazione" dei reattori. Dire nuova
generazione, afferma Legambiente, lascia intendere che si sta parlando della
"quarta generazione", che è però ancora in una fase embrionale: se tutto va
bene impianti di questo tipo saranno disponibili tra 20-25 anni. Se davvero
Scajola vuole una prima pietra entro i prossimi cinque anni allora sta
parlando della terza generazione, quella che non ha fatto passi avanti in
termini di sicurezza e che oggi l'Europa sta generalmente smantellando".
Giuseppe Onufrio, direttore delle campagne di Greenpeace
Italia ha invece detto: "L'annuncio del governo di voler riaprire il
nucleare è inaccettabile e somiglia molto al tentativo velleitario e
arrogante fatto a Scanzano dove è stata presentata come soluzione un'ipotesi
non ancora verificata in nessuna parte del mondo. Questo annuncio suona come
una dichiarazione di guerra: un referendum ha segnato l'uscita dell'Italia
dal nucleare. Il governo pensa di riaprire il discorso con qualche decreto
legge? Avrà le risposte che merita"
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Archivio Rischio Nucleare
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