"Confconsumatori ha ottenuto una sentenza da parte
del Tribunale di Milano importantissima". Così hanno dichiarato gli
avvocati Giovanni Franchi e Massimiliano Valcada - lagali dell'associazione
- in merito alla decisione del Tribunale di accogliere la richiesta di
risarcimento di 97 risparmiatori che avevano acquistato nel 2001 dei titoli
d'investimento Carrier 1 e che hanno perso i propri soldi poco tempo dopo,
quando la società americana del nuovo mercato (Nasdaq) è finita in dissesto.
I contratti d'investimento sono stati tutti annullati sia perchè non
stipulati in forma scritta (prevista dall'art. 23 TUF), sia perchè la
società statunitense proprietaria dei bond è risultata essere proprietaria
anche del 15% del capitale sociale della banca in questione. Questa
circostanza costituisce infatti violazione del divieto di conflitto
d'interessi. Si legge in una nota di Confconsumatori che la
soddisfazione deriva dal fatto che c'è stato il riconoscimento per
gli investitori di "agire in giudizio congiuntamente, come se si fosse al
cospetto di una vera e propria class action" e inoltre "è stato affermato
che non si possono vendere ai risparmiatori obbligazioni di società prossime
al default e che, nel caso ciò accada, la banca incorra in un obbligo
risarcitorio".
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