La manifestazione di Greenpeace
L'Agenzia federale Usa per l'ambiente: «Il composto chimico usato nelle padelle
antiaderenti è nocivo, venga messo al bando»
È stato il soprannome di un presidente, Ronald Reagan, e di un padrino
della mafia, John Gotti, entrambi personaggi a cui nessuna accusa restava
attaccata: ma l'attacco rivolto adesso al Teflon, il composto chimico usato
nelle padelle anti-aderenti e in migliaia di altri prodotti e utensili
dall'aerospazio all'elettronica, rischia di provocare una rivoluzione, e non
solo in cucina. In un’inconsueta azione su un prodotto di uso comune in ogni
famiglia l'Enviromental protection agency (l'Agenzia federale per Usa la
protezione dell'ambiente) ha chiesto alle aziende che producono o applicano
l'acido perfluoroctanoico (o Pfoa, questo il nome scientifico del composto
chimico derivato dal fluoro) di metterne al bando le emissioni nell'atmosfera.
Epa chiede azione volontaria - L'azione richiesta dall'Epa è solo
volontaria, ma è raro che il governo americano chieda uno sforzo collettivo così
vasto su un prodotto industriale le cui applicazioni hanno un giro di affari di
miliardi di dollari, dalle pentole all'industria aerospaziale, il settore
tessile, le valvole cardiache, l'elettronica, le scatole della pizza, le buste
dei pop-corn per forno a micro-onde. Presente secondo alcuni studi nel sangue
del 95% degli americani, il Teflon è una polvere bianca, derivata dal fluoro,
che galleggia sull'acqua, non può essere sciolta da alcun solvente ed è
resistente a qualsiasi sostanza chimica. Per le sue caratteristiche - non
conduce elettricità, non è infiammabile e resiste al calore di 300°C - viene
utilizzato in diversi campi. Un nuovo impiego è nel campo dell'abbigliamento: le
fibre, impregnate di Teflon, diventano infatti completamente impermeabili e
resistono a usura e macchie.
Via dall’ambiente nel 2015 - Le otto aziende che usano il Teflon hanno
fatto buon viso a cattivo gioco e hanno accettato di eliminarlo dalla catena di
montaggio per il 95 per cento nei prossimi quattro anni e per il 100% nel 2015,
non solo negli Usa ma in tutte le loro operazioni internazionali. La storica
DuPont, responsabile mezzo secolo fa dell'invenzione e la commercializzazione
del Teflon ma che in dicembre aveva accettato di pagare una multa da 16 milioni
di dollari per aver nascosto dati sulla tossicità del Pfoa per oltre vent'anni
(l'anno scorso un'altra condanna a 85 milioni di dollari era arrivata per aver
contaminato le risorse idriche della valle del fiume Ohio) si è impegnata subito
a rispettare la scadenza. Altre sette aziende sono coinvolte negli Usa: tra
queste la 3M, la Ciba specialty chemicals e la Solvay solexis.
Cancro al fegato nelle cavie - Non è da oggi che il Teflon è accusato di
essere nocivo alla salute: test di laboratrio su animali esposti ad alte dosi
hanno mostrato casi di cancro al fegato, peso ridotto alla nascita, problemi al
sistema immunitario e allo sviluppo. Sugli esseri umani gli effetti di dosaggi
minori non sono noti, ma è accertato che il Pfoa viene trasmesso dalla madre al
feto.
15 anni fa bando all’amianto - «Dati scientifici sul Pfoa continuano ad
arrivare ma la preoccupazione è tra noi. Agire adesso per minimizzare il rischio
è la cosa giusta da fare, per la salute e per l'ambiente», ha detto Susan Hazen,
numero due dell'Epa. Il piano dell'agenzia per l'ambiente è il più aggressivo
contro un prodotto industriale in oltre 15 anni, da quando la stessa Epa mise al
bando l'amianto. Non è come quando nel 1972 l'agenzia per l'ambiente mise
fuori-legge il Ddt, ma gli ambientalisti che da anni conducevano la crociata
anti-Teflon, hanno applaudito all'iniziativa. «Con l'annuncio di oggi l'Epa
sfida un'intera industria a sbagliare dal lato della prudenza e della salute del
pubblico e inventare nuove strade per fare affari», ha detto Ken Cook,
presidente dell'Envoronmental working group, mettendo in chiaro tuttavia che
quello annunciato e' «un accordo, non è un bando».
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