Pubblicati oggi i risultati di una consultazione
pubblica sulla promozione dell'alimentazione sana e dell'attività fisica,
incentrata sulla prevenzione del sovrappeso, dell'obesità e delle malattie
croniche.
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"I casi di obesità sono cresciuti rapidamente in Europa
e registriamo già segnali di un aumento di patologie quali diabete e
malattie cardiovascolari". L'allarme arriva da Markos Kyprianou, commissario
europeo responsabile per la salute e la tutela dei consumatori che ha
commentato i risultati della consultazione pubblica sulla promozione
dell'alimentazione sana e dell'attività fisica oggi presentata dalla
Commissione Europea.
Alla consultazione, avviata l'8 dicembre 2005, sono
arrivate 260 risposte, tra le quali quelle dei governi dell'Ue,
dell'Islanda, della Norvegia, della Svizzera, di esponenti della sanità
pubblica, dell'industria alimentare, delle università e dell'opinione
pubblica in generale. Gli intervistati hanno chiesto maggiori e più complete
informazioni sul tema della nutrizione.
"I risultati della consultazione - ha aggiunto Kyprianou
- ci forniscono preziose informazioni, raccolte fra tutte le parti
interessate, e serviranno ad ispirare la nostra strategia per promuovere
stili di vita sani. La "rete europea sull'alimentazione e l'attività
fisica", e la "piattaforma europea per l'alimentazione, l'attività fisica e
la salute" costituiranno degli spazi di discussione essenziali per discutere
più a fondo di questi temi insieme ai governi, al mondo dell'industria e
alla società civile, così da individuare il modo per coinvolgere le parti
interessate e fare progressi su questi temi".
Secondo l'esecutivo Ue i tassi di sovrappeso e di obesità
stanno aumentando a velocità allarmante, e in certi Stati dell'Ue fino al
27% degli uomini e il 38% delle donne sono considerati obesi. Anche il
numero di bambini sovrappeso sta rapidamente crescendo, con un aumento di
oltre 400 mila unità ogni anno. L'obesità rappresenta un fattore di rischio
per molte malattie gravi quali il diabete di tipo due, l'ipertensione,
l'ictus, le patologie cardiovascolari e certi tipi di cancro. Una cattiva
alimentazione e un'attività fisica insufficiente sono tra le principali
cause di morte evitabile in Europa. Si stima che le malattie collegate
all'obesità rappresentino poco meno del 7% dei costi totali dell'assistenza
sanitaria nell'Ue.
Dalla consultazione è emerso che la maggior parte degli
intervistati sono d'accordo sul fatto che l'Ue dovrebbe favorire un
approccio multisettoriale capace di coinvolgere le parti interessate a
livello nazionale, regionale e locale e le differenti politiche europee. Gli
intervistati hanno chiesto più consistenza e coerenza nelle politiche, un
miglior coordinamento delle azioni a livello comunitario, la raccolta e lo
scambio di buone pratiche tra gli Stati membri, e linee guida
sull'alimentazione e sull'attività fisica basate su dati scientifici.
Ma i cittadini europei chiedono anche informazioni per i
consumatori chiare, coerenti, scientificamente fondate e largamente diffuse.
Mentre gli intervistati dell'industria sono favorevoli
all'autoregolamentazione della pubblicità dei cibi ricchi di calorie ma
poveri in nutrimento, gli operatori della sanità, le organizzazioni dei
consumatori e le organizzazioni non governative sono scettiche
sull'efficacia di questa pratica.
Dalla consultazione sono giunti anche suggerimenti:
incoraggiare il consumo di frutta e verdura, limitare l'apporto di grassi
e/o di grassi saturi, promuovere diete equilibrate, aumentare il consumo di
cereali integrali e prodotti ricchi di fibra o amidi, ridurre il consumo di
zuccheri, bibite dolci e sale, e di ridimensionare le porzioni.
Soprattutto nella scuola sono richieste azioni quali
programmi di educazione alimentare per i bambini, offerta gratuita o a
prezzi sovvenzionati di frutta, verdura e acqua potabile, formazione del
personale di cucina e linee guida generali per i pasti scolastici, che
includano l'effettuazione di controlli regolari.
Mentre per incoraggiare stili di vita sani sul posto di
lavoro è necessario aumentare la disponibilità di cibi sani nelle mense e
nei distributori automatici, ridurre la disponibilità di cibi ad alto
contenuto calorico o confezionati in grosse porzioni, incentivare l'attività
sportiva o l'attività fisica quotidiana nel luogo di lavoro o nelle sue
vicinanze, e incoraggiare gli spostamenti a piedi o con la bici tra il luogo
di lavoro e le abitazioni
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