"Il focolaio veneto non può generare ulteriori
casi perché è trascorso il massimo tempo di incubazione dalla
comune esposizione del gruppo a rischio e quindi è giusto affermare che il
focolaio è sotto controllo e non vi sono rischi per la popolazione non
esposta a quello specifico contagio." Ad affermarmarlo è il Ministero della
Salute che attraverso un comunicato stampa fa il punto della situazione dei
focolai epidemici di meningite in Italia e traccia le strategie di
prevenzione e controllo. "E' bene sapere- continua il Ministero-
che, nonostante la meningite sia in costante diminuzione, ogni anno
in Italia si verificano circa 900 casi di meningite batterica. Si tratta di
una malattia infettiva grave, ma curabile, anche se si presenta con una
mortalità significativa nella sua forma fulminante (1-5% dei casi), come è
accaduto nel caso del focolaio epidemico del Veneto provocato dal batterio
Meningococco di gruppo C."
Sono salite a tre intanto le vittime di meningite fulminante
nel Veneto dopo la morte due giorni fa di Franca Rizzardo, la 30enne
ricoverata da venerdì scorso nel reparto di rianimazione dell'ospedale di
Montebelluna. Prima della donna avevano perso la vita un giovane di 15 anni,
Theodoros Kosmatos e un operaio senegalese di 33 anni, Ibraim Thiam. Tutte
avevano preso parte alla festa di Farra di Soligo (Treviso) da cui si e'
sviluppata l'epidemia. Il focolaio iniziale si e' scatenato l'8 dicembre
scorso a una festa privata di Farra a cui ha partecipato una comitiva di una
trentina di giovani sudamericani.
Altri casi sospetti della malattia sono stati segnalati
nel Comasco, a Milano e a Taranto, mentre il bambino di otto anni ricoverato
lo scorso sabato a Napoli è stato dichiarato fuori pericolo. Attualmente il
caso più grave è quello milanese, dove una paziente di 27 anni, ricoverata
con la diagnosi di sospetta sepsi meningococcica, ha avuto un peggioramento
del quadro respiratorio e sistemico, tale da richiedere l'induzione di coma
farmacologico ed il supporto di ventilazione assistita.
Il Ministero della Salute ha spiegato che "dei 900 casi italiani,
circa un terzo è causato dal Meningococco (prevalentemente di gruppo C), un
altro terzo da Pneumococco, mentre gli altri casi per oltre la metà erano
causati dal batterio Emofilo, ormai controllato grazie alla vaccinazione
specifica di massa dei neonati già attiva in Italia da 7 anni. L'altra metà
(circa un sesto dei casi) è invece causata da diversi batteri non
particolarmente gravi.
Il Meningococco è in ogni caso un frequente abitante
della nostra gola: in oltre il 10% degli individui è presente senza dare
alcun problema; meno dell'1% degli infetti ha invece un rischio concreto di
sviluppare la malattia e, tra questi, solo una quota tra l'1 e il 5% rischia
la morte. La maggioranza delle persone, non è quindi sensibile alla
meningite e solo in casi rari questo batterio diventa aggressivo e può
provocare la malattia. "
Per quel che riguarda l'attività di prevenzione , oltre
all'importanza della pronta identificazione dei casi e la profilassi
antibiotica dei contatti stretti dei casi (stesso locale, stessa casa,
stessa classe scolastica), il Ministero indica l'esitenza di tre vaccini
antimeningiti:
- Il vaccino contro l'Emofilo già offerto attivamente ad oltre il 95%
dei nuovi nati in Italia
- Il vaccino contro lo Pneumococco da tempo disponibile in Italia ed
offerto attivamente almeno sulla metà del territorio italiano e di
prossima estensione in tutta Italia.
- Il vaccino contro il Meningococco di tipo C da tempo disponibile in
Italia ed offerto attivamente almeno sulla metà del territorio italiano e
di prossima estensione in tutta Italia.
Per questi due ultimi vaccini il Ministero ha fatto sapere
che "sta concordando con le Regioni l'offerta universale attiva e gratuita a
tutti i nuovi nati da inserire nel nuovo Piano Nazionale Vaccini che vedrà
luce il prossimo mese come accordo LEA Stato-Regioni."
Infine, "nei mesi invernali - afferma il comunicato- ci si attede
casi di meningite quali quelli segnalati in più città in questi giorni ed è
logico aspettarsi mumerose altre segnalazioni, almeno fino alla fine del
prossimo mese di aprile.
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