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Nerone Prodi ha deciso che SETTEMILIONIDITONNELLATE di “ecoballe”
devono essere bruciate nel termodistruttore di Acerra. Nessuno sa con certezza
cosa c’è nelle “ecoballe”. Sono state sigillate senza verificare il contenuto.
Possono contenere qualunque cosa. Rifiuti tossici, medicinali
scaduti, scorie radioattive. Bruciarle vuol dire accelerare la condanna a morte
delle persone che vivono nel territorio di Acerra e in quelli
vicini. Infatti, la zona è già chiamata “Triangolo della morte”
per la diffusione dei tumori. Morto in più, morto in meno che differenza fa? E’
un calcolo politico e anche economico. Se i campani non si lamentano muoiono e
se muoiono non si lamentano più. Si scrive Nerone Prodi si legge
Impregilo. Le donne di Giugliano si danno fuoco per
disperazione e il vicerè Bassolino è ancora lì.
Pubblico una lettera di Alex Zanotelli.
La termodistruzione dei diritti fondamentali.
”E´ con orrore che apprendiamo della decisione del Presidente del Consiglio
Romano Prodi sulle ecoballe della Campania: almeno 7
milioni di tonnellate (che di eco non hanno nulla, ma sono solo rifiuti
tal quali), accatastate in buona parte a Giugliano. Si tratta dell´ordinanza n.
3657 del 20 febbraio 2008: “Disposizioni urgenti per fronteggiare l´emergenza
nel settore dei rifiuti nella regione Campania”. La disposizione che lascia più
stupefatti è quella contenuta nell´art.4 : “Per accelerare le iniziative
finalizzate al superamento dello stato di emergenza, in particolare per
consentire la messa in esercizio in tempi rapidi dell´impianto di
termodistruzione di Acerra è autorizzato il trattamento e lo smaltimento dei
rifiuti contraddistinti dai codici Cer 191212 ,190501 e 190503 (rispettivamente
le ecoballe campane, la frazione organica non stabilizzata, ossia l’ex fos, e il
compost fuori specifica) presso detto impianto, assicurando comunque il rispetto
dei livelli delle emissioni inquinanti già fissati nel provvedimento di
autorizzazione. Ciò vuol dire che le ecoballe di rifiuti prodotti dai Cdr
campani , che non rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa,
potranno essere bruciate nell’inceneritore di Acerra.(Una realtà,
questa di Acerra, che per la prima volta il governo chiama TERMODISTRUZIONE!)
Questa decisione , che è contraria al diritto comunitario e alla giurisprudenza
ordinaria e contabile, è di una gravità estrema.
Come mai, a governo scaduto, Prodi emana questa nefasta ordinanza a breve
distanza da un´altra altrettanto grave che reintroduceva, in barba alle
decisioni del Parlamento, il CIP/6 per i tre nuovi inceneritori della
Campania?
E’ evidente che alla base di tale provvedimento vi siano logiche finanziarie e
contrattuali, perché consentirà agli aspiranti gestori dell´impianto di Acerra
di tenere in piedi la tariffa, rendendo più appetibile la partecipazione alla
gara. Dal punto di vista finanziario, l´impianto di Acerra si sosterrà, oltre
che con i contributi CIP/6, con i rifiuti semplicemente triturati, compattati,
selezionati, piuttosto che con Cdr di qualità o con Cdr semplici. L’obiettivo
sarà quello di non fare andare deserta la gara, triturando così i diritti dei
cittadini, andando a minare il bene sacro dell’umanità: la vita stessa.
Questa ordinanza che permetterebbe all’inceneritore di Acerra di bruciare
rifiuti tal quali in un territorio, che è già chiamato il Triangolo della morte,
è un crimine contro l’umanità perché comprometterebbe la salute
dei cittadini, già gravemente minata. A questa logica del profitto noi diciamo
no, perché antepone gli interessi di POCHI alla salute di tutti.
Chiediamo che questa ordinanza venga immediatamente ritirata. Siamo pronti ad
impugnarla davanti alle corti europee e nazionali.
In questo momento di campagna elettorale, chiediamo a tutti i candidati premier
di esprimersi su questa ordinanza di vitale importanza. E´ questione di vita o
di morte per tutti.” Alex Zanotelli, Gerardo Marotta, Alberto Lucarelli,
Guido Donadone, Raffaele Raimondi, Ugo Mattei
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