Cosmetici:
divisi tra salute e risparmio (1)
Tra pubblicità accattivanti e offerte vantaggiose
non è semplice scegliere quali prodotti per il corpo acquistare,
specie quando le difficoltà iniziano fin dal momento in cui si mettono gli
occhi sull'etichetta per cercare di decifrare cosa andremo a mettere sulla
pelle. "Innanzitutto bisogna distinguere tra farmaco e cosmetico per capire
cosa si sta acquistando - spiega Elio Mignini, immediate past president
della Società italiana di chimica e scienze cosmetologiche - La differenza,
sancita anche da due direttive europee, sta soprattutto nell'effetto
terapeutico che il farmaco ha sulla salute umana e che invece manca al
cosmetico. Anche quest'ultimo però sulla cute sana può generare risultati
positivi, orientati soprattutto a benefici di tipo fisiologico e biologico".
Un primo punto da chiarire per sapere cosa aspettarsi dal prodotto, ma a
quale criterio affidarsi per selezionarlo? Quello del prezzo non sembra
essere il migliore."La media dei prodotti a basso costo è di
sicuro qualitativamente meno buona, in media, rispetto a quella dei
più costosi - afferma Mignini - Ciò non esclude che vi siano prodotti
economici, a prezzo medio-basso, molto buoni e viceversa prodotti cari che
non sono di qualità. Basarsi solo sul costo senza dubbio crea molta
difficoltà nella scelta".
Molti trovano la soluzione decidendo di acquistare quei cosmetici
che ogni giorno sono pubblicizzati in televisione e sui giornali e che
promettono miracoli a prezzi accessibili. "Per i più pubblicizzati sono
sostenuti dei costi per la promozione molto rilevanti, che possono essere
assorbiti solo se i volumi di vendita sono alti. In genere proprio per
questo sono abbastanza buoni: le grandi marche non possono permettersi di
scontentare il consumatore perché ne andrebbe del loro nome" prosegue lo
specialista della Sicc.
Scompare invece ogni garanzia quando, spinti dalla
necessità o dalla volontà di spendere il minimo indispensabile ci si rivolge
ai banchi del mercato. "Il consumatore lo fa a suo rischio e quello che
almeno dovrebbe fare è leggere attentamente l'etichetta per scoprire se ci
sono delle anomalie rispetto a quello che prescrive la legge - consiglia
Elio Mignini -Se le scritte e le avvertenze non sono italiano, ad esempio,
non è rispettata la legislazione vigente e potrebbe essere sintomo che il
prodotto è stato importato illegalmente. Anche il contenuto, che è riportato
obbligatoriamente sull'etichetta, deve essere citato in milligrammi o
millesimi e se per indicarlo sono utilizzate le once fluide può essere un
segnale di contraffazione, di immissione sul mercato fraudolenta o di
provenienza da paesi con leggi diverse dalle nostre".
Anche l'apparenza ha il suo peso e una confezione ben
curata può essere un indicatore di qualità. "Ci mostra la cura che il
produttore mette anche nella qualità. Quello che non si preoccupa dei
fattori estetici e di altri aspetti come la pulizia o la garanzia di tenuta
di chiusura, probabilmente non è neppure attento al contenuto - parecchi i
problemi legati ai contenitori secondo la Sicc - Bisogna diffidare delle
confezioni che sembrano manipolate, perché se aperte sono state
probabilmente inquinate microbiologicamente. Purtroppo il problema è che per
i cosmetici non c'è obbligo di sigillo sulla confezione; quindi il rischio è
che magari può essere stata bistrattata e aperta a piacere. Inoltre, nella
corso della catena di distribuzione, c'è anche il pericolo che i prodotti
non conservati bene possano scadere prima della data prevista se durante il
tragitto o la giacenza sono esposti a temperature estreme. Oltretutto, anche
l'esposizione della data di scadenza non è obbligatoria".
Insomma, complice l'assenza di regole specifiche,
comprare prodotti cosmetici può rivelarsi rischioso quando non ci si rivolge
a negozi o marche di fiducia. "Il mio consiglio - conclude Elio Mignini - è
di non andare a fare acquisti cosmetici nei mercati e se lo si fa
controllare sempre bene l'etichetta e la confezione".
Martina Chichi
http://www.helpconsumatori.it
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