Stilati dagli esperti i consigli per insegnare ai genitori
come far amare la scuola ai propri figli. Con l'avvio del nuovo
anno scolastico saranno oltre 550mila, 51mila nel solo Lazio
-secondo quanto riportato dal MIUR - i bambini che siederanno per la prima
volta nei banchi delle elementari. In occasione dell'inizio dell'anno
scolastico 2006-2007, gli esperti dell'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di
Roma, punto di riferimento a livello internazionale per la salute e il
benessere dei bambini e degli adolescenti, hanno stilato un vero e proprio
decalogo con le "dritte" per non caricare di ansia il primo giorno di scuola
dei propri figli.
Gli esperti dell'ospedale si sono spinti ben oltre,
indicando con precisione che un approccio consapevole e condiviso
nell'ambito familiare può insegnare ai bambini - ma non solo - a sviluppare
quella curiosità e quell'interesse verso l'apprendimento che diventeranno
una carta vincente tra i banchi, ma anche fuori.
Tra le "dritte" degli psicologi del Bambino Gesù consigliano:"
non stimolare i sensi di colpa del bambino di fronte a piccoli insuccessi o
a risultati non brillanti e non sminuire ai suoi occhi il lavoro e
l'immagine dei docenti, riservandosi tutt'al più, se non si è in accordo con
i metodi di insegnamento, di confrontarsi direttamente con il corpo
docente."
Di seguito il decalogo:
- Favorire, con parole e comportamenti, la naturale curiosità dei
bambini: ponendosi come esempio, i bambini imparano osservando e imitando
il comportamento dei genitori; manifestando interesse e curiosità e
scoprendo insieme le cose nuove (sui libri, internet, videocasssette
ecc..); includendo nel tempo libero e nelle vacanze anche visite guidate a
musei, acquari e mostre (ce ne sono di specializzati per i bambini).
- Partecipare a diversi momenti di possibile apprendimento: trovando
spazi per la lettura insieme, magari di libri scelti insieme in libreria;
individuando insieme i programmi tv educativi da condividere inizialmente
nella visione.
- Alternare le diverse fasi della giornata del bambino: abituandolo a
momenti di silenzio, a stare solo per sapersi organizzare giochi e
attività autonome; educandolo a momenti di attività tranquille che
richiedono attenzione e concentrazione.
- Curare insieme il materiale scolastico e il suo angolo studio.
Gradualmente richiedergli l'autonomia e la responsabilità in questo
compito.
- Stabilire sempre lo stesso orario per lo studio preceduto da un
momento di riposo ed attività tranquille e seguito da giochi ed impegni
più intensi.
- Parlare di quello che si è fatto a scuola condividendolo nei momenti
in cui tutta la famiglia è riunita. Si deve far sentire al bambino che
genitori ed insegnanti sono alleati nel comprendere e risolvere le sue
difficoltà.
- Ponderare serenamente l'esito dell'attività scolastica: riconoscendo i
suoi successi, non sopravvalutando i risultati, ma apprezzare quello che
di nuovo si è appreso e valorizzare il bambino per la sua "crescita"
intellettiva; non sottovalutando i risultati negativi, insieme capirne il
perché e trovare per tempo la causa e le possibilità di soluzione anche
con l'aiuto dell'insegnante e dello psicologo.
- Porre attenzione al senso di colpa che il bambino può avere rispetto
all'insuccesso ed al possibile senso di inadeguatezza o insicurezza
personale.
- Non svalutare mai il lavoro o il comportamento degli insegnanti
davanti al bambino. (Ma se non siamo d'accordo parlare con l'insegnante o
il responsabile della scuola).
- Cercare di essere sempre informati sulle attività svolte dagli
insegnanti a scuola.Collaborare, quando possibile e in accordo con i
docenti, ad attività integrative apportando eventuali contributi personali
e professionali per far comprendere al bambino che la scuola è parte della
società a cui tutti apparteniamo
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