Su 'Il Giornale' di giovedì 13 dicembre appare una lettera di un padre, avvocato, che denuncia un fatto apparentemente gravissimo: la maestra di suo figlio avrebbe impedito al ragazzino di rappresentare Gesù in un disegno a tema natalizio da portare alla famiglia, rispondendo in seguito alla madre che la religione deve restare fuori da scuola, persino a Natale. Un articolo di Luca Volontè sulla 'Nazione' contribuisce a inasprire il clima, suggerendo che la laicità dello Stato si trasformi in tal modo in discriminazion e contro la religione cattolica.
La bomba è innescata: venerdì pomeriggio la maestra viene sospesa dall'Ufficio Scolastico Regionale (con la decurtazione del 50% dello stipendio), per "aver limitato la creatività espressiva del bambino". Emergono ulteriori notizie: l'avvenimento risale a quindici giorni prima, il preside ne era già a conoscenza. La versione della maestra è differente: aveva fornito i suoi alunni di cartoncini dove disegnare decorazioni per l'abete sotto il quale pare fosse gi? presente, assieme a una folta schiera di angioletti, la rappresentazione della natività secondo tradizione cristiana, e quando il bimbo si era messo a disegnare su un altro foglio Gesù, era stato redarguito e riportato alla consegna ufficiale.
Sabato persiste la 'linea dura' de 'La Nazione' che accenna velocemente ad una lettera scritta da tutti i genitori degli allievi della classe a difesa dell'operato della maestra, contrapponendola a pareri di altri genitori (della classe o conos centi dell'autore? nell'articolo non si capisce) contro questa pretesa tutela di laicità. 'Il Giornale' modera i termini accennando al fatto che lo stesso genitore autore della denuncia si augura che l'indagine si concluda senza ulteriori danni per la maestra: la 'tiratina d'orecchi' dovrebbe bastare.
Su 'Repubblica' viene dato maggior risalto alla libertà di insegnamento, alle proteste di genitori e insegnanti della scuola e dei sindacati. Nessun quotidiano accenna al comunicato-stampa firmato da tutti i docenti dell'istituto dove viene ribadita la presenza del presepe a scuola e la fiducia nella collega, fiducia che intercorreva anche fra insegnante e alunni/genitori e che rischia di essere compromessa dalla 'spettacolarizzazione' della vicenda e dalla trasformazione di un futile fatto scolastico in avvenimento da "Truman Show".
La 'bomba' è stata innescata da alcuni giornali, i quali, mentre l'avvenimento viene ridimensionato, perdono interesse con la stessa rapidit? c on cui lo hanno presentato. E gli insegnanti avranno capito ancora una volta che è meglio non fare, non opporsi, non correggere. Basta una lettera scritta dal genitore 'giusto' al 'giornale' giusto per scavalcare la libertà di insegnamento di una qualsiasi insegnante e l'operato stesso del suo dirigente scolastico.
da Osservatorio ligure sull'informazione
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