Help Consumatori in collaborazione con il Movimento Difesa
Del Cittadino (MDC) ha effettuato un'indagine sui costi di revisione delle
caldaie nel nostro paese. A una famiglia italiana costa in media 186 € ogni
due anni. Per i genovesi la spesa supera addirittura i 260 €. In più, nel
dossier HC: cosa prevede la normativa, i dati sugli incidenti da gas
combustibile in Italia e il decalogo "Caldaia sicura e a norma di legge".
A partire dal 15 ottobre fino al primo dicembre tutti comuni
italiani, prima quelli del nord poi quelli del sud, potranno
accendere i riscaldamenti. È questo, dunque, il periodo giusto per ogni
famiglia di far controllare il corretto funzionamento della caldaia ed
essere in regola con la normativa vigente.
Help Consumatori ha effettuato un'indagine sui costi di revisione
delle caldaie nel nostro paese in collaborazione col Movimento
Difesa del Cittadino (MDC).
Secondo le norme (D.P.R. n. 412 del 1993 e D.P.R n. 551 del 1999) l'utente
domestico è tenuto a richiedere assistenza a personale specializzato per due
tipi di controllo: ogni anno una manutenzione ordinaria, ogni due anni anche
la verifica del rendimento di combustione (prova dei fumi e rilascio bollino
blu).
Ma quanto costa a una famiglia italiana tenere la propria caldaia
pulita e sicura?
Una famiglia italiana paga mediamente per manutenzione ordinaria
e controllo dei fumi 186 €: Genova, la città più cara, ogni
famiglia sostiene ogni due anni 262,30 €, seguita da 4 città del Sud: Bari e
Potenza con una spesa media pari 240,00€, Cagliari (230,00 €) e Napoli
(225,00 €). Le meno care sono, invece, Catanzaro (120,00 €), seguita da
Ascoli Piceno e Benevento con una spesa di 135,00 € (vedi
Tabella 1
-
Grafici 1 e 2). Le famiglie del Nord e del Sud sostengono costi
simili rispettivamente 204,70 € e 186,60 €, quelle del Centro, invece, hanno
una spesa più contenuta pari a 156,4 € (vedi
Tabella 2
-
Grafico 3 e 4).
Help Consumatori ha chiesto all'esperto Energia del Movimento
Difesa del Cittadino (MDC), l'avvocato Francesco Luongo, un parere
sull'indagine: "La manutenzione delle caldaie e i controlli delegati dalla
legge ai comuni e alle province stanno diventando il nuovo incubo di tante
famiglie italiane. La legge 46/90 e i successivi decreti attuativi, infatti,
hanno dato agli enti locali la massima libertà di organizzazione per le
relative verifiche e costi".
"Questa indagine è esemplare della attuazione a macchia di
leopardo della legge sulle verifiche e soprattutto sui costi dei
controlli per il cosiddetto bollino blu che variano da città a città senza
alcun parametro legale dai 60 € di Catanzaro ai 172,30 € di Genova. Ai costi
in alcuni casi molto alti si aggiunge la scarsa informazione delle famiglie.
Le amministrazioni locali raramente hanno attivato idonee campagne
informative o coinvolto le associazioni dei consumatori e il risultato è
stato una fissazione del tutto arbitraria dei costi. Le società delegate ai
controlli - conclude l'avv. Luongo - rappresentano un ulteriore problema per
gli utenti: il personale è spesso privo delle opportune qualifiche e spesso
consiglia di rivolgersi per la messa a norma degli impianti a ditte
collegate direttamente o indirettamente alla società controllante".
PER ESSERE IN REGOLA CON LA CALDAIA. LA NORMATIVA
Mantenere l'impianto di riscaldamento della propria abitazione
sempre efficiente ed in regola è semplice. Basta seguire le norme
di gestione e manutenzione previste della legge (D.P.R. n. 412 del 1993 e
D.P.R. n. 551 del 1999), per ridurre consumi e rischi in casa. Inoltre, una
costante manutenzione sugli impianti comporta minori spese per consumi,
migliore qualità dell'aria e maggiore sicurezza degli impianti stessi.
Gli interventi di manutenzione devono essere eseguiti da
un'impresa abilitata ai sensi della Legge 46/90. Gli adempimenti
dipendono dalla potenza dell'impianto termico. Per le caldaie con potenza
uguale o inferiore a 35 KW, in genere le caldaie singole, la normativa
prevede che venga effettuato:
- controllo e manutenzione ogni anno;
- verifica del rendimento di combustione ogni due anni (prova dei fumi).
Per le caldaie con potenza superiore a 35 kW, in genere quelle
centralizzate, la normativa prevede:
- ulteriore controllo, normalmente a metà del periodo di riscaldamento,
del solo rendimento di combustione;
- controllo bimestrale del consumo di acqua con lettura del contatore;
- controllo annuale, prima dell'accensione, del serbatoio di gasolio;
- un controllo "interno" e quindi più approfondito del serbatoio stesso,
ogni cinque anni, smontando la caldaia stessa;
- pulizia della caldaia ogni volta che la temperatura dei fumi superi di
50 gradi centigradi quella rivelata a caldaia pulita;
- controllo bimestrale del rendimento di combustione percentuale con
rilevamento dell'anidride carbonica prodotta per i combustibili gassosi
(metano) e mediante l'indice Bacharach per i combustibili liquidi
(gasolio).
Tutti i controlli vanno annotati, per gli impianti sotto i 35 KW,
sul "Libretto d'impianto" e per quelli di potenza superiore, sul
"Libretto Centrale". Il responsabile deve compilare e conservare il libretto
di impianto, una vera e propria carta di identità dell'impianto che
contiene, oltre ai dati del proprietario, dell'installatore e del
responsabile della manutenzione, la descrizione dei principali componenti
dell'impianto, delle operazioni di manutenzione, delle verifiche strumentali
e dei controlli effettuati da parte degli Enti Locali.
Una volta eseguita la manutenzione, il tecnico dovrà compilare un
rapporto di controllo e manutenzione. Una copia del rapporto deve
essere conservata insieme al libretto d'impianto e costituisce parte
integrante della documentazione che deve essere esibita in caso di controlli
da parte degli enti preposti.
Gli impianti di riscaldamento centralizzato hanno dei limiti di
accensione, che variano a seconda della zona climatica in cui si
trova l'abitazione.
Scarica il calendario di accensione del riscaldamento suddiviso per zone
climatiche
GLI INCIDENTI DA GAS COMBUSTIBILE IN ITALIA
Nel corso dell'anno 2005, gli incidenti da gas combustibile
relativi al gas distribuito per canalizzazioni (prevalentemente gas
naturale e residualmente GPL) e al gas di petrolio liquefatto (GPL)
distribuito in bombole e piccoli serbatoi si sono pressoché mantenuti al
livello del 2004. Gli utenti (clienti finali civili) del gas naturale sono
stati nell'anno 18.500.000 e quelli del GPL 7.700.000. In totale quindi
26.200.000 utenze domestiche risultano attualmente interessate all'utilizzo
di gas combustibili, per riscaldamento, per produzione di acqua calda
sanitaria e per cottura cibi. I dati del 2005, nella distribuzione del gas
canalizzato per usi civili, hanno fatto rilevare 202 incidenti, dei quali 20
mortali che hanno causato 28 decessi. Gli infortunati sono stati 397. Per il
GPL distribuito in bombole e piccoli serbatoi, sono stati rilevati 135
incidenti, dei quali 6 mortali che hanno causato 7 decessi. Gli infortunati
sono stati 167.
(Dati del
Comitato Italiano Gas (CIG) " Statistica incidenti da gas combustibile")
DECALOGO HELP CONSUMATORI "CALDAIA SICURA E A NORMA DI LEGGE"
- FAR EFFETTUARE LA MANUTENZIONE DELLA CALDAIA SECONDO LE
MODALITA' PREVISTE PER LEGGE. Almeno una volta l'anno far
controllare tutto l'impianto, non soltanto la caldaia, e almeno ogni due
anni farne controllare il rendimento di combustione (prova dei fumi). Il
manutentore, al termine del controllo, rilascia al responsabile
dell'impianto copia della "Dichiarazione attestante il controllo tecnico
dell'impianto".
- PER LA MANUTENZIONE RIVOLGERSI SOLO A OPERATORI ABILITATI.
La legge 46/90 prescrive che le opere di installazione, ampliamento,
trasformazione e manutenzione degli impianti a gas a valle del contatore
siano eseguite soltanto da operatori abilitati, in possesso di determinati
requisiti tecnico-professionali attestati da un documento rilasciato dalle
Camere di Commercio o dalle Commissioni Provinciali per l'artigianato.
- ATTENZIONE AL PERIODO DELL'ANNO E AL NUMERO MASSIMO DI ORE AL
GIORNO IN CUI E' CONSENTITO ACCENDERE IL RISCALDAMENTO. Per
conoscere limiti di orario e periodi della propria zona climatica ci si
può rivolgere al Comune di riferimento. Ricordarsi, inoltre, di mantenere
una temperatura media degli ambienti non superiore a 20° C (con una
tolleranza di 2° C) come previsto per legge.
- CONSERVARE TUTTA LA DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALL'IMPIANTO.
Non solo il libretto di impianto ("Dichiarazione di conformità" per
impianti costruiti dopo il 13 marzo 1990 oppure il documento equivalente
per impianti costruiti prima), ma anche le copie delle dichiarazioni
attestanti il controllo tecnico dell'impianto, consegnate a seguito dei
controlli e della manutenzione annuale.
- VERIFICARE LA PRESENZA DEL MARCHIO CE SULLE APPARECCHIATURE.
Quando si acquista un apparecchio a gas è sempre opportuno verificare che
sia presente il marchio CE, sinonimo di qualità e soprattutto di
sicurezza. Questo marchio è obbligatorio e testimonia che l'apparecchio è
stato prodotto e collaudato secondo i criteri prescritti dalla direttiva
europea 90/396/CEE.
- ESEGUIRE UN CONTROLLO PERIODICO SULLO STATO DI CONSERVAZIONE
DEL TUBO DI GOMMA PER IL COLLEGAMENTO APPARECCHIO-IMPIANTO.
- OCCORRE GARANTIRE UNA CORRETTA VENTILAZIONE DEI LOCALI IN CUI
È INSTALLATA LA CALDAIA.
- EVITARE L'INSTALLAZIONE IN BAGNO E IN CAMERA DA LETTO DI
CALDAIE A GAS O DI SCALDABAGNI INTERNI.
- CHIUDETE IL RUBINETTO GENERALE DEL GAS ogni sera,
prima di andare a dormire e in caso di assenze.
- SE SI SENTE ODORE DI GAS: aprire porte e finestre del
locale cercando di favorire il ricambio d'aria; chiudere il rubinetto
d'intercettazione generale dell'appartamento o del contatore; non
accendere per nessun motivo apparecchi elettrici o che generano scintille;
chiamare immediatamente il pronto intervento da un telefono esterno
all'ambiente per far eseguire un controllo.
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