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02/11/2006 Prodi: Per Napoli nessuna legge speciale serve piano contro la criminalità (http://www.canisciolti.info)

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L'ondata di criminalità a Napoli non si affronta con leggi d'urgenza e, per ora, nemmeno con l'invio dei militari, ma piuttosto con un "piano nazionale" che il governo metterà a punto entro un mese e che il ministro dell'Interno Giuliano Amato illustrerà già domani per grandi linee. Il presidente del Consiglio Romano Prodi si reca nel capoluogo campano dopo la sequenza di omicidi dei giorni scorsi e, dopo avere incontrato prefetto, sindaco e presidente della Regione, spiega ai giornalisti la strategia del governo, non rinunciando a dare qualche stoccata a chi attribuisce il fenomeno all'indulto approvato dal Parlamento lo scorso luglio.

 

Parole, quelle del premier, che non bastano però a sopire le polemiche della Cdl, anche oggi all'attacco sulla questione criminalità. "Per ora non riteniamo necessario l'utilizzo dell'Esercito", ha spiegato subito Prodi ai cronisti. Non un no assoluto ("Non lo escludo in maniera totale"), ma le priorità sono altre. Di sicuro, ha aggiunto, è "più efficace l'aumento delle presenze e dell'attività delle Forze di polizia, di Carabinieri e della Guardia di finanza che hanno compiti più precisi e marcati su questi problemi". Allo stesso modo, il premier ha affermato che "non serve" una legislazione d'urgenza, perché "purtroppo questa di Napoli non è un'emergenza. Non è un'emergenza speciale. Sono situazioni che investono ad ondate quest'area".

Il governo metterà a punto un "piano nazionale", basato sia su "un'azione repressiva" che su un intervento "preventivo. Si lavorerà sull'educazione alla legalità con un impegno profondo che dovrà durare nel tempo". Una questione, ha sottolineato, della quale "ho parlato a lungo con il presidente Napolitano che con me condivide le stesse angosce. Con lui abbiamo parlato di un raccordo e di una sintonia per dare una gerarchia ai problemi da affrontare". Di sicuro, ha aggiunto, "non c'è alcun legame statistico che metta in connessione i fatti criminali con l'indulto. Le statistiche tra gli stessi periodi di quest'anno e dell'anno passato parlano di 48-49 morti per camorra nel 2006 e 52 nel 2005".

Peraltro, Prodi all'epoca fu poco entusiasta dell'indulto, face più volte sapere che lo riteneva una iniziativa del Parlamento e ora non ci sta ad accollarsene tutta la responsabilità: "Il governo - ha detto oggi - si prende carico della decisione, che è stata votata da tutto il Parlamento anche se poi qualcuno, furbescamente, si è dissociato. Quella decisione fu presa e non mi tiro indietro ma l'opinione pubblica che pensa che sia una decisione esclusiva del governo deve sapere che è stata votata dal Parlamento. La coerenza non si deve esigere solo dal governo, ma da tutti i cittadini". An non accetta la linea del presidente del Consiglio, e il portavoce Andrea Ronchi afferma: "Sono amareggiato dalle parole del presidente Prodi: sentire che a Napoli non c'è un'emergenza mi lascia interdetto; affermare che la situazione non è collegata all'indulto concesso è molto grave". Non solo, aggiunge, "dire che a Napoli non sarà inviato l'Esercito dimostra che, oltre che in materia economica, Prodi è succube della sinistra radicale, di Rifondazione, anche su questo tema".

Bocciatura anche da Forza Italia: "Per invertire la tendenza, occorre ben altro, - dice Fabrizio Cicchitto - sia sul terreno dell'ordine pubblico, sia sul terreno della gestione della cosa Pubblica". Quelle di Prodi, aggiunge, sono solo "affermazioni generiche". Peraltro, anche nella maggioranza c'è chi parla di un nesso tra indulto ed emergenza criminalità. Antonio Di Pietro afferma: "Spiace dover dissentire con il presidente Prodi, ma se la matematica non è un'opinione, le persone che sono rientrate in carcere e che avevano goduto dell'indulto sono quasi mille. Per logica, se non fossero uscite, ci sarebbero mille reati in meno". Inoltre, aggiunge, "il piano di emergenza per Napoli è condivisibile, ma non deve essere un mero spostamento di persone, sguarnendo altri posti di sicurezza". Sostegno a Prodi, invece, arriva dal verde Alfonso Pecoraro Scanio ("Le parole di Romano Prodi sono serie e incoraggianti"), dal ministro della Giustizia Clemente Mastella (""Condivido l'analisi e le indicazioni fornite da Prodi durante la visita di oggi a Napoli"), dal capogruppo di Rifondazione al Senato Giovanni Russo Spena ("E' molto importante quello che ha detto Prodi a Napoli oggi

02/11/2006 Ferrero: Mandare i giovani a fare servizio civile a Napoli

I giovani del servizio civile come ''agenti sociali sul territorio'' al posto dei militari. E' questa la risposta, secondo il ministro della Solidarieta' Sociale, Paolo Ferrero, che occorre dare alla citta' di Napoli per ricostruire quel tessuto civile fondamentale alla lotta alla criminalita'. Proprio per questo lo stesso ministro di Rifondazione questa sera ha annunciato ''un nuovo bando per il servizio civile che interessera' alcune migliaia di ragazzi che verranno inviati, dopo una specifica formazione, nella periferia del capoluogo partenopeo e in altre citta' del sud''.

Le altre ricette indicate da Ferrero, oltre a un miglior coordinamento e rafforzamento delle strutture di ordine pubblico sono ''la lotta alla dispersione scolastica, la lotta alla disoccupazioone attraverso politiche del lavoro che contrastino la precarieta' e la lotta al narcotraffico distinguendo - ha concluso - tra consumo e spaccio''.

02/11/2006 Cdl: La situazione di Napoli è colpa di chi governa la città

Mentre il governo mette in campo la propria strategia, prosegue la polemica politica che si svolge su più livelli. A cominciare dalle responsabilità per la grave situazione di Napoli, che per la Cdl va attribuita in buona parte al fatto che città, Provincia e Regione sono amministrate da anni dal centro sinistra. Che a sua volta accusa la Cdl di aver ignorato i problemi di Napoli durante i cinque anni del governo Berlusconi.

Le reponsabilità degli enti locali sono ricordate, ad esempio, dal portavoce di An Andrea Ronchi, per il quale le giunte "hanno avuto enormi poteri sulla sanità e sull'ordine pubblico e non hanno fatto nulla per arginare il fenomeno di degrado sociale". Mentre Pier Ferdinando Casini, dell'Udc, chiede una parola di "autocritica" ad Antonio Bassolino, già sindaco di Napoli ed ora presidente della Regione. E Fabrizio Cicchitto, vicecoordinatore di Forza Italia, attacca il "fallimento totale della gestione regionale e comunale". Lo stesso Roberto Calderoli, della Lega, ribadisce che la sua frase su Napoli "fogna da derattizzare" era in realtà un'accusa agli aministratori, giudicati responsabili della situazione.

Per contro, il coordinatore della segreteria Ds Maurizio Migliavacca esalta lo sforzo comune del governo nazionale e degli enti locali, per "colmare il vuoto di cinque anni di governo del centro destra". Ma il punto di maggiore polemica resta quello sull'eventuale uso dell'esercito ed in generale di leggi e strumenti di emergenza, che Prodi ha respinto (almeno "per ora"). Mentre il pugno di ferro è evocato da alcuni settori della Cdl. Il più esplicito è il leghista Mauro Borghezio, che cita l'esempio del 'prefetto di ferro' Cesare Mori e il film 'La battaglia di Algeri' per sostenere che a Napoli, definita "la nostra Algeria", ci vorrebbe un "generale Mossu" (l'uomo che represse con la forza, ma non definitivamente, la rivolta antifrancese). Per un uso più deciso della forza è anche An: il portavoce Ronchi si dice "attonito" per il fatto che Prodi ha respinto l'uso dell'esercito sostenendo che quella di Napoli non sarebbe un'emergenza, mentre Alfredo Mantovano e Mario Landolfi accusano il presidente del consiglio di fare della "sociologia" invece di dare "risposte concrete".

02/11/2006 Di Pietro e indulto

"Spiace dover dissentire dal presidente Prodi,ma se la matematica non è un'opinione, le persone che sono rientrate in carcere e che avevano goduto dell'indulto sono quasi mille. Per logica, se non fossero uscite, ci sarebbero mille reati in meno". Lo ha detto il ministro delle Infrastrutture e leader dell'Idv, Di Pietro, sul problema criminalità a Napoli e le affermazioni del premier.

D'accordo,invece,con Prodi sul piano di emergenza: "E' condivisibile,ma non deve essere un mero spostamento di persone,sguarnendo altri posti di sicurezza"

02/11/2006 Iervolino a Prodi: Sono tre le priorità di Napoli

Un dossier in cui vengono indicate tre priorità: metropolitana, Città dei giovani e risanamento urbano, è stato presentato dal sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, nell'incontro di oggi con il presidente del Consiglio, Prodi.

Il completamento della metropolitana richiede un investimento complessivo di 2000 milioni di euro in cinque anni; la Città dei giovani, 150 milioni, di cui è necessario reperirne 79 in tre anni.Per il risanamento urbano occorrono 400 milioni, di cui 100 già finanziati.

02/11/2006 Fioroni: A Napoli serve più un esercito di maestri che un esercito in divisa

''Un esercito di maestri'' puo' piu' di un esercito in divisa contro la criminalita' organizzata. Usa le parole di Giovanni Falcone, il ministro della Pubblica istruzione Giuseppe Fioroni per illustrare le iniziative del suo dicastero, in chiave tutta 'sociale', per venire incontro all'emergenza criminalita' a Napoli. Una emergenza che sembra coinvolgere sempre di piu' i giovani napoletani ma anche gli istituti scolastici ''visti dalla criminalita' organizzata come un obiettivo di atti di vandalismo proprio perche' tolgono i ragazzi dalle strade''.

Iniziative che lo stesso Ministro Fioroni aveva assunto in tempi non sospetti quando, circa un mese fa, si era recato a Napoli in alcuni quartieri a rischio come Fercelle e Ponticelli per mettere a punto un piano straordinario per la scuola. Quello che partira' nei possimi giorni sara', quindi, un vero e proprio ''piano anti-dispersione scolastica'' con il raddoppio degli istituti che resteranno aperti e funzionanti anche nel pomeriggio. ''Un piano di azione che scattera' in una quindicina di giorni - dice lo stesso Fioroni all'ASCA - e che, con le risorse che contiamo di mettere in finanziaria, consentira' di tenere aperte per un tempo piu' lungo anche centocinquanta scuole''.

Nei prossimi giorni, intanto, si terra' nel capoluogo campano una conferenza dei servizi appositamente convocata per mettere a punto questo 'piano-istruzione' straordinario che vedra' coinvolte anche le realta' della societa' civile partenopea, l'associazionismo, ma anche le stesse parrocchie e gli oratori. ''Gia' da tempo - ha chiarito il responsabile del dicastero della Pubblica istruzione - avevamo pensato ad un piano specifico per la citta' di Napoli che comprendesse anche un progetto anti-dispersione. Punteremo soprattutto sull'insegnamento interdisciplinare che andra' dallo studio dei valori contenuti nella nostra Carta Costituzionale fino ad elementi, solo in apparenza poco rilevanti, come il rispetto di una fila. Insomma - ha concluso Fioroni - sono sempre piu' convinto che solo con il contributo della scuola e della cultura di potra' dare veramente una risposta strutturale e duratura alle drammatiche domande che la cronaca di questi giorni hanno portato alla ribalta nazionale''.

02/11/2006 Borghezio: Calderoli non ha sbagliato e Napoli è la nostra Algeria

"Con le differenze date dai tempi, ci vorrebbe un prefetto come Mori". E' quanto ha dichiarato oggi l'europarlamentare della Lega Nord Mario Borghezio intervenendo cul caso Napoli durante la trasmissione 'Omnibus' su LA7. "Quando qualche giorno fa abbiamo visto in tv quel bellissimo film di Gillo Pontecorvo, 'La battaglia di Algeri' - ha affermato Borghezio - ho pensato immediatamente alla situazione di queste città, come Napoli, che sono la nostra Algeria. Per sradicare la criminalità e, aggiunge, ci vorrebbe un generale come Massu (il comandante delle forze francesi in Algeria che nel 1957 aveva avuto istruzioni di utilizzare qualsiasi mezzo necessario per riportare l'ordine in città - ndr)".

"Calderoli - ha concluso Borghezio - ha usato un termine giusto: bisognerebbe derattizzare Napoli da queste presenze criminali. Questa potrebbe essere una guerra di liberazione".

02/11/2006 Prodi arriva a Napoli in un clima di paure e attese

Prodi è arrivato a Napoli. Il presidente del Consiglio è andato a salutare l'arcivescovo della città, il cardinale Crescenzio Sepe. Successivamente Prodi si recherà in prefettura per incontrare le autorità locali e per fare il punto sull'emergenza criminalità.

Il piano per "Napoli sicura" sarà firmato domani, con sei giorni di anticipo rispetto alle previsioni, dal ministro dell'Interno, Giuliano Amato. Il responsabile del Viminale, infatti, sarà domani in prefettura per presentare il nuovo piano contro la criminalità organizzata, che prevede, tra l'altro, oltre 1.000 uomini in più tra le forze dell'ordine, un impianto di videsorveglianza attivo 24 ore su 24 nei punti nevralgici della città e l'aumento del parco automezzi, sopratutto moto, per pattugliare i vicoli del centro.

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