Nelle
scorse settimane si è parlato a lungo dei Pacs, i Patti civili di
Solidarietà a favore dei quali alcuni movimenti per i diritti civili hanno
portato in piazza a Roma e Milano centinaia di migliaia di persone. OblòG
promuoverà in queste settimane un sondaggio sui Pacs, per questo, visto che
c'è stata molta disinformazione sull'argomento sui media tradizionali,
riportiamo di seguito una definizione chiara e comprensibile dell'argomento.
Pacs sta per Pacte civil de solidarieté. Si tratta di un istituto
giuridico introdotto in Francia il 13 ottobre 1999 con la
legge n. 944/1999. Il 9 novembre 1999 il Conseil Constitutionel ha dato via
libera, ravvisandone la conformità costituzionale.
Cos’è il Pacs
E’ un contratto concluso da due persone maggiorenni,
omosessuali o eterosessuali, al fine di organizzare la loro vita in comune.
Da un punto di vista più tecnico, il Pacs viene qualificato come
contratto bilaterale, a titolo oneroso, a prestazioni corrispettive,
commutativo e ad esecuzione continuata. Il Pacs permette di
lasciare eredità al partner, di subentrargli nell'affitto dell'abitazione e
di ottenere la pensione di reversibilità. I medici possono
interpellare uno dei partner in caso di malattia dell’altro.
Differenze dal matrimonio
Il Pacs ha natura esclusivamente contrattuale e non
modifica lo stato civile delle parti. Per sottoscrivere un Pacs i
due partner devono avere una vita in comune e prestarsi reciprocamente
sostegno materiale. Per vita in comune non si intende soltanto la comunione
di interessi e la coabitazione, ma soprattutto la residenza in
comune e la vita di coppia. I partenaires non hanno alcun
obbligo di fedeltà, di soccorso o di assistenza, ma soltanto quello della
contribuzione reciproca. È perciò un vincolo patrimoniale.
Il sostegno reciproco e materiale è un dovere, senza il quale il
Pacs viene meno. In caso di disaccordo sulle modalità di attuazione
di questo dovere, è il giudice a decidere in relazione alle capacità proprie
di ogni partenaire.
Chi può sottoscrivere un Pacs?
Non possono concludere un patto civile di solidarietà a pena di nullità:
discendenti e ascendenti in linea retta, affini in linea retta, collaterali
sino al terzo grado incluso, persone già unite a qualcun altro in un Pacs o
in matrimonio. Il divieto vale anche per le persone maggiorenni sottoposte a
tutela. Tutti coloro che non rientrano nelle categorie elencate, siano essi
omosessuali o eterosessuali, possono concludere un patto civile di
solidarietà compiendo una dichiarazione congiunta al cancelliere del
Tribunal d'instance della giurisdizione in cui stabiliscono la loro
residenza comune.
Modalità di sottoscrizione del Pacs
Non c’è nessuna cerimonia, né firma pubblica. Il cancelliere del tribunale
iscrive semplicemente in un registro il testo del Pacs in duplice copia e
allegare gli atti dello stato civile che dimostrano l'inesistenza degli
impedimenti previsti dalla legge. In seguito, il cancelliere, dopo aver
vistato e datato gli originali, li restituisce ai partenaires.
Fine del Pacs
I partenaires possono porre termine al patto di comune accordo,
presentando una dichiarazione scritta al cancelliere del Tribunal d'instance
del luogo di residenza di almeno uno dei due. Il cancelliere annota questa
dichiarazione sul registro e da questo momento il patto civile di
solidarietà cessa di produrre effetti. Il Pacs può anche essere sciolto a
seguito del recesso unilaterale di uno dei due soggetti, che deve notificare
la sua decisione all'altro partenaire e alla cancelleria del tribunale che
ha ricevuto la dichiarazione costitutiva del Pacs. Dopo tre mesi il patto
cessa di produrre effetti.
La legge spagnola: tutta un’altra
storia
Il 30 giugno 2005 il Parlamento spagnolo ha approvato una legge che
legalizza l'unione civile tra omosessuali, equiparandola a quella
tradizionale. Il provvedimento stabilisce che le unioni gay hanno lo stesso
status di quelle eterossessuali, con tutti i diritti che ne conseguono. Le
coppie gay possono quindi adottare bambini.
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