La solitudine, nuova emergenza per gli italiani.
Per il 70% della popolazione è aumentata in modo esponenziale: tre persone
su quattro ritengono che sia diffusa anche tra i giovani, chi lavora e chi
ha famiglia. È quanto emerge dall'indagine "Gli italiani, il disagio e la
solitudine: dal Paese del sole al Paese dei soli", condotta
dall'Osservatorio sul disagio emozionale di Telefono Amico, che indica che
quasi quattro milioni di cittadini denunciano di sentirsi sempre o spesso
soli.
I dati della ricerca curata da Enrico Finzi, sociologo e
presidente di Astra Ricerche, con il contributo di Nokia - mettono in
evidenza che per gli italiani la solitudine rappresenta un vero e proprio
allarme sociale: tre persone su quattro infatti ritengono che sia diffusa
anche tra i giovani, chi lavora o chi ha famiglia.
Sono numerose le difficoltà della vita per le quali gli
italiani provano un profondo disagio emotivo: quelle materiali, come la
disoccupazione e la precarietà economica (89%) e abitativa (80%), ma anche
psicologiche, come la mancanza di qualcuno con cui confidarsi (80%). Il 70%
ritiene infatti che negli ultimi anni nel Paese la condizione di solitudine
sia "dilagata". Un italiano su quattro ha provato in modo non raro
l'esperienza della solitudine, mentre 3,9 milioni si sentono spesso o sempre
soli: tra questi single, ultra 54enni, persone con bassi redditi e con
scarsa istruzione, residenti in grandi città. L'analisi dei dati locali
indica poi che Milano è la capitale della solitudine, l'area metropolitana
dove le persone si sentono più sole.
Un allarme e un disagio per i quali gli italiani trovano una
risposta - personale e sociale - nel desiderio di una "società
dell'ascolto". Quando poi la solitudine si fa sentire, i riferimenti sono
quasi unicamente tradizionali: la famiglia (65%), che rimane comunque un
luogo in cui ci si può comunque sentire soli, e gli amici (41%). Ma per
colmare il grande vuoto del silenzio, solo un italiano su dieci si
rivolgerebbe a un terapeuta e solo il 4% a un sacerdote. L'80% vede invece
con deciso favore un servizio di ascolto volontario e gratuito.
"Possiamo definire il particolare disagio che abbiamo
rilevato la 'solitudine dei non emarginati' - spiega il sociologo Enrico
Finzi - e riguarda persone che vivono questo disagio pur senza essere
marginali o vivere in condizioni estreme". Infine, tra le cause di disagio
emozionali sono percepite come "più gravi" le conseguenze di malattie
fisiche e psichiche, non avere nessuno che ti possa aiutare o con il quale
confidarsi. La solitudine per 1,1 milione di piemontesi, valdostani e
lombardi continua a essere condizione permanente o prevalente.
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