La semplicità dei buoni locali in
poche righe
L’associazione
(i soci sono gli stessi utilizzatori) distribuisce
gratuitamente a tutti gli iscritti una quota di Buoni che potrà essere spesa
nelle aziende convenzionate, e per pagare i servizi che gli altri associati
offrono (lezioni private, baby sitting, riparazioni, lavori artigianali,
ecc.). Ad esempio, effettuando una spesa di 10 euro in una
azienda convenzionata che applica una accettazione del 20%,
alla cassa verrà riconosciuto un abbuono sul prezzo di 2 euro.
Dunque si pagheranno 8 euro e 2 Buoni. Chi riceve i Buoni li
riutilizza a sua volta per i gli acquisti. Guardate cosa hanno creato in
Svizzera e pensate…
L’obiettivo è quello
di invertire questo processo e rivitalizzare l’economia locale, attraverso
l’adozione di un BUONO LOCALE SCEC (la Solidarietà ChE
Cammina), di pari valore all’euro, non convertibile, che si affianchi
alla valuta ufficiale. I Buoni Locali di Solidarietà nascono
dall’esperienza e dallo studio di oltre 4.000 esempi di monete complementari
presenti in tutto il mondo, compreso il circuito WIR svizzero
(più di 75.000 aziende!), Regio tedesco (oltre 60 monete locali in rete) e il
sistema Buoni che copre l’intero Giappone. Alla luce di tutto ciò ha
preso vita questo progetto, nato grazie alla collaborazione tra economisti,
analisti finanziari indipendenti, commercialisti, imprenditori e semplici
cittadini, che hanno formato una squadra con l’intento di mettere al servizio di
tutti la loro professionalità, open source. Ognuno di noi può contribuire al suo
sviluppo, grazie alla convenienza per tutti che crea l’uso del Buono
locale. Bolle finanziare e paradossi: ecco a chi diamo fiducia, sperando che
la lezione venga recepita. Un truffato dalle banche ci ha detto: “Ho
acquistato di più con i miei 100 SCEC che con i 25.000 Euro di obbligazioni
Parmalat” . Meditate gente…
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