Rischio chiusura per il Centro Antiviolenza Lilith di San Sebastiano al
Vesuvio
San Sebastiano al Vesuvio, dicembre 2011. L’Associazione
Sott’e Ncoppa, responsabile della gestione dell' unico centro antiviolenza
operante sul territorio rischia la chiusura.
Lilith e le sue utenti rischiano il silenzio
Un brutto inizio anno potrebbe profilarsi per le decine di donne che in
questi due anni si sono rivolte al centro antiviolenza di San Sebastiano al
Vesuvio usufruendo gratuitamente dei servizi di prima accoglienza, consulenza
psicologica, consulenza legale e di orientamento al lavoro.
Nel corso dei due anni l’ affluenza di oltre sessanta utenti, provenienti da
tutti i comuni vesuviani e da Napoli, ha reso lo Sportello Lilith una realtà
imprescindibile all'ombra del Vesuvio. Un percorso di riflessione e lotta contro
la cultura patriarcale che in una terra difficile è all'origine di storie di
ordinaria violenza e sopraffazione, coperte da una comunità immobile, in cui
l'imperativo è lavare i panni sporchi in famiglia.
Un laboratorio di pratiche differenti che non si caratterizza come
organizzazione di donne femministe ma nasce come costola di un'associazione di
commercio equo-solidale formata da uomini e donne.
La coordinatrice del centro ha però affermato: non ci fermeremo ancora.
Questo centro ci ha dato la possibilità di sollevare sul nostro territorio il
velo di maya sulla violenza. Le operatrici e le decine di volontarie e volontari
continueranno a offrire il servizio, in maniera ridotta ma mantenendo alta come
sempre la qualità del lavoro
Contestualmente, l'associazione sta avviando azioni di comunicazioni e fund
raising (cinque per mille, donazioni, cene di sottoscrizione) per raccogliere il
sostegno della cittadinanza che in questi due anni ha fruito dei servizi ed ha
partecipato attivamente alla costruzione dell'importante
presidio.
Archivio Solidarietà
|