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08/02/2007 Violenza negli stadi: Il decreto del Governo non piace ai "padroni del pallone" (http://www.canisciolti.info)

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Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto e un disegno di legge contenente ''misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni agonistiche''. Nel decreto legge varato oggi dal Cdm e' stata decisa ''la prima applicazione completa del decreto Pisanu che prevede la sospensione di ogni deroga al decreto Pisanu e, quindi, negli stadi non a norma si giochera' a porte chiuse''. Lo ha detto il vice ministro Marco Minniti al termine del Cdm.

Il governo ha inoltre pronto un ''Piano nazionale di rilancio e trasformazione degli stadi italiani'' che consenta di affidare la gestione degli impianti, anche sotto l'aspetto della sicurezza, ai club calcistici, come ha annunciato il Ministro per lo Sport Giovanna Melandri al termine del Cdm.

''Vogliamo in un tempo congruo passare - ha detto la Melandri - dall'attuale modello pubblico di sicurezza legata alla responsabilita' del Ministero dell'Interno, alle societa'''. ''Dobbiamo metterci in condizione di dimostrare, ed e' facile farlo, che chi ama il calcio e' a favore di questo provvedimento e chi lo vuole distruggere, come ha fatto in questi anni, si opporra' a lui'', ha detto da parte sua il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, rispondendo ad una domanda sulle pressioni da lui stesso denunciate nei giorni scorsi da parte delle societa' di calcio contro il provvedimento governativo.

Pressioni, ha aggiunto Amato, ''che saranno possibili anche in Parlamento. Ecco perche' fa bene la Melandri ad organizzare - ha concluso Amato - un'azione collettiva di sostegno al provvedimento ed invoca una collaborazione con le figure rappresentative del calcio''. ''Esprimo la mia forte condivisione per il decreto legge sulla violenza negli stadi approvato oggi dal Governo. Un insieme di misure che possono apparire dure, ma che si sono rese necessarie per arginare un fenomeno di vera e propria criminalita' che non puo' essere tollerato in un Paese che si vuole civile e democratico'', ha commentato il ministro delle Infrastrutture, Antonio Di Pietro. ''Come tifoso - ha proseguito il ministro - non posso che augurarmi che le nuove norme trovino puntuale attuazione, permettendo alla grande maggioranza di persone appassionate di calcio di tornare presto negli stadi in condizioni di massima sicurezza. Come Ministro e leader di partito, devo pensare anche alle forze dell'ordine, i cui rappresentanti non possono rischiare la vita per una partita di calcio''.

''Con le norme di oggi - ha concluso Di Pietro - il Governo dimostra di saper fare la sua parte. Adesso chiediamo anche alle societa' calcistiche e ai loro presidenti di fare quanto loro richiesto. E' interesse di tutti che episodi criminali, come quello di venerdi' scorso a Catania, non abbiano piu' a ripetersi e che il calcio torni a essere non un'occasione di guerriglia, ma semplicemente lo sport che noi tutti abbiamo imparato ad amare''. In conseguenza del provvedimento, tra le big del calcio italiano, Inter e Milan in casa giocheranno a porte chiuse, cosi' come Fiorentina e Napoli. Non potranno cioe' ospitare, almeno per il momento, il pubblico sugli spalti. In pratica con la ripresa del campionato, spalti vuoti per Milan-Livorno e Fiorentina-Udinese ma anche per Atalanta-Lazio e Chievo-Inter per quanto riguarda la serie A. Debacle in B dove sono a norma solo lo stadio di Torino e quello di Genova.

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