Il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto e un
disegno di legge contenente ''misure urgenti per la prevenzione e la repressione
di fenomeni di violenza connessi a competizioni agonistiche''. Nel decreto legge
varato oggi dal Cdm e' stata decisa ''la prima applicazione completa del decreto
Pisanu che prevede la sospensione di ogni deroga al decreto Pisanu e, quindi,
negli stadi non a norma si giochera' a porte chiuse''. Lo ha detto il vice
ministro Marco Minniti al termine del Cdm.
Il governo ha inoltre pronto un ''Piano nazionale di rilancio
e trasformazione degli stadi italiani'' che consenta di affidare la gestione
degli impianti, anche sotto l'aspetto della sicurezza, ai club calcistici, come
ha annunciato il Ministro per lo Sport Giovanna Melandri al termine del Cdm.
''Vogliamo in un tempo congruo passare - ha detto la Melandri - dall'attuale
modello pubblico di sicurezza legata alla responsabilita' del Ministero
dell'Interno, alle societa'''. ''Dobbiamo metterci in condizione di dimostrare,
ed e' facile farlo, che chi ama il calcio e' a favore di questo provvedimento e
chi lo vuole distruggere, come ha fatto in questi anni, si opporra' a lui'', ha
detto da parte sua il ministro dell'Interno, Giuliano Amato, rispondendo ad una
domanda sulle pressioni da lui stesso denunciate nei giorni scorsi da parte
delle societa' di calcio contro il provvedimento governativo.
Pressioni, ha aggiunto Amato, ''che saranno possibili anche in Parlamento. Ecco
perche' fa bene la Melandri ad organizzare - ha concluso Amato - un'azione
collettiva di sostegno al provvedimento ed invoca una collaborazione con le
figure rappresentative del calcio''. ''Esprimo la mia forte condivisione per il
decreto legge sulla violenza negli stadi approvato oggi dal Governo. Un insieme
di misure che possono apparire dure, ma che si sono rese necessarie per arginare
un fenomeno di vera e propria criminalita' che non puo' essere tollerato in un
Paese che si vuole civile e democratico'', ha commentato il ministro delle
Infrastrutture, Antonio Di Pietro. ''Come tifoso - ha proseguito il ministro -
non posso che augurarmi che le nuove norme trovino puntuale attuazione,
permettendo alla grande maggioranza di persone appassionate di calcio di tornare
presto negli stadi in condizioni di massima sicurezza. Come Ministro e leader di
partito, devo pensare anche alle forze dell'ordine, i cui rappresentanti non
possono rischiare la vita per una partita di calcio''.
''Con le norme di oggi - ha concluso Di Pietro - il Governo dimostra di saper
fare la sua parte. Adesso chiediamo anche alle societa' calcistiche e ai loro
presidenti di fare quanto loro richiesto. E' interesse di tutti che episodi
criminali, come quello di venerdi' scorso a Catania, non abbiano piu' a
ripetersi e che il calcio torni a essere non un'occasione di guerriglia, ma
semplicemente lo sport che noi tutti abbiamo imparato ad amare''. In conseguenza
del provvedimento, tra le big del calcio italiano, Inter e Milan in casa
giocheranno a porte chiuse, cosi' come Fiorentina e Napoli. Non potranno cioe'
ospitare, almeno per il momento, il pubblico sugli spalti. In pratica con la
ripresa del campionato, spalti vuoti per Milan-Livorno e Fiorentina-Udinese ma
anche per Atalanta-Lazio e Chievo-Inter per quanto riguarda la serie A. Debacle
in B dove sono a norma solo lo stadio di Torino e quello di Genova.
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