Frei Betto,
un prete di quelli veri, che sta in mezzo alla gente, amico del presidente del
Brasile Lula, mi ha inviato una lettera
rivolta a un bambino brasiliano.
Ma potrebbe essere un qualunque bambino del mondo, anche
italiano.
Leggetela, se volete, ai vostri figli.
“ Insegna a tuo figlio che il Brasile può farcela, e che deve
crescere felice di essere brasiliano. Vi sono in questo paese giudici
giusti, benché questa verità possa suonare sgradevole. Giudici che,
come mio padre, non hanno mai dato lavoro ai familiari, pur avendo figli
avvocati, che mai hanno sfruttato il proprio incarico per ottenere un
favore e che, imparziali, hanno dato causa vinta anche ai poveri,
contestando ricchi padroni o aziende che si sono viste obbligate a riconoscere
che, per certi uomini, l’onore non è un bene negoziabile.
Insegna a tuo figlio che in questo Paese vi sono
politici integri, amministratori competenti, autorità
meritevoli che non si lasciano corrompere, che non nascondono le
infamie sotto il tappeto, che non hanno paura di risultare sgraditi agli amici o
di deludere i potenti, che hanno il coraggio di pensare con la propria
testa e di tutelare più l'onore che la vita.
Insegna a tuo figlio che non avere talento sportivo o viso e
corpo da top-model, che sentirsi brutti a confronto dei vigenti canoni di
bellezza, non è motivo per perdere l'autostima. La felicità non si
compra né è un trofeo che si conquista vincendo la concorrenza;
è intessuta di valori e virtù, e disegna, nella nostra esistenza, quel
senso per il quale vale la pena vivere e morire.
Insegna a tuo figlio che il Brasile ha dimensioni continentali
e le terre più fertili del pianeta. Non è quindi giustificabile tanta
terra senza gente e tanta gente senza terra. Così come la liberazione
degli schiavi ha tardato, ma è arrivata, anche la riforma agraria avrà il suo
momento. E auguriamoci che sulla sua strada scorra poco sangue.
Sappia tuo figlio che i senza terra che
occupano aree incolte, indebitamente accaparrate dai latifondisti o abbandonate
sono, oggi, chiamati "banditi", come un tempo la condanna aveva
colpito Gandhi, seduto sui binari delle ferrovie inglesi, e su
Luther King che occupava le scuole proibite ai negri.
Insegna a tuo figlio che pionieri e profeti, da Gesù
a Tiradentes, da San Francesco d'Assisi a
Nelson Mandela, sono stati invariabilmente trattati,
dalle élite del loro tempo, da sovversivi, malfattori,
visionari.
Insegna a tuo figlio che il Brasile è un paese lavoratore e
creativo. Milioni di brasiliani si alzano presto ogni mattina, mangiano al di
sotto dei loro fabbisogni e consumano la maggior parte della loro vita
sul lavoro, in cambio di uno stipendio che non gli garantisce nemmeno l'accesso
ad una casa propria. E tuttavia questa gente è incapace di
rubare una matita dall'ufficio, un mattone dal cantiere, un
attrezzo dalla fabbrica. Ed è orgogliosa di non cadere
in basso, dove allo stesso livello si ritrovano i banditi dai colletti bianchi
ed i piccoli malviventi. É gente fatta della stessa materia prima di quei
netturbini di Vitória che consegnarono alla polizia dei sacchi pieni di denaro,
che rapinatori di banca avevano nascosto in un secchio.
Insegna a tuo figlio ad evitare la corsia preferenziale di
questa società neoliberista che cerca di inculcarci che
essere consumatore è più importante che essere cittadino, che incensa
chi dilapida fortune, che esalta più l'estetica che l'etica.
Convincilo che la felicità non è il risultato della somma di piaceri, e che la
via spirituale è un tesoro che si custodisce nel profondo del cuore - chi riesce
ad aprirlo godrà di allegrie indescrivibili.
Sappia tuo figlio che il Brasile è la terra degli
indios che non si sono piegati al giogo dei portoghesi, e di Zumbi,
Angelim e Frei Caneca, di Joana Angélica e Anita
Garibaldi, dom Helder Câmara e Chico Mendes.
Insegna a tuo figlio che non deve per forza essere d'accordo
con il disordine stabilito e che sarà felice se si unirà a coloro che
lottano per trasformazioni sociali che rendono questo paese libero e
giusto. Trasmetterà allora a tuo nipote l'eredità della tua saggezza.
Insegna a tuo figlio a votare secondo coscienza, e a
non avere mai disgusto della politica, in quanto chi agisce così è
governato da chi non ne ha, e se la maggioranza dovesse provarlo, sarà la fine
della democrazia. Che il tuo voto ed il suo siano in favore della
giustizia sociale e dei diritti dei brasiliani immeritatamente così
poveri e esclusi, per motivi politici, dai doni della vita.
Insegna a tuo figlio che ad una persona bastano pane, vino e
un grande amore. Coltiva in lui i desideri dello spirito, il
rispetto verso i più anziani, l’amore per la natura, la difesa
dei più fragili.
Sappia tuo figlio ascoltare il silenzio, rispettare le
espressioni di vita e lasciarsi amare dal Dio che lo abita.”
Archivio Sud America
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