Inoltre l'incumbent ora potrà tassare le ADSL senza voce. Le decisioni assunte dal Garante danno una mazzata ai provider e una spintarella a Telecom. Ecco come cambia il panorama dell'ADSL e della flat dial-up all'italiana
Ieri è stato completato il percorso che fissa nuove regole per le
ADSL italiane e insieme è stato deciso il ritorno della dial-up flat di
Telecom Italia, Teleconomy Internet. Il tutto è avvenuto durante una
riunione di consiglio
dell'Autorità
Garante delle Telecomunicazioni (Agcom).
È stato quindi approvato in via definitiva il provvedimento che tanti
cambiamenti porterà a utenti e operatori italiani. Resta in sostanza
confermato quanto Punto Informatico ha descritto in un
precedente articolo: le novità diventeranno realtà percepibile dagli
utenti entro - si suppone - i prossimi 40 giorni. È in sostanza una
vittoria per Telecom Italia e una sconfitta per i provider, che
nelle settimane scorse hanno dato battaglia perché venisse modificata in
modo sostanziale, in alcuni punti, la bozza del provvedimento.
Le ADSL senza voce
Per certi aspetti è una sconfitta anche per gli utenti: tra le nuove regole
che, a dispetto delle proteste dei provider, sono state confermate ieri c'è
il
canone aggiuntivo applicato da Telecom agli operatori sulle ADSL senza
linea voce. Le quali sono quindi destinate a costare qualche euro in
più agli utenti, perché i provider dovranno compensare il rincaro
richiesto da Telecom. Prevale quindi la tesi secondo cui Telecom ha diritto
a un rimborso, dall'operatore, per ogni utente che non paga più il canone
del doppino di rame ma che continua a sfruttarlo per farci passare l'ADSL.
Il rimborso sarebbe giustificato dai costi sostenuti da Telecom per la
manutenzione e l'aggiornamento della rete in rame. L'Italia è così uno dei
primi Paesi in Europa a regolare le ADSL senza linea voce. "In altri Paesi,
come la Norvegia, l'Olanda, il Belgio, l'Austria, la Danimarca, i provider
le offrono sfruttando un vuoto normativo; in Francia, invece, dovrebbero
arrivare fra due mesi, su richiesta del regolatore a France Telecom",
racconta a Punto Informatico Lars Godell, analista di
Gartner Group, uno dei principali osservatori di ricerca indipendenti.
Telecom Italia ha ottenuto quindi una vittoria precoce in un mercato
rilevante, per un fenomeno che comincia a essere importante e
pericoloso per gli incumbent europei: "In Norvergia, dove questo
servizio è disponibile dal 2003, il 14 per cento degli utenti ADSL totali è
‘senza vocè", dice Godell.
Il ritorno di Teleconomy Internet
Non solo, le vittorie di Telecom non finiscono qui: ieri l'Agcom ha anche
stabilito che Teleconomy Internet debba tornare in vita,
perché l'ha giudicata replicabile. Ha annullato così la
sentenza della Corte di Appello di Milano che imponeva la sospensione di
Teleconomy Internet, come è infatti accaduto, finché Agcom non si fosse
pronunciata in merito. E Agcom ha deciso ieri di promuovere Teleconomy.
In questo modo dà di fatto torto ai provider, che sostengono un'idea
diversa: di non poter replicare Teleconomy servendosi
dell'attuale offerta all'ingrosso (Friaco) applicata da Telecom a chi vende
dial-up flat. Secondo quanto risulta a Punto Informatico, Agcom ha precisato
che Teleconomy Internet è replicabile, con la Friaco, solo da operatori
dotati di adeguate economie di scala ed efficienze nell'uso della rete.
Ossia, non è replicabile da tutti gli operatori, ma solo da coloro che siano
grandi abbastanza (per numero di utenti) da sfruttare al
meglio i flussi di interconnessione usati alla base dell'offerta. In altre
parole, anche in questo caso prevale quella che era
la tesi di Telecom Italia sulle dial-up flat.
Fuori i piccoli
Non solo: con questa decisione di Agcom, fa un altro passo avanti anche una
certa visione generale del mercato, fortemente sostenuta dai grandi
operatori (Telecom in testa) e osteggiata dai provider puri. Ossia l'idea
che per vendere accesso a Internet bisogna essere, per forza, grandi e
infrastrutturati; e che questo non sia più un business per i piccoli
soggetti. Questi ultimi sono stati però gli iniziatori
dell'Internet italiana. Il processo con cui si sta cercando di metterli ai
margini equivale quindi a una svolta tale da rendere la rete nostrana molto
diversa da quella delle origini. Per varie ragioni, quindi, ieri si è
impresso un marchio sull'Internet italiana destinato a perdurare. Adesso la
battaglia degli operatori, per le dial-up flat, sarà convincere Agcom a
imporre prezzi più bassi Friaco a Telecom Italia. L'Agcom se ne
occuperà prossimamente, perché la Friaco rientra in uno di quei
mercati che dovrà analizzare e su cui dovrà deliberare, secondo le
disposizioni del nuovo codice europeo delle comunicazioni elettroniche
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