Presto tagli ai prezzi delle chiamate da telefono fisso a mobile da parte
di Telecom Italia. A partire dal 7 maggio, infatti, entrerà in vigore la
nuova manovra tariffaria che prevede riduzioni dei prezzi al minuto delle
conversazioni. Critico il commento del Codacons.
Presto tagli ai prezzi delle chiamate da telefono
fisso a mobile da parte di
Telecom Italia. A partire dal 7 maggio, infatti, entrerà in
vigore la nuova manovra tariffaria che prevede riduzioni dei prezzi al
minuto delle conversazioni per le telefonate ai clienti Tim, Vodafone e Wind,
e un leggero aggravio per chi chiama un telefonino H3g. Le riduzioni
riguardano sia le famiglie che la clientela affari. La nuova
manovra si inserisce nel meccanismo di price cap, che prevede un
decremento annuo della quota di retention (vale a dire la parte di tariffa
di spettanza dell'operatore fisso) relativa a Telecom Italia. Da luglio,
poi, dovrebbero partire altre riduzioni, stavolta relative alla cosiddetta
termination, cioé la parte di tariffa che finisce nelle casse degli
operatori mobili. Il nuovo listino in vigore dal 7 maggio non prevede
variazioni allo scatto alla risposta, ma solo ai prezzi dei minuti
successivi di conversazione.
In particolare, le famiglie (nella fascia oraria intera)
pagheranno 20,88 centesimi al minuto per chiamare un telefonino Tim
(contro gli attuali 21,55), 20,42 per uno Vodafone (adesso sono 20,92) 26,57
per uno Wind (attualmente 28,02) e 39,98 per uno H3g (in rialzo dagli
attuali 38,32). Il prezzo nella fascia oraria ridotta resta invece invariato
a 12 centesimi. Quanto alla clientela affari, i cui prezzi vengono
tradizionalmente espressi al netto dell'Iva, le riduzioni sono per i
cellulari Tim da 13,30 a 13,17, per Vodafone da 15 a 14,91, per Wind da
15,46 a 15,12. Per chiamare un cellulare H3g, invece, si spenderanno 19,90
centesimi al minuto, contro gli attuali 19,41.
Il taglio delle tariffe Telecom per le telefonate da fisso a
mobile rappresenta per il
Codacons solo "qualche briciola data in pasto ai consumatori italiani".
Il leggero calo dei prezzi - afferma l'associazione - è del tutto
insufficiente, in quanto le tariffe telefoniche in Italia continuano a
rimanere le più elevate d'Europa, e i consumatori del nostro paese i più
tartassati dalle compagnie telefoniche, anche a causa della mancanza di una
reale concorrenza nel settore.
Una misura davvero vantaggiosa per gli utenti della telefonia
fissa e mobile - sostiene l'associazione - sarebbe equiparare le
tariffe italiane a quelle degli altri paesi UE, sensibilmente inferiori
rispetto a quelle correnti nel nostro paese, sotto tutti i profili, anche
quello degli sms.
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