Uno dei blocchi per la liberalizzazione dei servizi di telefonia fissa e'
il potere che TelecomItalia ha sull'ultimo miglio, il cavo telefonico che
collega la rete delle utenze alle centraline da cui partono le reti in
concorrenza dei vari gestori. In palese conflitto di interesse, l'ex-gestore
monopolista continua ad esercitare il suo potere anti-mercato sulla gestione
del "doppino di rame", vendendo ai propri concorrenti lo stesso servizio che
lei medesima vende direttamente agli utenti. A parte gli aspetti di
deformazione delle leggi della concorrenza di cui ci si occupera' in altra
sede, esiste anche una soluzione tecnica che potrebbe servire ad avviare un
processo di liberalizzazione senza condizionamenti. E' la tecnologia Wi-Max.
In collaborazione con l'Aduc (associazione per i diritti degli utenti e
consumatori) l'on. Donatella Poretti, della Rosa nel Pugno, ha presentato la
seguente interrogazione:
Interrogazione
Ministro Comunicazioni e Ministro alla Difesa
Per sapere, premesso che:
- la tecnologia Wi-Max puo' sostituire il cavo telefonico e raggiungere via
radio le case degli utenti;
- tale tecnologia puo' coprire anche luoghi remoti, costose da cablare in
banda larga;
- il Wi-Max puo' essere l'alternativa al cablaggio dell'ultimo miglio;
- il cavo rappresenta il vincolo fisico alla concorrenza nei nuovi servizi a
banda larga, dalla tv a internet veloce;
- le frequenze del Wi-Max sono ancora utilizzate dal ministero della Difesa;
- che in altri Paesi europei le licenze per tali frequenze sono gia' state
assegnate;
per sapere se intendono avviare il processo di liberalizzazione delle
frequenze Wi-Max e consentire, in tal modo, l'accesso ai servizi al piu'
ampio strato della popolazione e incentivare la concorrenza nel settore
delle telecomunicazioni.
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