Le riduzioni di prezzo delle tariffe telefoniche consentiranno ai
consumatori di risparmiare circa due miliardi di euro nei prossimi tre
anni . Nei mercati delle reti fisse si conferma la posizione dominante di
Telecom. È quanto emerge dalla
Relazione annuale
dell'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni.
Calabrò:
Rai e Mediaset ancora dominanti. Non rinviabile riorganizzazione Rai
Le riduzioni di prezzo delle tariffe telefoniche consentiranno ai
consumatori di risparmiare circa 2 miliardi di euro nel prossimo
triennio. Risulta confermata la posizione dominante di Telecom Italia nei
mercati delle reti fisse. E nell'ambito delle attività svolte dalla Telecom
bisogna fare "un passo avanti" nella divisione fra servizi regolati e
servizi non regolati. È quanto ha affermato oggi
il presidente
dell'Autorità per Garanzie nelle Comunicazioni, Corrado Calabrò,
nel corso della Relazione annuale, affrontando il nodo delle
telecomunicazioni e della telefonia.
Dopo l'analisi dei 18 mercati rilevanti effettuata
secondo le norme Ue "risulta confermata la posizione dominante di Telecom
Italia nei mercati delle reti fisse". Tuttavia, ha sottolineato Calabrò,
"l'Italia è il secondo Paese in Europa per linee passate dal controllo
dell'operatore storico ai concorrenti, con 1,6 milioni di linee, e con una
tariffa di accesso ch'è la più bassa d'Europa e ch'è destinata a ridursi
ulteriormente nel prossimo anno. L'Autorità ha anche utilizzato la leva
delle tariffe asimmetriche di terminazione a favore dei nuovi operatori per
promuovere gli investimenti in reti alternative, e favorire quindi un
modello di competizione sostenibile".
Secondo Calabrò nel campo della telefonia mobile "la
portabilità del numero si conferma fondamentale leva concorrenziale" e
"l'introduzione di forme di competizione basate sui servizi, ossia l'avvento
degli operatori virtuali, può accelerare la discesa dei prezzi finali".
L'Autorità sta dunque "monitorando lo stato degli accordi raggiunti per
verificare se i quattro gestori mobili siano effettivamente intenzionati a
porre in essere comportamenti virtuosi". "Qualora - ha affermato il
presidente Calabrò - nei prossimi mesi non si dovessero registrare
significativi avanzamenti al riguardo, l'Autorità non potrà non prendere in
considerazione misure regolamentari, ancorché queste siano una extrema ratio
in un mercato competitivo come quello mobile".
"Nel periodo 1° settembre 2005 - 1° luglio 2008, TIM e Vodafone
ridurranno progressivamente le tariffe di terminazione sulla propria rete
(ossia i costi delle chiamate ai cellulari) del 13% all'anno; Wind del 16%
all'anno - ha detto Calabrò - La riduzione di ricavi per gli operatori
mobili, che in larga parte andrà a beneficio dei consumatori finali, sarà di
circa 1,8 miliardi di euro". Secondo l'Autorità bisogna fare un passo avanti
nella separazione fra la rete e i servizi commerciali: "Nell'ambito delle
attività svolte da Telecom Italia, occorre fare un passo avanti sulla strada
della separazione tra i servizi regolati e non regolati, agendo sulla
funzione di governance e di controllo indipendente. L'esperienza
internazionale mostra che questo percorso è più efficace quando l'operatore
stesso prende impegni vincolanti. Chiedo perciò a Telecom Italia di dare la
sua disponibilità in tal senso".
"Riferimento ultimo" dell'Autorità sono dunque i consumatori:
"Per effetto delle riduzioni di prezzo nelle tariffe telefoniche disposte in
quest'ultimo anno dall'Autorità, i consumatori risparmieranno circa 2
miliardi di euro nel prossimo triennio". Fra le attività svolte
dall'Autorità ci sono state "la lotta alla piaga dei servizi non richiesti";
sono state introdotte "disposizioni limitatrici del blocco dei terminali" ed
"è stata avviata, in collaborazione con l'Antitrust, un'analisi sui costi
della ricarica dei servizi di telefonia mobile, risentiti particolarmente
dai giovani". Sono state più di mille le richieste dei consumatori trattate
dall'Autorità. Inoltre lo scorso anno i Co.re.com (Comitati regionali per le
comunicazioni) hanno trattato circa diecimila casi di conciliazione fra
utenti e operatori di telecomunicazione.
L'industria italiana dei servizi di tlc ha fatto segnare una
crescita in valore del 4,3% rispetto all'anno precedente, con un
mercato che supera i 36 miliardi di euro. "Siamo al primo posto in Europa -
ha detto Calabrò - per diffusione dei servizi di telefonia mobile di terza
generazione (UMTS), con 10 milioni di linee attivate. L'Italia è il primo
paese nel lancio commerciale della televisione in mobilità con tecnologia
DVB-H; siamo nelle prime posizioni per la televisione su computer (IPTV).
Gli utilizzatori di Internet, in Italia, hanno superato i 28 milioni". La
diffusione dell'ADSL "raggiunge l'80% della popolazione, ma con gravi
squilibri territoriali". I prezzi di accesso sono scesi in media del 50% ma
"possono diminuire ancora". Ed è "inaccettabile il ritardo nella diffusione
della tecnologia radio di accesso a banda larga denominata Wi-Max,
dipendente essenzialmente dal continuo differimento nella nella messa a
disposizione della relativa banda di frequenza da parte dell'attuale
detentore". Da qui l'auspicio che "il Governo, assecondando l'impegno del
ministro Gentiloni, sblocchi finalmente questa situazione, consentendo
l'assegnazione delle frequenze per il Wi-Max".
Archivio Telefonia
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