L'Autorità per le Garanzie nelle comunicazioni aveva annunciato i primi
di agosto una consultazione pubblica in vista del prossimo Regolamento
sulle procedure di migrazione dei clienti da Telecom a un operatore
alternativo (unbulndling). Francesco Luongo di MDC ha presentato
il parere dell'associazione: "Si devono prevedere sanzioni severe per i
servizi non richiesti e una black list delle società inaffidabili".
"Il prossimo Regolamento sulle procedure di
migrazione dei clienti in unbundling (scegliere un gestore
di telefonia fissa alternativo, interrompendo il rapporto contrattuale con
Telecom Italia) deve prevedere pene severe per quegli operatori che pongano
in essere servizi non richiesti". Consiste in questo il parere che il
Movimento Difesa del Cittadino (MDC) ha presentato oggi all'Autorità per le
Garanzie nelle comunicazioni nell'ambito della consultazione pubblica
"Modalità di attivazione passaggio e cessazione nei servizi intermedi di
accesso offerti da Telecom Italia" (Del
n. 483/06/CONS). Secondo l'associazione, la
migrazione dei clienti da un operatore all'altro rappresenta uno
dei settori in cui si stanno registrando notevoli criticità ai danni dei
consumatori: "Il servizio telefonico viene, infatti, disattivato per giorni
o settimane dalla donatine - spiega MDC - mentre del tutto incerti restano i
tempi di attivazione delle prestazioni da parte dell'operatore recipient".
"Questo stato di cose è gravemente lesivo dei diritti dei
consumatori e della stessa concorrenza -sottolinea Francesco Luongo,
responsabile del Dipartimento TLC del Movimento Difesa del Cittadino - È
positiva la proposta di regolamento dell'Autorità
per quanto riguarda la certezza delle procedure, basate finalmente sul
consenso o sul recesso scritto dell'utente. Finalmente, l'Autorità sembra
abbia deciso di porre un freno alla deregulation selvaggia attualmente
esistente in Italia nelle Tlc. Una vera e propria giungla in cui è possibile
concludere contratti e vedersi addebitare migliaia di euro in bolletta senza
che sia stata messa neppure una firma".
Il
Movimento critica, invece, il Regolamento nella parte in cui non prevede
sanzioni severe e indennizzi automatici a carico degli operatori
che attivino servizi senza la richiesta dell'utente. Inoltre, l'associazione
ritiene che per debellare "la piaga delle bollette pazze" l'Autorità debba
rendere pubblici i dati delle denunce pervenute da utenti e associazioni dei
consumatori al fine di creare una vera e propria black list degli operatori
al fine di dissuaderli da porre in essere pratiche di mercato disoneste.
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