Molte associazioni dei consumatori sollecitano l'intervento immediato
delle autorità contro Wind, ancora non in regola con l'abolizione dei
costi di ricarica. La compagnia telefonica, nel frattempo, promette di
rimborsare i clienti e di mettersi in regola a partire da domani.
Gli oltre 13 milioni di clienti Wind sono gli
unici in Italia a essere ancora alle prese con i costi di ricarica.
A denunciarlo sono molte associazioni dei consumatori che sollecitano
l'intervento immediato delle autorità competenti contro la compagnia
telefonica, che nel frattempo è corsa ai ripari: in una nota diffusa nel
pomeriggio, Wind, infatti, ha promesso ai propri clienti il rimborso, entro
il 31 marzo e sotto forma di traffico telefonico, dei costi aggiuntivi
sostenuti. La società ha avvertito, inoltre, che sta ultimando gli
aggiornamenti tecnici e che da domani le ricariche per i cellulari saranno
disponibili senza costi aggiuntivi. Francesco Luongo, responsabile
del Dipartimento TLC del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), che
trova "ingiustificabile che l'applicazione di una legge dello Stato venga
arbitrariamente posticipata per pretesi motivi tecnici", chiede che venga
fatta piena luce sull'esatto ammontare delle somme incassate a titolo di
costi di ricarica. "La Guardia di Finanza verifichi la contabilità
dell'azienda - si legge nel comunicato - affinché ci sia la garanzia minima
che tutti i clienti coinvolti vengano rimborsati". Il Movimento ha messo a
disposizione degli utenti il modulo di diffida al rimborso sul
proprio sito.
Secondo Adiconsum, sebbene restino ancora delle segnalazioni nei
confronti di Wind, "la battaglia sulle ricariche è stata vinta
grazie al decreto Bersani". Ciò che risulta irrisolto, invece, per
l'associazione, è il problema della giungla dei piani tariffari per poter
scegliere quello più conveniente. Molto positive sono invece le proposte di
alcuni gestori che hanno eliminato lo scatto alla risposta e la delibera
dell'Autorità sulla trasparenza che prevede che ogni gestore dovrà mettere
sul proprio sito Internet il costo della telefonata per la durata di 1
minuto e di 2 minuti rispettivamente per le telefonate alla propria rete,
verso gli altri gestori e verso la telefonia fissa.
Il presidente del Codacons, Carlo Rienzi, chiede l'intervento
dell'Autorità delle Comunicazioni, affinché adotti "provvedimenti
sanzionatori contro Wind, compresa l'eventuale sospensione della licenza", e
faccia rapporto alla magistratura "affinché verifichi se il comportamento
della compagnia telefonica possa configurare eventuali reati penali a danno
della moltitudine dei clienti".
Adusbef e Federconsumatori segnalano anche comportamenti
irregolari da parte di 3 Italia che, secondo le segnalazioni giunte
alle associazioni, "tramuterebbe i costi di ricarica non in traffico
normale, bensì in altri servizi, oltretutto scelti dalla stessa 3 Italia".
Adusbef e Federconsumatori chiedono "l'immediata cessazione di tale sopruso,
pena iniziative di denuncia a tutto campo".
Il Movimento Consumatori esprime soddisfazione per la "ritirata",
anche se tardiva, fatta da Wind, ma chiede anche che, per arginare
questo tipo di situazioni, "il Parlamento dia subito riscontro alla
richiesta dell'Autorità per le comunicazioni di integrare l'articolo 1 del
decreto Bersani in sede di conversione in legge, introducendo sanzioni
efficaci comminabili dall'Autority stessa, in casi di palese violazione
della normativa".
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