Pubblico il video ed il resoconto stenografico del mio intervento alla Camera
dei Deputati di questa mattina. Purtroppo la Camera in questi giorni è stata
impegnata a respingere il tentativo del Presidente del Consiglio di
raggirare le sentenze della corte di giustizia europea a favore delle
sue aziende. Da più parti il Pdl ha urlato che ai cittadini di questo argomento
non importa nulla, nè vorrebbero parlarne in un momento difficile per il nostro
Paese. Falso. E' vero invece che nessun cittadino
vuol pagare di tasca propria le sanzioni dell'Unione europea a cui stiamo
andando incontro grazie a questo comportamento scelerato del centrodestra. E'
vero che dell'occupazione abusiva delle frequenze di
Europa7 i cittadini non sono ancora informati grazie alla copertura
degli organi di informazione. E' vero che Europa7 ha vinto con una gara
l'assegnazione di queste frequenze oggi occupate da Rete4. E'
vero che la legge Gasparri è stata posta in essere per
mantenere lo status quo attuale in barba alla liberalizzazione del mercato delle
frequenze radiotelevisive.
"Signor Presidente, signor Presidente del Consiglio dei
ministri, anche se non è presente mi rivolgo a lei, perché in questo disegno di
legge di conversione da approvare lei ha inserito norme che servivano - e che
servono - a lei. Pertanto, è a lei che devo rivolgermi.
Solo pochi giorni fa lei, signor Presidente del Consiglio dei ministri che non
c'è, ha chiesto la fiducia, sostenendo che «se po' fa'», cercando così di
ammiccare sinuosamente ad una parte di questo emiciclo. In
realtà, signor Presidente del Consiglio dei ministri, noi le diciamo in modo
molto chiaro: «nun se po' fa'»! Non si può fare così! Lei non
può pensare di continuare ad usare impunemente e spudoratamente
le istituzioni per farsi fare le leggi che piacciono e servono a lei. Lei,
signor Presidente del Consiglio dei ministri che non c'è, già nella scorsa
legislatura ha abusato del suo ruolo e delle sue funzioni per
piegare le leggi ai suoi interessi: allora di tipo giudiziario - con le famose
leggi ad personam che le hanno permesso «zigzagare» fra i
processi, fino a raggiungere l'impunità - ed oggi di tipo imprenditoriale, con
almeno una «doppietta» di proposte emendative davvero significative: la «salva
Retequattro» e la «pedaggio selvaggio» delle reti
autostradali.
Tutti i suoi cantori, dentro e fuori il Parlamento, tutte le sue televisioni, i
suoi giornali, tutti i suoi mass media in questi giorni si sono sgolati nel
sostenere che la norma voluta dal Governo in materia radiotelevisiva non
c'entrava - e non c'entra - nulla con la volontà di salvare Retequattro
dai rigori della legge e da quelli della Comunità europea. Non era - e
non è - vero e lo avete ammesso anche voi quando, alla fine, ieri avete dovuto
ritirarla. La norma in questione, non solo non risolveva l'infrazione contestata
dalla Commissione europea e non dava risposte alle decisioni della Corte di
giustizia delle Comunità europee ma, anzi, ne aggravava la situazione.
28/05/2008 Il dovere delle Istituzioni (http://www.antoniodipietro.it)
Pubblico il video ed il resoconto stenografico del mio intervento alla Camera
dei Deputati sull'emendamento presentato dal Governo che prevede l'approvazione
della convenzione fra Autostrade per l'Italia e Anas,
alla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge
sugli obblighi comunitari, senza passare dal Cipe, in contrasto
con il dovere delle istituzioni di fare in modo che la
concessione serva ai cittadini e non invece soltanto a qualche società
concessionaria.
"Signor Presidente, anch'io intervengo sull'ordine dei lavori perché ritengo
che prima di votare questo articolo aggiuntivo, è bene che tutti noi
parlamentari sappiamo fino a che data l'Anas può approvare gli schemi di
concessione, con la certezza che diventano validi subito dopo, senza bisogno che
vi sia ciò che è previsto ora, vale a dire il decreto del Ministro delle
Infrastrutture, la controfirma del Ministro dell'Economia e delle Finanze, il
parere delle Commissioni parlamentari di Camera e Senato, il parere degli organi
di controllo.
Insomma, si affidano a una società di capitali le sorti del bilancio dello
Stato, senza operare alcun controllo, senza che lo Stato
intervenga! Alcun organo dello Stato: né il Parlamento, né il Governo, né gli
organi di controllo come la Corte dei conti o la Ragioneria dello Stato, che
pure dovrebbero apporre il visto; nulla di tutto ciò viene fatto e una società
di capitali non fa altro che decidere a chi dare in concessione un bene
non suo, ma dello Stato, di cui essa è concessionaria! (Applausi
dei deputati dei gruppi Italia dei Valori e Partito Democratico)
Per questa ragione, a proposito dell'ordine dei lavori, sollecito soprattutto la
Presidenza della Camera per ottenere una risposta prima del voto.
In secondo luogo, chiedo al Governo di ritirare la proposta emendativa
in esame (Commenti dei deputati del gruppo Unione di Centro) perché
spossessa le istituzioni di un diritto-dovere: quello di
verificare se vi sono le condizioni per concedere a un terzo tale beneficio,
tale concessione.
Da ultimo, noi dell'Italia dei Valori non possiamo accettare una formulazione
siffatta, perché è in contrasto con il dovere delle istituzioni di fare in modo
che la concessione serva ai cittadini e non invece soltanto a
qualche società concessionaria, la quale, senza controllo, pensa a gestire le
proprie risorse (Applausi dei deputati dei gruppi Italia dei Valori, Partito
Democratico e Unione di Centro).
http://www.antoniodipietro.it/
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