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20/11/2018 Quattro incidenti nella stessa strada in quindici giorni per zia, nipote e nonni. Asportato rene ad una diciassettenne (Mariella Romano)
“È una strada maledetta”.
Elena Avone è stravolta. In quindici giorni quattro persone della sua famiglia hanno rischiato di perdere la vita in tre incidenti avvenuti tra via Enrico De Nicola e via Guglielmo Marconi a Torre del Greco. L’ultimo, lunedì 19 novembre, all’ora di pranzo, quando una Kia rossa sarebbe scivolata sull’asfalto reso viscido dalla pioggia, impattando contro una Opel grigia. Nello scontro, il conducente della Opel se l’è cavata con tanta paura, mentre i due coniugi A. C. e sua moglie G. M. R. che stavano a bordo della Kia, hanno riportato ecchimosi, contusioni e ossa doloranti.
Di ritorno dall’ospedale Maresca, dove sono stati accompagnati e poi dimessi i due settantenni, Elena racconta la “maledizione” della strada: una curva con una brutta pendenza e un asfalto non drenante, che troppo spesso si sta sporcando di sangue.
“Mio suocero”, racconta la donna, “è stato trasportato al Maresca in codice rosso perché subito dopo l’impatto è svenuto. Per fortuna, si è ripreso e dopo una Tac, a tarda sera, è stato dimesso. Per mia suocera che nell’urto ha riportato ferite al collo e al torace, l’ambulanza non è mai arrivata: sono stata io ad accompagnarla al pronto soccorso, dopo averla caricata in macchina”.
Un’ora dopo l’impatto tra la Kia e la Opel, un giovane di colore ha perso il controllo dello scooter sul quale viaggiava ed è caduto andando a sbattere contro il marciapiedi.
“Si è schiantato nel punto esatto del precedente incidente”, racconta Elena Avone ancora arrabbiata. “Il mio compagno era lì perché aspettava il carro attrezzi e ha aiutato il ragazzo a rialzarsi. Per fortuna non si è fatto male e quindi si è rimesso in sella e ha proseguito senza andare al pronto soccorso”.
Inquietante, però, sarebbe l’elenco degli incidenti che in quindici giorni si sono susseguiti nella curva che collega via Guglielmo Marconi con via De Nicola, coinvolgendo quattro persone della stessa famiglia di Elena Avone.
“Una settimana fa”, dice la donna, “una ragazzina di diciassette anni, mia parente, percorreva via De Nicola con il motorino: è scivolata nella curva ed è finita contro il marciapiedi. Gli specialisti, per salvarle la vita, le hanno dovuto asportare un rene. Resterà segnata a vita. Un’altra mia zia, invece, nello stesso posto, ha solo distrutto un’auto appena comprata”.
Una sfilza di incidenti che assegnano il titolo di strada maledetta alla curva che è stata modificata durante i lavori di ampliamento dell’autostrada e la conseguente chiusura del vecchio casello.
“L’amministrazione faccia qualcosa, ma soprattutto lo faccia subito”, conclude Elena Avone. “Non si aspetti il morto per mettere in sicurezza quella curva”.
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