Dal mese di ottobre 2005 fino ad oggi la
Polizia Postale della sede di Pescara ha condotto un'importante
attività investigativa sulle vendite on line, che ha portato alla scoperta
di una grande organizzazione criminale, specializzata in attività di
bancarotta e della quale sono rimasti vittime di truffa diversi clienti e
fornitori.
Le indagini hanno preso inizio a seguito dell'improvvisa
chiusura della ADB CENTER WORKS di Pescara, specializzata in vendite via
internet. Nelle fasi conclusive le operazioni della polizia postale
abruzzese si sono incrociate con altre attività investigative condotte dalla
D.I.A. di Milano e coordinate dalla D.D.A. dello stesso capoluogo,
consentendo di smascherare il livello superiore dell'organizzazione che
utilizzava l'attività di bancarotta per riciclare grosse somme di denaro,
provenienti dal traffico internazionale di stupefacenti. Il capo
dell'organizzazione, dal suo rifugio in Spagna dove era fuggito per evitare
l'arresto per le attività illecite, controllava attraverso internet con
collegamenti in audio ed in video le varie sedi dove si svolgevano le
attività illecite, intervenendo costantemente su di esse.
L'ufficio di Pescara della Polizia delle Comunicazioni
ha in tal modo individuato la responsabilità di 19 soggetti, permettendo
alla Procura della Repubblica di Pescara di emettere 35 decreti di
perquisizione ed al GIP di fissare una serie di provvedimenti cautelari. La
Polizia delle Comunicazioni dell'Abruzzo ha inoltre collaborato con il
personale della D.I.A. e dei Compartimenti della Polizia delle Comunicazioni
di Roma, Milano, Bologna, Torino, Perugia e Trieste e delle Squadre Mobili
di Milano, Teramo e Piacenza. Dieci persone sono state arrestate in Italia,
oltre al capo dell'organizzazione, catturato in Spagna dalla D.I.A., poichè
già ricercato per traffico internazionale di stupefacenti, mentre altre tre
persone sono tuttora ricercate. Nel corso delle perquisizioni è stata
sequestrata una grande quantità di documenti con alto valore probatorio, e
materiale provento del reato (sono stati sequestrati, tra l'altro, 9
esercizi commerciali, alcuni depositi e il loro contenuto, a Milano, Roma,
Forlì e nelle province di Perugia e di Terni).
"L'indagine - si legge nella nota - si caratterizza per
l'innovativa iniziativa delinquenziale, che dimostra la rapidità
con cui le organizzazioni criminali acquisiscono la padronanza delle nuove
tecnologie e sono in grado di attivarsi nel settore della new economy, e a
come utilizzino i proventi delle truffe online per alimentare altri mercati
criminali. Inoltre dimostra la capacità da parte di investigatori
specializzati e di autorità giudiziarie attente e preparate di reagire
validamente a questo tipo di reati, tutelandone le vittime dirette e
ripristinando la fiducia del mercato in fondamentali settori dell'economia
Archivio Truffe Raggiri
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