04/08/2008 TLC. Tutela consumatori, firmato Protocollo fra Agcom e CNCU (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Le attività saranno programmate in maniera congiunta e saranno rivolte "al
miglioramento del grado di informazione dell'utenza e di quello di
trasparenza, efficienza e qualità dell'offerta del mercato" / PDF:
Il Protocollo d'Intesa
Adeguata informazione, corretta pubblicità ed
educazione al consumo. Correttezza, trasparenza ed equità nei
rapporti contrattuali. Erogazione di servizi pubblici secondo standard di
qualità ed efficienza. Sono i diritti dai quali prende le mosse il
Protocollo d'Intesa siglato fra Autorità per le Garanzie nelle Comunicazione
e CNCU (Consiglio Nazionale Consumatori e Utenti) e "principalmente
finalizzato a definire e sviluppare congiuntamente nuovi strumenti che
consentano una corretta e diffusa educazione ed informazione degli stessi
rispetto ai servizi di comunicazioni". È quanto si legge nel Protocollo: il
documento congiunto Agcom e Ministero dello Sviluppo Economico CNCU è stato
pubblicato oggi sul sito internet dell'Autorità. Nel Protocollo si
riconosce che le associazioni di consumatori "possono senza dubbio
considerarsi soggetti idonei a perseguire" obiettivi di carattere
informativo, di assistenza e consulenza, "finalizzati a rendere edotti i
consumatori e gli utenti sulle norme poste a tutela dei loro diritti, nonché
sulle forme di tutela disponibili, sia preventive, che successive e sulle
relative procedure da utilizzare".
Agcom e CNCU si dichiarano "consapevoli che, nello
specifico settore delle comunicazioni, caratterizzato da una continua
innovazione tecnologica e normativa e da una grande varietà di condizioni
contrattuali ed economiche dell'offerta, l'azione di tutela
informativa/educativa dei consumatori e degli utenti necessita di un
costante aggiornamento".
Le attività che saranno programmate in maniera congiunta
saranno dunque rivolte "al miglioramento del grado di informazione
dell'utenza e di quello di trasparenza, efficienza e qualità dell'offerta
del mercato: esse avranno dunque anche lo scopo - si legge nel Protocollo -
di agevolare gli utenti finali nell'effettuare scelte sempre più libere e
consapevoli" e dunque "contribuendo ad uno sviluppo equilibrato del mercato
delle comunicazioni".
Quali dunque le attività previste? Fra le altre,
predisposizione e diffusioni di materiali informativi a livello nazionale,
partecipazione a manifestazioni istituzionali e spazi condivisi,
realizzazione di cd-rom, dvd, software informativo, collaborazione in
materia di educazione al consumo e azioni coordinate sugli usuali canali
informativi degli operatori di comunicazione per verificare trasparenza e
qualità del servizio offerto.
PDF:
Il Protocollo d'Intesa
31/07/2008 Parte indagine Antitrust e Agcom su SMS e MMS (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Antitrust e Agcom hanno avviato un'indagine conoscitiva congiunta su messaggini, MMS e servizi in mobilità per esaminarne condizioni di offerta, trasparenza e dinamiche concorrenziali.
Stretta delle Autorità contro messaggini e MMS. L'Antitrust e l'Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni hanno infatti avviato un'indagine conoscitiva, che verrà svolta congiuntamente, su SMS, MMS e servizi in mobilità per raccogliere e analizzare informazioni sui prezzi e sulle modalità di offerta, spesso diversi a seconda dei pacchetti di offerta e dunque con costi medi variabili. Lo annuncia una nota stampa congiunta delle due Autorità.
Nel mirino delle Autorità finiscono dunque condizioni di offerta e trasparenzadi SMS e MMS. "Nel 2007 - affermano le Autorità - i mercati oggetti dell'indagine hanno registrato in Italia ricavi complessivi pari a circa 4 miliardi di euro (2,49 mld per gli SMS e 1,61 per MMS e dati in mobilità)". Le due Autorità intendono dunque "raccogliere e analizzare informazioni e documentazione relative ai prezzi e alle modalità di offerta dei servizi in questione".
I mercati di SMS, MMS e dati in mobilità "sono contraddistinti - proseguono - dalla presenza di numerosi pacchetti di offerta per diversi profili di utenza, all'interno dei quali il costo medio del singolo servizio può variare fortemente. Verranno quindi esaminate le condizioni di offerta, la trasparenza e le dinamiche concorrenziali, anche ai fini della miglior tutela di consumatori e utenti".
Positive le reazioni delle associazioni dei Consumatori. "Finalmente l'Antitrust e l'Agcom hanno deciso di indagare a fondo sul mercato di SMS, MMS e servizi in mobilità che da anni è all'origine di migliaia di truffe ai danni dei consumatori e soprattutto dei minori": è il commento di Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento Nuove Tecnologie del Movimento Difesa del Cittadino (MDC), per il quale l'intervento delle due Autorità rappresenta "la fine di quella deregulation del settore delle TLC che ha permesso in questi anni a operatori e centri servizi di incassare milioni di euro per servizi mai richiesti o sms truffa che invitavano a chiamare numeri a pagamento".
L'apertura dell'indagine è stata accolta con soddisfazione dal Codacons che già ipotizza una "maxi class action". Commenta il presidente dell'associazione Carlo Rienzi: "Finalmente! Erano 4 anni che a suon di esposti il Codacons denunciava alle due Autorità l'eccessivo costo di Sms e Mms in Italia rispetto agli altri paesi europei". L'associazione annuncia che "appena conclusa l'indagine delle due autorità, se emergeranno violazioni o comportamenti scorretti da parte delle compagnie telefoniche operanti in Italia, partirà una maxi-class action del Codacons, finalizzata a far ottenere agli utenti la restituzione di quanto incassato in più dai gestori telefonici nel corso degli ultimi anni".
E soddisfazione è stata espressa da CODICI "per l'azione posta in essere dalle Autorità - commenta il Segretario nazionale Ivano Giacomelli - E' evidente che la grande varietà di offerte per diversi profili necessita di maggiore controllo affinché le compagnie telefoniche operino nella più totale trasparenza e legalità".
25/07/2008 Antitrust multa campagna "Scendi in campo" di H3g (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Sanzione di 93 mila euro per la campagna pubblicitaria dello scorso settembre ritenuta pratica commerciale scorretta. Lo riferisce Adiconsum che aveva sporto denuncia ma commenta: "Le sanzioni arrivano a campagna ormai terminata".
La campagna pubblicitaria era rimbalzata sugli schermi televisivi e sui manifesti a settembre scorso: "Scendi in campo", testimonial Luciana Littizzetto e Marcello Lippi. Ora l'Antitrust ha sanzionato H3g e condannato la società al pagamento di una sanzione amministrativa pecuniaria di 93 mila euro. È quanto denuncia oggi Adiconsum: la pubblicità, ricorda l'associazione citando il Garante, "presentava in modo oscuro e incomprensibile, quando non ometteva, informazioni rilevanti di cui il consumatore medio ha bisogno per prendere una decisione consapevole di natura commerciale".
Il messaggio è stato infatti trovato "idoneo a indurre in errore le persone alle quali è rivolto o da esso raggiunte sulle reali caratteristiche, natura e condizioni economiche e limitazioni tecnologiche cui sono offerti il TVfonino e i servizi abbinati di telefonia mobile, lasciando intendere, contrariamente al vero, che la visione delle partite possa costituire un omaggio a fronte dell'acquisto del TVfonino e, a causa della sua ingannevolenzia, pare suscettibile di pregiudicare il comportamento economico".
L'associazione, che aveva denunciato la campagna all'Antitrust, si dichiara soddisfatta ma sottolinea come "queste procedure siano inefficaci ad indurre le aziende a pratiche commerciali corrette e senza pubblicità ingannevoli, visto che le sanzioni, peraltro ampiamente sostenibili da società con fatturati miliardari, arrivano quasi sempre a campagna ormai terminata, quando le aziende hanno potuto cogliere i frutti a danno dei consumatori".
21/07/2008 TLC. Antitrust: H3G deve sospendere riscossione crediti per maxi bollette contestate (BS, http://www.helpconsumatori.it)
H3G dovrà sospendere, in via cautelativa, ogni attività diretta al recupero coattivo presso gli utenti delle somme relative al traffico dati effettuato oltre la soglia di 5 GB/mese e delle somme relative a traffico dati effettuato in roaming GPRS. L'Autorità Antitrust ha infatti ordinato di sospendere la riscossione del recupero crediti per il traffico internet contestato dai consumatori: secondo numerose denunce, gli utenti che avevano sottoscritto il piano tariffario "Tre.Dati Abbonamento" con l'"ADSM Modem USB", hanno ricevuto conti salatissimi, fino a quasi diecimila euro, senza che gli ingenti costi fossero preventivabili in base alle condizioni d'offerta. La decisione è stata assunta il 3 luglio, informa l'Antitrust in una nota, nell'ambito dell'istruttoria avviata per verificare se l'operatore abbia messo in atto pratiche commerciali scorrette sui piani tariffari di navigazione.
La sospensione riguarda i consumi fatturati dal 21 settembre 2007 al 31 maggio 2008 - nei mesi successivi, informa l'Antitrust, l'azienda ha adottato correttivi che dovrebbero evitare il ripetersi del fenomeno - purché contestati dagli utenti attraverso reclami all'azienda o a pubbliche autorità. L'Antitrust dovrà dunque verificare se H3G abbia dato una corretta informazione agli utenti e inpraticare se:
abbia informato adeguatamente il consumatore che, superata la soglia di 5 GB/mese, la tariffa a consumo comporta una spesa estremamente elevata, che aumenta ulteriormente quando la connessione avviene attraverso il roaming GPRS;
abbia garantito la possibilità al consumatore di monitorare il superamento di quella soglia;
abbia consentito di conteggiare e verificare il traffico dati extrasoglia. Secondo le prime informazioni acquisite il software offerto ai consumatori non garantisce che i bytes visualizzati durante la navigazione su Internet corrispondano ai bytes riportati ai fini della fatturazione;
abbia informato adeguatamente il consumatore sulle zone non coperte dalla rete di H3G.
21/07/2008 TLC. Sms ingannevoli, Antitrust estende istruttoria (VC, http://www.helpconsumatori.it) Plaude MDC
Nuovi sviluppi nell'inchiesta avviata
dall'Antitrust sulla truffa degli sms che invitavano malcapitati
utenti a contattare numeri a sovrapprezzo con prefisso 899 tra l'ottobre
2007, gennaio e aprile 2008. Il Movimento Difesa del Cittadino (MDC) dopo
svariate denunce dei consumatori ha ottenuto l'estensione del procedimento
nei confronti di Telecom Italia, Wind Telecomunicazioni, Karupa, BT Italia,
Voiceplus e altri operatori minori. Come chiarito dall'Avv.
Francesco Luongo, responsabile del Dipartimento Nazionale Nuove
Tecnologie dell'Associazione, che ha preso parte al procedimento a tutela
degli utenti, anche grazie alle indagini della Guardia di Finanza su impulso
del Garante, è emerso che alcune delle numerazioni a pagamento cui venivano
indirizzati in modo truffaldino gli utenti e oggetto di contestazione erano
assegnate a operatori di primaria importanza tra cui l'incumbent.
Per il Movimento Difesa del Cittadino (MDC), nel caso
l'Antitrust accerti l'operato scorretto degli operatori gli utenti coinvolti
avranno il diritto a vedersi restituiti i soldi spesi a causa dei messaggini
truffa del tipo: "Ti ho cercato alle ore 8.00 è urgente chiama da fisso
l'899" o ancora "Ti ho lasciato un messaggio in segreteria. Chiama subito da
telefono fisso il numero 899 per ascoltarlo. Baci".
Per ulteriori informazioni riguardanti le numerazioni coinvolte
nella truffa degli sms i consumatori potranno rivolgersi
direttamente alla associazione all'indirizzo di posta elettronica
nuovetecnologie@mdc.it
, indicando il proprio operatore e l'esatta numerazione 899 comprensiva di
tutte le cifre cui hanno chiamato dopo aver ricevuto il messaggio.
Intanto sul fronte del contenzioso che vede contrapposti alcuni
operatori contro l'Autorità per le Garanzie nella Comunicazioni e
alcune associazioni di consumatori MDC, anch'esso costituito in giudizio,
manifesta la propria soddisfazione per la decisione del Tar Lazio che, con
Ordinanza n. 3699/08, ha respinto il nuovo ricorso proposto contro la
Delibera n. 348/08, che ha differito al 1° ottobre il blocco automatico dei
servizi a sovrapprezzo ove l'abbonato non comunichi una scelta diversa entro
il 30 Settembre 2008.
10/07/2008 TLC. I-phone, Antitrust avvia pre-istruttoria (VC, http://www.helpconsumatori.it)
L'Antitrust ha deciso di avviare una
pre-istruttoria per verificare se sussiste un abuso di posizione
dominante da parte dei due unici operatori che attualmente commercializzano
l'I-Phone, Tim e Vodafone. Lo dichiara il Movimento Difesa del Cittadino (MDC)
che proprio oggi ha ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante della
Concorrenza e del Mercato dell'attribuzione alla Direzione Comunicazioni
della pratica.
Il Movimento
Difesa del Cittadino (MDC) aveva inviato un esposto, affinché
l'Antitrust verificasse eventuali comportamenti lesivi della concorrenza
(eventuale cartello) da parte di Tim e Vodafone o, comunque, condotte
penalizzanti e discriminatorie degli utenti. L'associazione, infatti, aveva
ricevuto alcune segnalazioni da parte di utenti degli altri gestori che
lamentavano il fatto di non poter acquistare dal proprio operatore il
cellulare.
"Ci fa piacere - sostiene il Movimento Difesa del Cittadino (MDC)
- sapere che a partire da settembre anche Tre commercializzerà l'I-phone:
auspichiamo che questa possibilità sia allargata anche ad altri gestori e
che calino di conseguenza anche i prezzi del cellulare".
Il prezzo attualmente pubblicizzato da entrambi gli operatori,
Tim e Vodafone, è lo stesso, ossia pari a € 499 per il modello
iPhone 3G 8GB e € 569 iPhone 3G 16GB se il prodotto viene venduto in
abbinamento a un piano ricaricabile. Se abbinato al piano in abbonamento il
prodotto sembra avere un prezzo di mercato compreso tra € 0 e € 199.
"Sulla base di alcuni riscontri effettuati attraverso i siti
istituzionali degli operatori esteri che commercializzeranno il
nuovo iPhone 3G - conclude MDC - i prezzi al pubblico appaiono essere in
alcuni casi di gran lunga inferiori a quelli ipotizzati per il mercato
italiano, che è l'unico nel quale la Apple ha concesso l'esclusiva
contemporaneamente a due operatori che, tra l'altro, hanno più dell'80%
della quota del mercato".
04/07/2008 Non seguire le indicazioni di Mediaset per la restituzione del credito residuo delle tessere Mediaset Premium e non inviare all'azienda la propria smart card: è quanto suggerisce l'Adiconsum (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Non seguire le indicazioni di Mediaset
per la restituzione del credito residuo delle tessere Mediaset Premium e non
inviare all'azienda la propria smart card: è quanto suggerisce l'Adiconsum
che chiede l'intervento dell'Agcom perché, commenta, Mediaset non rispetta
la delibera Agcom né l'Ordinanza del Tribunale. Mediaset, ricorda
l'Adiconsum in una nota, dal 1° luglio ha indicato sul proprio sito
le modalità per ottenere il recupero del credito residuo non utilizzato
presente nelle smart card Mediaset Premium scadute il 30 giugno 2008, così
come previsto dal decreto Bersani. Ma, prosegue l'associazione, Mediaset
"non ottempera alle disposizioni della delibera 58/08/cons dell'AGCOM e
ignora l'ordinanza del Tribunale di Roma emessa a seguito dell'azione
inibitoria intenta da Adiconsum". Per quale motivo? Le modalità per il
rimborso del credito, riepiloga l'associazione, prevedono che il consumatore
invii la tessera Mediaset Premium ma "non essendo la tessera nominativa,
l'unico modo per conoscere l'ammontare del credito residuo è inserire la
tessera nel decoder. Ma se la tessera, come vuole Mediaset, viene
restituita, il consumatore rimane privo della prova del suo diritto e non
potrà dimostrare alcunché, non avendo più la possibilità di pretendere il
rimborso".
Si prevede inoltre l'invio della tessera attraverso
raccomanda AR, cosa che farebbe sostenere "costi non previsti dalla delibera
dell'Agcom", e che il rimborso sia trasferito su una nuova tessera il cui
costo di attivazione è a carico dell'utente. Ma, prosegue Adiconsum, la
delibera dell'Agcom prevede per il possessori una tessera in scadenza "la
gratuità della nuova". Rilievi anche sulla data per esercitare il diritto
alla restituzione, fissata al 31 ottobre 2008. "L'imposizione di un termite
- commenta Adiconsum, che ha realizzato uno sportello on line per il
rimborso delle card - limita i diritti dei consumatori". Da qui l'invito ai
consumatori che hanno diritto alla restituzione del credito residuo "a non
utilizzare, per il momento, la Modalità prevista da Mediaset e soprattutto a
non inviare la propria smart card".
17/06/2008 PUBBLICITA’ INGANNEVOLE. Multa Antitrust per "El Quiz Caliente" (BS, http://www.helpconsumatori.it)
Chiami l'899, rispondi a una domandina
musicale facile facile e ti aggiudichi un superbonus compreso tra tremila e
diecimila euro in carte prepagate. Ecco la promessa de "El Quiz Caliente",
andato in onda sull'emittente televisiva locale "la 9 live" con la promessa
di una vincita facile. Ma il vero obiettivo della promozione era altro:
vendere un pacchetto di loghi e suonerie per cellulari che il telespettatore
acquistava inconsapevolmente alla fine di un messaggio registrato e al costo
di 15 euro su ciascuna chiamata. Pubblicità ingannevole dunque, sanzionata
dall'Antitrust che ha condannato al pagamento due multe da 41.100 euro la
società Chimera srl e la società La 9 Spa. La richiesta di
intervento, spiega l'Autorità garante della concorrenza e del
mercato nel suo ultimo bollettino, arriva a settembre 2007 dal Ministero
dello sviluppo economico che segnala la presunta ingannevolezza del
messaggio televisivo, diffuso dall'emittente locale "la 9 Live" e dalla
società Chimera S.r.l., che riguarda la partecipazione al concorso a premi "El
Quiz Caliente", previo contatto telefonico da rete fissa alle numerazioni a
sovrapprezzo "899.40.20.15", "899.40.20.14", "899.40.20.13". Il messaggio
riguarda la possibilità di rispondere esattamente ad una facile domanda che
consente una vincita in denaro pari a 5.000 euro in carte prepagate,
descritta come una forma di "Super Bonus", attraverso le indicazioni in
sovrimpressione e attraverso la stessa conduttrice televisiva che propone la
domanda musicale, invitando i telespettatori a contattare i numeri a
sovrapprezzo.
La promozione nasconde in realtà la vendita di loghi, suonerie
e contenuti per cellulari. E il banner con le indicazioni sono a scorrimento
velocissimo e con caratteri piccoli: "Televendita di loghi e suonerie
offerta da Chimera S.r.l.. La telefonata ha il costo di 15 euro IVATO e
assicura l'acquisto di 20 tra loghi e suonerie e dà solo la possibilità di
essere estratti di entrare in diretta e partecipare gratuitamente al
concorso a premi. Servizio vietato ai minori di 18 anni".
Il messaggio promette la possibilità di aggiudicarsi un
premio ma in realtà mira a vendere un pacchetto di loghi e suonerie, rileva
l'Antitrust. La promozione infatti lascia intendere che "chiamando da
telefono fisso i numeri a valore aggiunto proposti nel corso dei due
telequiz, sia possibile aggiudicarsi un premio, rappresentato da una somma
variabile tra i "3.000" e i "10.000" euro, semplicemente rispondendo
correttamente al quesito proposto - scrive l'Autorità - Peraltro, la
presentatrice, nel corso della trasmissione, invita più volte in modo
incalzante i telespettatori a chiamare i numeri che compaiono in
sovrimpressione. Nel corso della trasmissione, viene messo in onda raramente
un banner a scorrimento veloce, che riporta le indicazioni relative al
regolamento del gioco, consultabili sul sito o contattando un numero di
telefono "899..." il cui costo viene specificato in maniera molto rapida e
con caratteri illeggibili durante la trasmissione".
In realtà l'obiettivo è altro. Il messaggio "è volto
alla vendita di 1 pacchetto di loghi e/o suonerie che il telespettatore
acquista inconsapevolmente, trascorsi 5 secondi dalla fine del messaggio
registrato. Né vale a sanare l'idoneità ad indurre in errore i consumatori
sotto tale profilo, il banner a scorrimento veloce e con caratteri piccoli e
illeggibili che, a causa anche della velocità con la quale scorre sul video
durante l'intera trasmissione, non permette di comprendere che effettuando
la telefonata si attiva un servizio a sovrapprezzo dai costi molto elevati
(15 euro su ciascuna chiamata)".
Il telequiz riporta dunque, conclude l'Antitrust,
"informazioni non veritiere, nonché omissioni informative significative
sulle reali caratteristiche, sulle modalità di partecipazione al gioco a
premi e sulle condizioni economiche dell'offerta prospettata, il tutto
attraverso l'aleatoria promessa di una facile vincita di una somma di denaro
di notevole entità, nascondendo il reale obiettivo della promozione, volta
alla semplice vendita di loghi e suonerie per cellulari". Da qui - e col
parere positivo anche dell'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni - la
decisione: si tratta di pubblicità ingannevole.
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