Il patrimonio enogastronomico del Sud è un ottimo
incentivo per attirare turisti nella Penisola. Lo afferma la Coldiretti in
occasione della presentazione del rapporto Svimez sul turismo. La
vacanza Made in Italy nel piatto è in grado di offrire nelle regioni del
Mezzogiorno e nelle Isole 57 prodotti a denominazione di origine
protetta (Dop/Igp), 101 vini a denominazione Doc/Docg, 1.221 prodotti
tradizionali censiti dalle regioni che i turisti possono acquistare nelle
circa 8.400 imprese agricole che vendono direttamente propri prodotti. E'
quanto afferma la Coldiretti in occasione della presentazione, alla presenza
del vicepremier Francesco Rutelli, del rapporto Svimez sul turismo che nel
Mezzogiorno può crescere ancora con l'enogastronomia locale offerta anche
nelle città del vino (134 comuni), dell'olio (98), del biologico (19) e del
pane (12) o lungo le 47 strade del vino e dei sapori che percorrono
praticamente tutto il Sud.
Si tratta di una importante carta da giocare - spiega
l'associazione - per richiamare italiani e soprattutto stranieri,
tenuto conto del fatto che per oltre i due terzi (68%) dei vacanzieri lo
"shopping del gusto" è tra i fattori di scelta di una destinazione sulla
base dei dati dell'Osservatorio internazionale del turismo enogastronomico".
Nel Mezzogiorno - precisa la Coldiretti - con circa un terzo (28
per cento) dei prodotti tradizionali, Dop e Igp e vini Doc e Docg
si colloca una componente importante del patriomonio enogastronomico
nazionale che può contare complessivamente per i soli prodotti Dop e Igp su
un valore al consumo di 9 miliardi di euro al quale si aggiunge un analogo
fatturato di 9 miliardi realizzato dal vino Made in Italy, mentre per le
vendite realizzate direttamente dalle imprese agricole si stima un valore di
2,4 miliardi di euro. Si tratta di una analisi che evidenzia come il
territorio del Mezzogiorno sia in grado di esprimere primati gastronomici,
alimentari ed ambientali che rappresentano una chance formidabile per
generare nuovo sviluppo se viene dato valore al rapporto con il territorio,
in un sistema integrato che coinvolge tutti i protagonisti, dall'agricoltura
all'industria, dalla finanza al commercio fino al turismo, in stretta
connessione con le risorse storiche, archeologiche, culturali ed ambientali.
Ma puntare sull'enogastronomia locale significa anche - conclude
la Coldiretti - diversificare ed estendere l'offerta turistica,
oltre le tradizionali mete delle città d'arte e delle spiagge, a favore dei
piccoli comuni dove riscoprire e salvare dall'estinzione specialità
alimentari ottenute con metodi tradizionali che si tramandano da decine di
anni nelle aziende agricole e di cui il Sud è ricchissimo
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